Uno studente universitario su 4, dell'Universita' di Padova, nell'ultimo mese ha dichiarato di aver fatto uso di cannabinoidi, ovvero si e' fatto una canna. Mentre solo uno studente su dieci ha dichiarato di "aver provato" una sostanza di altro tipo: il 3,8% cocaina, il 2% eccitanti, il 2,2% ecstasy, lo 0,8% eroina e il 4,7% smart-drags (beveroni vari a base di caffeina, vitamine o altro). "Dire che uno studente su tre fa uso di droga - spiega il professor Ivano Spano che ha curato la ricerca - non e' proprio corretto." In termini assoluti solo 5-6 mila studenti, su oltre 64 mila, nell'ultimo mese, dichiarano di aver fatto uso di vari tipi di droga e possono essere considerati a rischio. Il dato piu' allarmante, invece, e' che questi ragazzi soffrono di disagi diffusi sia fisici che psicologici. Questo e' grave.
La ricerca, finanziata dalla Regione, e' costata circa 30 milioni.
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DICEMBRE 1999
Presentazione della ricerca
La presente ricerca e' stata promossa dall'A.S.L. 16 di Padova e si colloca all'interno del "Progetto Polis" della Regione Veneto che attiene alla "Costituzione di una rete multicentrica per la promozione della salute nella popolazione giovanile".
L'indagine si e' proposta di analizzare le situazioni di disagio nell'ambito della popolazione studentesca dell'Universita' degli Studi di Padova, nonche' la prossimita' (uso e vicinanza) a sostanze tossiche legali (alcolici, superalcolicià) e illegali (cocaina, eccitanti illegali, escstasy, eroina, cannabinoidi).
L'obiettivo principe della ricerca, sulla base dei dati rilevabili, era poi quello di valutare la necessita' di interventi per la promozione del ben - essere, del miglioramento della qualita' della vita e delle possibilita' relazionali all'interno della popolazione studentesca universitaria padovana.
La tipologia di ricerca realizzata e' quella della "ricerca - intervento" (action - research) particolarmente adatta alla comprensione dei fenomeni sociali e del loro mutamento. La ricerca - intervento, coinvolgendo come soggetti attivi della stessa, sia nella sua fase di definizione che di attuazione, gli stessi studenti assume consistenza e rilevanza particolare nel permettere l'individuazione delle procedure atte a promuovere il superamento delle condizioni di disagio rilevate e, quindi, la diffusione del ben - essere.
L'indagine, unica nel suo genere sul piano nazionale, ha utilizzato un campione statisticamente rappresentativo di tutta la popolazione studentesca universitaria padovana ( 2.000 soggetti su 64.000 pari al 3.1%).
Le aree indagate sono relative a:
- situazione universitaria,
- famiglia e relazioni nella zona di origine,
- situazione abitativa a Padova e realta' relazionale,
- utilizzo del tempo libero,
- studio e lavoro,
- condizioni di salute e forme del disagio,
- prossimita' a sostanze tossiche,
- orientamento culturale e valori di riferimento.
La ricerca, ha interessato studenti di tutte le facolta' e si e' svolta nei primi 6 mesi del presente anno.
Il responsabile della ricerca e' il Professor Ivano Spano, Facolta' di Psicologia - Dipartimento di Sociologia, Universita' di Padova, con la collaborazione del Dottor Romano Mazzon e del Dottor Luca Miotto del Gruppo di Intervento e Ricerca Sociale. Per la scelta del campione ci si e' valsi delle competenze della Dottoressa Cristina Stocco del Centro di Metodologia e Statistica dell'Universita' di Padova e per l'elaborazione dei dati e la loro rappresentazione grafica del Dottor Luca Marangone, nonche' della collaborazione del Dottor Luca Canetti e del Dottor Alessandro Vignati.
RISULTATI GENERALI DELLA RICERCA
Dati anagrafici
Il campione e' costituito da 2000 (1999) soggetti di cui il 51.2 % studentesse (D01). Il 92.7% ha una eta' compresa tra 19 e 26 anni. La moda e' 23 anni pari al 15.7% (D02).
Il 68.5% degli studenti risiede nelle regioni del Nord e il 24.0% nella citta' di Padova (D07 - D08).
