(E NON SOLO )Questo può sembrare a prima vista un mero elenco di date. Non è così. In realtà, se è vero che la durata è la forma delle cose, questo è il solo modo per apprezzare appieno il valore di quanto un piccolo gruppo di militanti radicali ha fatto, giorno per giorno, nel corso del tempo, in un periodo (settembre 1997-novembre 1999) contrassegnato da una estrema difficoltà nell'incardinare lotta politica radicale, non solo in campo antiproibizionista. Stilare quest'elenco è anche un dovere: perché solo così si può trasmettere, in qualche modo, quello che la censura di regime ha negato, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, alla conoscenza dei cittadini. Incominciamo dunque a ricordare e ad annotare:
19 settembre 1997
Manifestazione radicale sotto il Municipio di Torino.
Marco Pannella è stato condannato per la cessione gratuita di hashish fatta al mercato di Porta Portese nell'agosto 1995; il sit-in intende esprimere concreta solidarietà a Pannella ma anche ricordare alle autorità comunali: i 96 morti di "droga proibita" a Torino e provincia nel 1996; l'ordine del giorno antiproibizionista votato a stragrande maggioranza il 10 settembre 1996 (rimasto lettera morta ma mai contraddetto da documenti successivi); la deliberazione sull'agenzia comunale sulle tossicodipendenze, rimasta inattuata.
3 ottobre 1997
Overdosi nel carcere delle Vallette di Torino.
In una nota del CORA si fa presente che la Relazione del governo al Parlamento 1997 non fornisce alcun dato sui trattamenti metadonici e si invita il Consiglio Comunale di Torino (se avesse la volontà politica di fare qualcosa) a ricostituire le Sottocommissioni Tossicodipendenze e Carcere.
27 ottobre 1997
Esposto del CORA e dei Verdi al Commissario di Governo: le disposizioni del Piano Sanitario Regionale (PSR) relative ai servizi per le tossicodipendenze sono in palese contrasto con le leggi-quadro nazionali.
Il PSR, appena approvato dal Consiglio Regionale del Piemonte, prevede giorni ed orari di apertura dei SERT inferiori a quelli previsti dalla legge nazionale (art. 118 del DPR 309/90 e DM 444/90). Giulio Manfredi (CORA) e Pasquale Cavaliere (consigliere regionale dei Verdi) dichiarano: "Diamo atto all'Assessore alla Sanità D'Ambrosio di avere improntato tutti gli interventi sulle tossicodipendenze alla strategia della 'riduzione del danno'. Per attuare tale impegnativa politica, sono però indispensabili servizi aperti nel territorio in modo continuativo, in grado di contattare i tossicodipendenti 'sommersi', quelli che sfuggono sia alle cure che alle statistiche; servizi in grado di affrontare le nuove emergenze, dal proliferare delle droghe sintetiche al dilagare delle tossicodipendenze nella popolazione extracomunitaria Chiediamo, pertanto, al Commissario di Governo di rimandare alla Regione il PSR affinché sia reso conforme alla legge nazionale e alla Costituzione (art. 3 e 32, uguaglianza dei cittadini
di fronte alla legge e diritto alla salute) ".
10 novembre 1997
Manifestazione antiproibizionista sotto il Comune di Torino:
Da una nota del CORA: "Gli antiproibizionisti radicali sono impegnati su due fronti: il primo è quello della riforma delle leggi proibizioniste che hanno costretto - è notizia di oggi - un giovane italiano su quattro a finanziare le narcomafie; il secondo è quello del rispetto delle leggi esistenti. Proprio perché rispettano la legge, Marco Pannella e compagni si autodenunciano, cercando di determinare con i loro processi l'urgente modifica di leggi ingiuste e pericolose. Ma esistono anche leggi in materia di tossicodipendenze utili a 'ridurre il danno' provocato dall'intreccio 'droga + proibizionismo': sono le leggi rimaste sulla carta Ammettetelo; se non ci fossero gli antiproibizionisti radicali, di droga parlereste solamente sotto elezioni, per prendere voti a buon mercato. Finché dura ".
