Ufficio del Giudice per le Indagini PreliminariTribunale di Saluzzo
Sua Sede
Oggetto: integrazione documentazione a sostegno dell'esposto del Coordinamento Radicale Antiproibizionista (CORA) di cui al proc. pen. n. 49/99 R.G.N.R.
Il sottoscritto Giulio Manfredi, nato a Murazzano (Cn) il 23/07/1961, ivi residente in via Roma 63, domiciliato legalmente presso la sede di Torino del Partito Radicale (via Bonelli 1/A), venuto a conoscenza della fissazione dell'udienza in camera di consiglio sulla richiesta di archiviazione del esposto di cui all'oggetto (di cui è uno dei presentatori), intende presentare a codesto Ufficio del GIP ulteriore documentazione al fine di veder respinta la suddetta richiesta.
A tal fine, il sottoscritto produce in allegato ampi stralci del "Rapporto n 2 Agosto 1999" dell'Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze della Regione Piemonte (qui di seguito, Rapporto). In particolare, il sottoscritto richiama l'attenzione sui seguenti punti relativi al SERT di Saluzzo:
a pag. 6 del Rapporto, si desume dalla Figura 1 che, nel 1997, il SERT di Saluzzo era l'unico, fra tutti i 63 SERT della Regione Piemonte, ad avere una percentuale di utenti non eroinomani (alcooldipendenti esclusi) superiore al 50%; segue il SERT di Arona (30%); la maggioranza dei SERT ha percentuali al di sotto del 10%;
alle pagine 7 e 8, si evince dalle Figure 2-3-4-5 che il SERT di Saluzzo (similmente al SERT di Fossano ma non a quello di Savigliano, entrambi rientranti nell'ambito dell'ASL 17) ha effettuato trattamenti metadonici irrisori, al di sotto del 10%, mentre è primo in classifica (secondo Fossano), con una percentuale vicina al 90%, rispetto ai trattamenti a carattere solo "psico-sociale e/o riabilitativi" (la media dei trattamenti metadonici attuati dagli altri SERT si attesta sul 40%); la Figura 6 di pag. 9 ci conferma che è , altresì, basso l'inserimento di utenti in comunità (quintultimo posto);
sempre a pag. 9, dalla Figura 7 si evince che il SERT di Saluzzo è l'unico in tutto il Piemonte ad avere l'organico composto solamente da "Personale Addetto ai Trattamenti Psico-sociali"; non esiste alcun riferimento al "Personale Medico" e al "Personale Amministrativo+Altro" (non è ultroneo rilevare che i due SERT contigui di Savigliano e Fossano detengano il 20% circa di personale medico, percentuale comunque scarsa ma nemmeno lontanamente paragonabile a quella del SERT di Saluzzo). Se questa è la reale situazione del SERT di Saluzzo, ci troveremmo di fronte ad un'evidente e grave violazione delle disposizioni del D.M. 30 novembre 1990, n. 444 (Regolamento concernente la determinazione dell'organico e delle caratteristiche organizzative e funzionali dei servizi per le tossicodipendenze da istituire presso le unità sanitarie locali). L'art. 6, primo comma, del suddetto decreto così recita: "6. Organico - 1. I SERT dispongono di una propria pianta organica, definita dalla regione con riferimento ad un orga
nico individuato sulla base dei criteri di cui alla allegata tabella 1 ". Dalla Tabella 1 si desume che l'organico di ogni SERT deve prevedere (in ogni caso: bassa, media, alta utenza) le seguenti qualifiche: Medici (2 o 3 o 4); Infermieri o assistenti sanitari visitatori (2 o 3 o 4); Psicologi (2 o 3 o 4); Assistenti sociali (2 o 3 o 4); Educatori professionali, di comunità o affini (1 o 2 o 2); Amministrativi (1 o 1 o 1); Altro personale (1 o 1 o 2). Inoltre, " le dotazioni organiche sono, altresì, integrate quando nel territorio di competenza del SERT siano presenti strutture carcerarie e comunità terapeutiche " (rispetto al trattamento sanitario dei tossicodipendenti in carcere, il sottoscritto rimanda a quanto scritto nell'opposizione all'archiviazione). L'assenza di qualifiche fondamentali per l'espletamento del servizio (i medici innanzitutto) si traduce nell'impossibilità di fornire in modo adeguato le prestazioni di cui all'art. 3 del D.M. 444/90, con gravi ricadute sulla salute degli utenti ef