Il 59.2% degli studenti ha un domicilio in citta' per poter frequentare l'Universita' (D09).
La piu' parte degli studenti proviene da centri con meno di 10.000 abitanti (38.1%) e il 22.3% da citta' con oltre 100.000 abitanti (D10).
Situazione universitaria
Gli studenti del campione si distribuiscono per gruppi di facolta' secondo queste percentuali (D00):
1 Gruppo (24.3%)
Facolta' di Giurisprudenza
Facolta' di Lettere e Filosofia
Facolta' di scienze della Formazione
2 Gruppo (15.3%)
Psicologia
3 Gruppo (16.0%)
Facolta' di Scienze Statistiche
Facolta' di Economia
Facolta' di Scienze Politiche
4 Gruppo (16.2%)
Facolta' di scienze MM.FF.NN.
Facolta' di Farmacia
Facolta' di Agraria
5 Gruppo (19.6%)
Ingegneria
6 Gruppo (8.6%)
Facolta' di Medicina e Chirurgia
Sono, poi, iscritti ai seguenti anni di corso (D03):
1 23.8%,
2 16.7%.
3 19.7%,
4 21.7%
5 12.6%
oltre il 5.3%.
Il 25.5% degli studenti intervistati e' fuori corso (D04); il 13.9% ha cambiato almeno una volta facolta' (D05).
Il 33.75% degli studenti abita in famiglia durante la frequenza all'Universita'; il 29.2%% abita in un appartamento affittato e, di questo, il 27.5% non da solo. Il 19.4% vive in case dello studente e il 8.0% in camera singola.
Il 15.5% degli studenti iscritti e' pendolare (D11).
Per chi, poi , non vive in famiglia, la qualita' della vita nelle relative abitazioni presenta la seguente situazione:
- il 29.8% non ha sufficienti spazi di rispetto della privacy (D14),
- il 25.4% non ha una gestione tranquilla sia per le attivita' di studio che di riposo (D15),
- il 29.4% non ha la possibilita' di ospitare amici (D16),
- per il 36.3% degli studenti l'abitazione non e' prossima al centro della citta' (D17) e per il 54.6% non e' prossima alle sedi universitarie (D18).
In generale si ha:
- un'alta percentuale di studenti fuori corso come testimonianza di una certa difficolta' degli studi nell'Ateneo Padovano e la presenza di criteri selettivi estesi,
- una situazione di diffuso disagio per gli studenti che non hanno famiglia in Padova, sia per quando riguarda la qualita' della vita nelle rispettive residenze ( in affitto e case dello studente ) che per i collegamenti tra residenza - centro citta' - strutture universitarie.
Di contro, nell'ultima sessione d'esame (febbraio) l'applicazione verso gli esami appare soddisfacente: il 19.7% degli studenti ha sostenuto 1 esame, il 34.2% 2 esami, il 25.5% 3 esami e un buon 10.7% ben 4 esami (D22).Il 69.7% degli studenti ritiene, poi, soddisfacente la sua esperienza di studio (D24).
Il 88.8% degli studenti dichiara, poi, di aver scelto la facolta' che frequenta per interesse personale (D21).
Condizioni di salute
Il 46.5% degli studenti dichiara di aver avuto almeno un ricovero ospedaliero; di questi il 21.0% dichiara ben 3 ricoveri (D25, D26). Il 17.0% dichiara che l'ultimo ricovero e' avvenuto entro 1 anno, il 28.4% tra 2 e 3 anni e il 54.6% oltre 3 anni (D29).
Il 16.6% dichiara di essere afflitto da disturbo cronico (D30) e il 21.2% che ha almeno un familiare afflitto da grave patologia medica (D32).
Il 22.6% si e' sottoposto al test per l'HIV e, di questi, il 21.9% da 2 a 4 volte e il 19.4% per oltre 4 volte (D33, D34).
Parimenti il 23.1% si e' sottoposto a un test per l'epatite (D35).
Il 9.1% sta assumendo regolarmente farmaci dietro prescrizione medica per disturbi fisici (D36) e il 5.9% ne fa uso regolare ma senza prescrizione medica (D38).