12 novembre 1997
Marco Pannella rilancia la proposta della somministrazione controllata di eroina; Don Ciotti, a Radio Radicale, dichiara "La sperimentazione della distribuzione controllata di eroina? Una scelta per la vita, non una rinuncia alla vita"; il sindaco di Torino Valentino Castellani dichiara la questione non di sua competenza e taccia gli antiproibizionisti di "dilettantismo provinciale"
Il CORA replica: "Il sindaco Castellani non può continuare a defilarsi, dichiarando la questione non di sua competenza: i costi del proibizionismo li pagano i cittadini che amministra: microcriminalità diffusa, scontri fra bande di spacciatori sempre nuove, estensione delle tossicodipendenze fra la popolazione extracomunitaria, inquinamento dell'economia legale da parte di narcomafie che investono le ingenti liquidità quotidiane dello spaccio nell'usura il sindaco sa benissimo che il leader degli antiproibizionisti torinesi, Carmelo Palma, ha operato per quattro anni all'interno della sua maggioranza con una professionalità ed una competenza riconosciuta anche dagli avversari politici ".
Intanto, nessuno si accorge che, su iniziativa del CORA, il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato un ordine del giorno in cui si auspica che i tossicodipendenti possano ricevere, oltre al metadone, anche il LAAM (metadone a lunga azione) e la buprenorfina (introdotta nella Farmacopea solo in questi ultimi giorni ).
14 novembre 1997
Il Governo accoglie il ricorso del CORA e dei Verdi contro il PSR.
Commento del CORA: "Qualcuno dirà: 'I soliti radicali, che pretendono tutto e subito pur sapendo che è impossibile'. Lo sentimmo dire già nel 1991, quando facemmo un ricorso al CO.RE.CO. contro una delibera del Comune di Torino sulla stessa materia; ci promisero che entro l'anno sarebbe stato istituito un SERT aperto 24 ore su 24: chi l'ha visto? La verità è che ci troviamo di fronte all'ennesimo caso in cui le disposizioni di legge che impongono obblighi allo Stato sono 'ordinatorie' (e perciò, carta straccia) mentre le disposizioni di legge che impongono obblighi ai cittadini sono 'perentorie' (e perciò, tassative e vincolanti da subito, pena multe e arresti) Per intanto, solo grazie all'iniziativa antiproibizionista il Consiglio Comunale di Torino ha discusso di scambiatori di siringhe e dell'agenzia comunale sulle tossicodipendenze e il Consiglio Regionale del Piemonte si è accorto di avere approvato una legge che lede sia le norme nazionali sia, soprattutto, il diritto alla salute dei cittadini tossi
codipendenti. I consiglieri e le forze politiche che ad ogni occasione dichiarano di lottare 'contro la droga, per la vita, contro i cinici antiproibizionisti' cosa hanno fatto, in concreto, nel 1991, 1992, 1993, 1994, 1995, 1996, 1997 ?".
1 dicembre 1997
Giornata mondiale sulla prevenzione dell'AIDS; manifestazione del CORA sotto il Comune di Torino.
" A livello nazionale, il CORA è stata l'unica organizzazione a scoprire e denunciare sia il boicottaggio dei trattamenti metadonici nelle carceri sia il 'razionamento' del metadone (per decreto, non più di 120 mg al giorno) imposto per legge dal ministro della Sanità Rosy Bindi; ricordiamo che il metadone è di grande importanza nella prevenzione dell'AIDS poiché, essendo assunto per via orale, allontana il tossicodipendente dall'uso della siringa e dallo scambio della stessa, fonte di infezione Gli altri cosa hanno fatto? Addirittura, si rischia di tornare indietro, censurando l'uso del preservativo, con la scusa della difesa dell'infanzia; il ministro Bindi pretende di difendere l'innocenza promuovendo l'ignoranza! ".
17 gennaio 1998
Manifestazione di protesta a San Salvario organizzata da comitati di cittadini. Giulio Manfredi (CORA) commenta:
"L'ennesima manifestazione di protesta contro lo spaccio e la criminalità che si terrà nel quartiere di San Salvario è inutile in partenza, perché non si pone obiettivi credibili. Chi manifesterà cosa vuole? La militarizzazione del quartiere, che è insostenibile nel tempo e produrrebbe solamente lo spostamento parziale degli spacciatori nei quartieri vicini? Non c'è, invece, il rischio di scatenare l'ennesima 'caccia al nero', aumentando il disordine anziché l'ordine pubblico ? E' possibile che nessun abitante, nessun commerciante di San Salvario dica forte quello che, magari, in tanti pensano: che fino a quando lo Stato (cioè i cittadini) lasceranno in monopolio alla criminalità, italiana ed extracomunitaria, il commercio delle droghe proibite, ci saranno sempre più droghe, insicurezza, paura, violenza e, naturalmente, sempre più manifestazioni di protesta?