fettivi e/o potenziali del SERT; in particolare, è ragionevole dedurre che l'irrisoria quantità di trattamenti metadonici praticati dal SERT di Saluzzo sia da ascrivere alla suddetta assenza del personale medico e infermieristico "che si presume prevalentemente implicato nei trattamenti farmacologici". Non basta: da quanto finora detto è ragionevole supporre che il SERT di Saluzzo sia uno dei SERT piemontesi in cui nei primi anni '90 non è stato effettuato alcun trattamento metadonico (si rimanda alle considerazioni svolte nel punto E. dell'esposto del CORA nonché alla Tabelle 10.4 del "Primo Rapporto 1998" dell'Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze della Regione Piemonte, allegata all'esposto suddetto);
a pag. 10, dalla Figura 8 si evince che il SERT di Saluzzo è al secondo posto in Piemonte rispetto al "rapporto tra utenti e operatori" (35 utenti per operatore); dalla Figura 9 si desume, invece, che il SERT di Saluzzo (assieme a quello di Fossano), nel 1997, detiene la più bassa percentuale di utenti già in carico negli anni precedenti o rientrati.
Si allegano alla presente memoria anche i dati desunti dal Rapporto relativi al trattamento della dipendenza da alcol in Piemonte da parte dei vari SERT. Rispetto a Saluzzo si evince che nel 1996 il SERT (insieme a quello di Fossano, Savigliano e Orbassano) non aveva nessun utente in carico; nel 1998 il SERT di Saluzzo ha un tasso standardizzato di 70,4 (Fossano ha un TSD di 200,5; Savigliano ha un TSd di 112,6 - vedi Tabella 4.0, pag. 49). Eppure "la provincia che segnala il più elevato numero di utenti per abitante è Cuneo" (pag. 31); " Vi sono notevoli differenze tra i GLA nel numero di utenti in carico. I tassi di utenza variano da 17.2 a 247.2/100.000. Questa variabilità potrebbe riflettere la diversa diffusione del fenomeno dell'alcolismo nel territorio, oppure essere spiegata da una diversa capacità di attrazione da parte dei servizi. E' presumibile, da questi primi dati, che la seconda spiegazione sia oggi di gran lunga la più plausibile " (pag. 33 e 34 del Rapporto).
Dal combinato disposto di quanto ora descritto e di quanto detto nell'esposto e nell'opposizione all'archiviazione è ragionevole dedurre che il SERT di Saluzzo non è in grado di espletare in modo regolare le proprie funzioni; non ci troviamo di fronte a scelte di politica sanitaria, opinabili ma legittime, ma i documenti prodotti fanno emergere la violazione di precise disposizioni di legge, violazione che comporta la lesione continuata ed aggravata del diritto alla salute ("diritto primario ed assoluto" secondo la Corte Costituzionale) per migliaia di utenti effettivi e/o potenziali del SERT di Saluzzo nel corso degli anni; non è ultroneo qui ricordare che ci troviamo in presenza di un'utenza che, se non soddisfatta, è fagocitata giocoforza dal mercato nero criminale, con conseguenze sull'ordine pubblico e la sicurezza rese rilevanti dal persistere del regime proibizionista.
Pertanto, il sottoscritto chiede che la richiesta di archiviazione dell'esposto del CORA (proc. Pen. n. 49/99 R.G.N.R.) sia respinta.
Chiede, altresì, che la decisione dell'Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari gli venga notificata presso il seguente domicilio legale: Giulio Manfredi c/o Partito Radicale, via Bonelli 1/A, 10122 Torino.
Distinti saluti.
Torino, 10 dicembre 1999
GIULIO MANFREDI