("Sole 24ore" del 1· luglio)"Roma- Per almeno una parte dei detenuti affetti daAids conclamato, grave deficienza immunitaria o da altre patologie che non possono essere curate in rgime di detenzione, la custodia cautelare in carcere potrebbe presto tramutarsi in arresti domiciliari o in un ricovero presso centri idonei. A prevederlo è la legge che stabilisce l'incompatibilità tra carcere e Aids, definitivamente approvata ieri dalla commissione Giustizia della Camera, in sede legislativa, nella versione trasmessa dal Senato.
Per rendere operativa la legge bisognerà però attendere l'emanazione di un decreto Sanità-Giustizia che definirà le procedure diagnostiche e medico-legali per l'accertamento della malattia. Secondo i dati dello screening volontario cui si sottopone solo il 35% dei detenuti, le carceri italiane ospiterebbero oggi 118 malati di Aids e 202 sieropositivi (gravi, quelli totali sono circa 4.000 secondo la LILA, GM).
Ampliando i termini fissati dalla legge sull'ordinamento penitenziario (n. 354/75), si prevede che la concessione del beneficio per pene superiori ai tre anni agli affetti da Aids che hanno in corso o intendono inserirsi nei programmi di assistenza regionali. Il giudice può rifiutare il beneficio se lostesso è già stato revocato da meno di unanno ovvero rvocarlo se questi ha commesso particolari reati mentre era agli arresti domiciliari, ripristinando la detenzione in carceri dotate di idonei reparti.
Particolarmente soddisfatto Giuliano Pisapia, primo firmatario della proposta in materia, per un testo che <>. Mentre secondo il presidente della commissione Affari sociali, Marida Bolognesi, è stato completato il lavoro già svolto da Governo e Parlamento che con la recente riforma sanitaria hanno <>.".