Non basta; trovo profondamente sbagliato l'intervento del vice-Sindaco Carpanini (PDS) per impedire che l'unità di strada dell'ASL 1 svolga al Valentino quell'opera di 'riduzione del danno' che il camper dell'USL 4 e del Gruppo Abele sta attuando da tre anni a Porta Palazzo La maggioranza di sinistra-centro ha prima rinnegato l'ordine del giorno antiproibizionista votato solo quindici mesi fa ed ora si allinea sulle stesse posizioni di AN; complimenti!".
6 febbraio 1998
"I servizi per le tossicodipendenze sono fuorilegge!" - Esposti del CORA presso le Procure della Repubblica di tutta Italia: "Cittadini tossicodipendenti, uscite fuori dal ghetto della paura e della vergogna!" - Interpellanza del senatore radicale Piero Milio - Manifestazione a Roma sotto Palazzo Chigi.
L'Assessore regionale alla Sanità, alla notizia dell'accoglimento del ricorso del CORA contro il PSR, si era giustificato esclamando: "La legge non è attuata non solo in Piemonte, ma in tutta Italia". E' vero ma non ci pare una giustificazione, anzi è un'aggravante; da qui lo spunto per incardinare un'iniziativa, quella degli esposti, che è ancora in corso e che è l'unica azione del CORA a livello nazionale. Al di là dell'importanza intrinseca (la lotta radicale per la 'certezza del diritto', l'esigenza di avere servizi efficienti in grado di attuare anche la distribuzione controllata di eroina ), lo strumento dell'esposto ha permesso a decine di militanti, in tutta Italia, di condurre iniziativa politica a livello locale; un riconoscimento per tutti va a Stefano Petrella e Paolo Bracale di Genova, per la loro opera incessante di presentazione esposti, raccolta testimonianze, opposizione alle archiviazioni; un lavoro tanto prezioso quanto, come sempre, come dovunque, censurato e nascosto
27 marzo 1998
Il CORA invia la documentazione sugli esposti alla Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema sanitario. A Campobasso, Donato De Renzis, consigliere comunale e presentatore dell'esposto del CORA, è sentito dai NAS dei Carabinieri.
Anche a Pisa, Ascoli Piceno, Asti, Vercelli, Bologna, i militanti antiproibizionisti sono convocati per ribadire quanto scritto negli esposti.
10 aprile 1998
Giulio Manfredi invia formale richiesta al Presidente della Giunta Regionale del Piemonte e al Ministro della Sanità affinché esercitino finalmente i poteri sostitutivi espressamente loro conferiti dalla legge (art. 118 del DPR 309/90) rispetto all'apertura dei SERT, nominando commissari ad acta nelle ASL inadempienti. Identiche richieste saranno inviate a tutti i Presidenti delle Regioni italiane; molti risponderanno; molte risposte saranno utilizzate per rinforzare gli esposti relativi . Una seconda richiesta è inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, che non ha presentato in Parlamento, il 31 gennaio, la Relazione sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, come gli imponeva la legge ma nel Paese di Azzeccagarbugli, la certezza del diritto non è mai di moda!
19 maggio 1998
In una Torino invasa dai pellegrini per l'ostensione della Sindone, un tossicodipendente è denunciato per essersi drogato in pubblico; che scandalo!
Il CORA commenta: "Il tossicodipendente dovrà spacciare una dose in più per pagare la multa o si farà un mese di carcere che aggraverà ancor di più la sua condizione; è questo che si vuole? Qual è il 'segnale' che si vuole mandare: fatevi di nascosto, almeno fino al termine dell'ostensione della Sindone? Infine, ai cari pellegrini un caldo invito: esercitate la carità cristiana soprattutto verso chi, ogni giorno, è crocifisso dalla droga delle mafie e da una legge proibizionista che nutre le mafie della droga!".
15 luglio 1998
Torino, città-laboratorio, sperimenta il "proibizionismo sulla birra"!
Dopo due ferimenti provocati da extracomunitari armati di cocci di vetro, il Prefetto di Torino vieta, nella zona di Porta Palazzo, "a chiunque di vendere per asporto birra in bottiglie di vetro, in quanto idonee all'offesa della persona; di consumare in luogo pubblico birra contenuta in bottiglie di vetro; di detenere in luogo pubblico tali bottiglie vuote"; il divieto sarà valido dal 20 luglio al 20 settembre, 24 ore su 24. I trasgressori saranno denunciati in base all'articolo 650 del Codice Penale (inosservanza degli ordini dell'autorità): la pena massima prevista è di tre mesi di arresto o 400 mila lire di ammenda.
