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Conferenza droga
Poretti Donatella - 23 luglio 1999
ARLACCHI: QUESTI DELITTI LO PROVANO, NON SI PUO' LEGALIZZARE LA DROGA
Il direttore del programma Onu antistupefacenti: la tossicodipendenza ha trasformato due balordi in killer

"Chi fa uso di sostanze e' un pericolo non solo per se' ma per tutta la societa'"

da IL CORRIERE DELLA SERA, di Venerdi', 23 Luglio 1999

MILANO - "Ci sono montagne di letteratura scientifica che provano quanto l'assunzione di droghe pesanti sia pericolosa non solo per gli stessi consumatori, ma anche per gli altri, per l'intera collettivita'. Certi facili discorsi sulla legalizzazione degli stupefacenti mostrano tutti i loro limiti di fronte a fatti gravissimi come l'omicidio del gioielliere di Milano".

Il professor Pino Arlacchi, responsabile del programma anti-droga dell'Onu, definisce "molto realistica" l'ipotesi che la tossicodipendenza da eroina sia stata una delle cause del salto di qualita' dei due arrestati per il delitto di via Padova: due balordi che da furti e rapine arrivano a uccidere.

"Sto esprimendo - precisa Arlacchi - la posizione del 90-95 per cento degli studi sull'argomento, accumulati per piu' di un secolo. Studi che in tutto il mondo hanno portato all'attuale legislazione di illiceita' assoluta delle droghe pesanti. Ma per favore non parliamo di proibizionismo, che e' un termine politico, usato per far apparire opinioni fatti duri e incontrovertibili come l'omicidio di Milano".

Secondo Arlacchi, anche di fronte alla violenza non tutti gli stupefacenti sono uguali: "Esiste una distinzione precisa tra droghe leggere e pesanti, che e' accettata dalle convenzioni internazionali. Eroina e cocaina sono droghe ad alto potere di addiction, ossia di assuefazione, per cui l'uso e l'abuso tendono a coincidere. E proprio questa e' la grande differenza rispetto a droghe come l'alcol, il tabacco e i piu' diffusi tipi di marijuana".

Nel caso di Milano, il problema e' l'eroina: fu questa la molla dei killer? "Non esiste un'equazione assoluta. Eroina e cocaina amplificano, senza crearli, elementi di aggressivita' gia' presenti. Da un individuo all'altro, e' come se cambiasse la composizione chimica: c'e' chi diventa euforico-aggressivo e chi invece calmo e depresso. Ma sicuramente, in una personalita' gia' incline alla violenza, l'abuso di droghe pesanti e' in grado di scatenare anche un omicidio. Senza differenze tra eroina e cocaina".

In Italia, quanti sono i tossicodipendenti cronici? "Le stime dell'Onu parlano grosso modo di 150 mila eroinomani e, con maggior approssimazione, di circa 200 mila cocainomani. Per fortuna in calo".

E per le droghe sintetiche? Arlacchi risponde con preoccupazione: "Il loro consumo e' in crescita, anche se provocano danni e rischi assimilabili a quelle pesanti. Oggi si stima che nel mondo esistano 30 milioni di consumatori fissi di droghe sintetiche, contro 22 milioni di cocainomani ed eroinomani".

Pa. B.

 
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