Il CORA commenta: "Il proibizionismo sulla birra è non solo, come tutti i proibizionismi, controproducente, ma pure ipocrita e ridicolo. Le bottiglie di vino e superalcolici sono meno pericolose? E perché solo a Porta Palazzo? Forse perché si sa che l'attuazione seria del proibizionismo sugli alcolici in tutta la città avrebbe conseguenze nefaste (simili a quelle che la città deve già subire grazie al proibizionismo sulle altre droghe) Intanto, nel 1997, vi sono state a Torino 79 morti per overdose di droga 'proibita', una in più di Milano, che ha il doppio degli abitanti; su questo fronte, l'amministrazione comunale di centro-sinistra (che ha patrocinato il 'proibizionismo sulla birra'!) è completamente assente: l'Assessore Lepri ha trasformato l'Agenzia comunale sulle tossicodipendenze in un coordinamento di funzionari; i risultati si vedono: il Comune non è riuscito neppure ad installare uno scambiasiringhe; a Roma ce ne sono 32 ".
23 luglio 1998
E' nuovamente "emergenza droga", arrivano poliziotti e carabinieri da altre città
A Milano vi sono 78 "vigili di quartiere"; e a Torino?:
" Due anni fa, con Carmelo Palma, allora consigliere comunale di Torino, fummo i promotori di quell'ordine del giorno in cui, fra l'altro, si diceva che ' l'elastico impazzito fra repressione e tolleranza, che ha contraddistinto le politiche dell'ordine pubblico a Torino sui casi San Salvario, Porta Palazzo e Murazzi, merita una valutazione realistica e severa, se oltre a rivelarsi inefficace ed a limitarsi a rimescolare il mercato delle droghe illegali, ha finito per diventare un problema fra i problemi che avrebbe dovuto contribuire a risolvere '. L'estate scorsa segnalammo, nel silenzio generale, il campanello d'allarme rappresentato da rese dei conti fra malavitosi albanesi a Torino e Milano per la conquista del territorio (a cui fecero seguito numerose overdosi dovute al mutare degli spacciatori e, quindi, delle sostanze spacciate) Lo ripetiamo ancora una volta; finché alcune sostanze, grazie alla loro proibizione legale, consentiranno a sempre nuove e maggiori mafie transnazionali di accumulare c
apitali da investire poi in altre attività criminali (dal traffico di clandestini alla prostituzione) e legali (acquisto di case e negozi), ci sarà sempre più crimine, violenza, delinquenza, insicurezza E, per finire, una domanda: quale conoscenza di Torino, del territorio, hanno i poliziotti, i carabinieri che arriveranno? A Milano, dal 6 luglio, sono entrati in funzione 78 vigili di quartiere; l'amministrazione conta di raddoppiarli entro fine anno. E' un tentativo concreto di creare una figura di raccordo fra i bisogni (e le paure) dei cittadini e le istituzioni; di affrontare il crimine attraverso il confronto e la conoscenza quotidiana sul (e del) territorio e non con le sirene delle volanti, spettacolari ma che lasciano tutto immutato; signor sindaco, quanti vigili di quartiere ci sono, adesso, a Torino? Quanti entro fine anno?".
12 agosto 1998
Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Torino Maurizio Laudi ha richiesto l'archiviazione dell'esposto del CORA; il GIP Francesco Saluzzo ha archiviato. Il CORA ripresenterà l'esposto
Giulio Manfredi commenta: "Il Procuratore Laudi, forse perché impegnato su tanti fronti (dagli squatters ai calciatori ai lanciatori di sassi dai cavalcavia) non ha saputo compiere un'analisi approfondita delle conseguenze dell'inattuazione di disposizioni di legge precise e tassative ".
19 settembre 1998
Primo tavolo di raccolta firme a Torino su quattro petizioni popolari del Partito Radicale: per incriminare Milosevic; per la moratoria delle esecuzioni capitali; per l'abolizione della leva obbligatoria; ma anche per chiedere al Ministro della Sanità di adottare tutti i provvedimenti necessari perché anche il 'farmaco eroina' possa essere somministrato dai medici nei trattamenti delle tossicodipendenze.
24 settembre 1998
Il CORA commenta favorevolmente la pubblicazione di un opuscolo del governo sulle 'nuove droghe' che informa senza predicare né demonizzare, ma
" nella presentazione, il ministro afferma che ' di fronte al diffondersi delle nuove droghe sembra ormai urgente un diverso attrezzarsi dei servizi '; il ministro non può non sapere che, il sabato sera, non esiste un solo SERT operativo, tantomeno davanti alle discoteche E ancora: negli opuscoli è detto più volte che non è possibile conoscere la composizione delle sostanze (senza, peraltro, precisare che ciò è dovuto alla clandestinità del mercato); il progetto della Regione Emilia-Romagna, che prevede test sulle pasticche a cura degli operatori dei SERT, è bloccato per il rischio di denunce per spaccio o agevolazione all'uso di stupefacenti; il ministro Turco non ha nulla da dire e da fare al riguardo?".
2 dicembre 1998
1 dicembre all'insegna dell'ipocrisia buonista: il governo apre le porte delle carceri ai farmaci per la cura dell'AIDS, ma continua a ostacolare l'accesso al farmaco-chiave per la prevenzione delle infezioni fra i detenuti tossicodipendenti: il metadone:
" Oltretutto, il metadone ha il vantaggio di essere economico: mentre i farmaci antiretrovirali (che possono fermare l'infezione, non debellarla) costano 10 milioni l'anno per paziente, un trattamento metadonico (che evita l'infezione) costa dai 3 ai 4 milioni l'anno. Per finire, un piccolo dubbio: come sarà possibile ottenere da quei medici penitenziari, che si rifiutano di somministrare il metadone una volta al giorno, la somministrazione fino a 25 pastiglie al giorno dei nuovi farmaci? Misteri della fede, risponderebbe il ministro Bindi .".
23 febbraio 1999
Il CORA presenta un nuovo esposto in tutte le Procure del Piemonte sui SERT; conferenza stampa di Giulio Manfredi, Giorgio Inzani (medico milanese, inquisito per 'spaccio' di metadone, rischia 22 anni di carcere per aver somministrato il metadone in 'scienza e coscienza' e nel pieno rispetto della legge!) ed Enzo Sateriale (militante radicale, avvocato).
Sono resi noti i dati contenuti nel primo Rapporto dell'Osservatorio Epidemiologico sulle Dipendenze della Regione Piemonte: nei 63 SERT i trattamenti farmacologici vanno dal 2 all'80%; nel 1992 ben 31 SERT (con 4.018 utenti) non somministravano il metadone (all'epoca i SERT avevano il monopolio della somministrazione: il metadone negato poneva e pone il tossicodipendente di fronte all'alternativa "astinenza o droga di strada"); nel 1997 erano ancora 7 i SERT "no-metadone" (1054 utenti). Il rifiuto del trattamento metadonico (l'unico farmaco sostitutivo consentito) quali effetti ha avuto sulla salute e sulle vite di migliaia di tossicodipendenti piemontesi (e di milioni di tossicodipendenti italiani)?
Aprile 1999
Giulio Manfredi è convocato presso i Nuclei di Polizia Giudiziaria delle Procure di Asti e Vercelli per confermare quanto scritto nell'esposto. Il 20 dicembre sarà la volta di Saluzzo, dove Manfredi sarà sentito dal GIP (la Procura locale ha chiesto l'archiviazione dell'esposto, il CORA ha presentato formale opposizione).
22 maggio 1999
Convegno a Torino sulle "Nuove droghe" organizzato dall'Assessorato regionale alla Sanità.
" In Olanda, gli operatori sanitari stazionano davanti a discoteche e raves per effettuare gratuitamente analisi delle sostanze in possesso dei ragazzi e per appurare il reale contenuto delle pasticche. E' così fuori dal mondo chiedere che questo avvenga anche a Torino, anche in Italia? E' così incredibile avere i SERT aperti, il sabato sera, davanti a discoteche e ritrovi, per contattare quelle migliaia di giovani che non andranno mai al SERT? Oppure si continuerà a fare come se niente fosse, proprio come si è fatto rispetto alle 'vecchie droghe'? A 200 chilometri da Torino, in Svizzera, è in atto da cinque anni la distribuzione controllata di eroina a centinaia di giovani e né gli Assessori Regionale e Comunale, né i consiglieri regionali e comunali hanno avuto nemmeno la curiosità di capire, di andare a vedere, di organizzare un convegno a Torino su questo con i politici e i medici svizzeri ".
20 ottobre 1999
Overdosi nel carcere di Torino: cronaca di morti annunciate Il CORA scrive a Caselli; interrogazione radicale in Parlamento; intervento alla Consulta Tossicodipendenze di Carmelo Palma.
Dichiarazione di Giulio Manfredi: "Dieci giorni fa visitai il carcere assieme al segretario del Partito Radicale, Olivier Dupuis. Gli agenti di polizia penitenziaria ci raccontarono di come gli spacciatori si facessero arrestare per piccoli reati al solo scopo di essere incarcerati per spacciare la droga, che avevano nel frattempo ingerito in dosi così microscopiche da sfuggire a qualsiasi controllo. D'altro canto, verificammo che quel giorno era stato somministrato il metadone (a scalare) a 24 persone (sugli oltre 400 detenuti tossicodipendenti); ricordo che i dati della Relazione del Governo al Parlamento sulle tossicodipendenze sono i seguenti: nel 1998, in Italia, su un totale di 13.567 detenuti td.ti, solamente 620 (il 4,5%) ricevono il metadone; in Piemonte, la percentuale scende al 3,5% (43 su 1238). Nei SERT la percentuale di trattamenti metadonici è del 48% (media nazionale). Invierò subito una lettera al Dr. Giancarlo Caselli per esprimere il nostro apprezzamento sulla sua presa di posizione a favo
re della sperimentazione della distribuzione controllata di eroina ma anche per chiedere un suo intervento urgente al fine di assicurare ai detenuti td.ti, in Piemonte come nel resto d'Italia, l'accesso al metadone Su tutto questo il senatore radicale Piero Milio ha presentato un'interrogazione urgente e il rappresentante del CORA nella Consulta Nazionale sulle tossicodipendenze, Carmelo Palma, chiederà, nella riunione di mercoledì prossimo, un intervento urgente del Ministro Livia Turco".
11 novembre 1999
Aggiornare le tabelle degli stupefacenti è inutile: l'ecstasy (MDMA) è "proibita" dal 1988, assieme a DMA, PMA, TMA, DOET, MMDA, MDA, MPPP, PEPAP, CATINA e CATINONE A cosa è servito, che cosa è cambiato? Il proibizionismo è efficace solo sulla Gazzetta Ufficiale
"Aggiornare le tabelle sugli stupefacenti è un falso problema: le tabelle originali risalgono al 1977 e sono state aggiornate già diciassette volte, nel vano tentativo di inseguire la valanga di nuove droghe immesse nel mercato nero da chi intende sfruttare i lauti guadagni garantiti dal proibizionismo E rispetto alla prevenzione, è inutile che le ministre Livia Turco e Rosi Bindi si trincerino dietro gli opuscoli stampati, se poi il sabato sera, in tutta Italia, non c'è neppure un servizio tossicodipendenze aperto, tantomeno davanti alle discoteche ".
16 novembre 1999
Marco Pannella processato per "cessione di hashish"; sit-in radicali in tutta Italia (a Torino, sotto la sede della RAI regionale): <>.30 novembre 1999
Il senatore radicale Piero Milio presenta un'interpellanza urgente, predisposta dal CORA, per richiedere al Governo sia di emanare una direttiva che autorizzi Regioni, Aziende Sanitarie e Università ad effettuare analisi chimiche legali sulle droghe sintetiche in circolazione sia di organizzare la presenza di 100 "unità di strada" in grado di praticare tali analisi, la notte di Capodanno, davanti alle discoteche di tutta Italia.
3 dicembre 1999
Incontro pubblico della Lista Bonino nel quartiere torinese di San Salvario: "Droga e immigrazione: legalizzare contro il crimine". Intervengono: Marco Cappato e Maurizio Turco (eurodeputati della Lista Bonino), Carmelo Palma e Giulio Manfredi.
Siamo arrivati in fondo a questa cronologia, sicuramente incompleta poiché ha tralasciato altre iniziative e sicuramente parziale (i pochi militanti radicali di Torino si sono occupati anche di ex-Jugoslavia, di Cina e Tibet, di referendum, di elezioni europee, di "Emma for president", di Radio Radicale ).
E' una cronologia che rischia di non avere un seguito: i conti della sede radicale di Torino (via Bonelli 1/A, tel. 011/436.88.60) sono in rosso e i pochi contributi dei pochi militanti non bastano più.
Se ritieni che quanto abbiamo fatto sia importante, aiutaci (anche 10.000 lire al mese sono, per noi, preziose). Grazie.
Giulio Manfredi
Torino, 3 dicembre 1999