Il 3.8% assume psicofarmaci (D40).
Il 30.3% degli studenti ha sofferto di problemi di salute fisica negli ultimi sei mesi (D45), il 23.4% e' stato curato da un medico per questo (D42) e il 13.9% ha ricevuto un trattamento per problemi di natura psicologica (D44).
Un 15.7% di studenti utilizza per curarsi medicamenti offerti dalla Medicina Naturale. Il 21.2% fa uso di integratori alimentari (D50) consigliati prevalentemente ( 60.9% )da medici e informatori (D51).
Il 4.7% del campione dichiara di far uso di "smart drugs" (D52). Si tratta di "beveroni" o pastiglie che contengono vitamine, estratti vegetali (ginseng, Ginkgo biloba, ecc.), farmaci, caffe', efedrina e altre sostanze con effetto eccitante. In USA sono diffusa e si trovano anche nei supermercati e, per la piu' parte, sono considerate sostanze legali anche se ad alte dosi provocano possibili intossicazioni.
Il 40.6% dichiara, poi, una condizione di perenne stanchezza (D54) nell'ultimo periodo (6 mesi) mentre il 56.24% dichiara di stancarsi presto (D55) e il44.5% manifesta difficolta' a svolgere le attivita' abituali (D56).
Dal punto di vista del disagio psichico, oltre alla citata condizione di stanchezza stabile, emerge la seguente situazione:
- il 15.2% del campione dichiara di aver difficolta' a relazionarsi (D57) e un 9.2% di sentirsi di peso per gli altri (D58),
- il 19.0% dichiara di sentirsi solo (D59),
- il 12.8% dichiara che nessuno gli e' realmente vicino (D60),
- il 14.4% incontra crescenti difficolta' nell'andare d'accordo con gli altri (D61),
- il 29.6% ha avuto attacchi d'ansia (D62) e il 12.8% attacchi di panico (D64),
- il 13.4% si sveglia troppo presto e non riesce a riprendere il sonno (D66), il 25.3% ci metto molto tempo per addormentarsi (D67) e il 16.8% di notte dorme male (D68),
- il 2.8% ha bisogno di farmaci per dormire e il 4.0% veglia per quasi tuta la notte.
In generale si ha:
- una condizione di salute fisica che si puo' mediamente definire non buona anche in relazione ad una condizione di stanchezza diffusa e persistente, con una presenza significativa di processi di medicalizzazione,
- uno stato psichico problematico dove prevale un sentimento di solitudine, difficolta' a relazionarsi, stati d'ansia frequenti, difficolta' del sonno, ricorsi a trattamenti per problemi psicologici che raggiungono una percentuale significativa.
Sono questi dati che correlati con quelli che riguardano vicinanza a sostanze tossiche possono dare al quadro di riferimento una dimensione di preoccupazione.
Condizione lavorativa e di sostentamento
La fonte di maggior sostentamento economico (D71) si rivela essere la famiglia (83.4%) e secondariamente i sussidi sociali quali borse di studio e altro (6.3%).
Il 70.8% degli studenti intervistati dichiara, poi, di disporre per i suoi studi universitari in prevalenza di una cifra che si approssima alle 500 mila lire (D73); solo un 5.2% dispone di una cifra mensile di oltre un milione.
Rapporto con sostanze: cibo, alcol,, tabacco, sostanze illegali
Normalmente (77.2%) ogni studente consuma 2 pasti al giorno ma un buon 10.8% ne consuma uno (D75).
I pasti sono fatti quasi esclusivamente (99.9%) in casa e in mensa (D77). L' 11.0% segue una dieta alimentare (D78).
Per quanto attiene il consumo di vino (D79) si ha:
- un 23.8% di studenti che ha cominciato a bere sotto i 16 anni,
- che il 21.0% beve ai pasti,
- che il 13.6% beve fuori pasto,
- un 16.6% che beve solo durante i week end,
- il 40.5% che beve saltuariamente.
Per quanto attiene il consumo di birra (D79) si ha:
- che un 20.2% beve fuori pasto,
- un 30.5% durante i week end,
- il 34.4% assume birra saltuariamente,
- il 23.4% ha iniziato a bere prima dei 16 anni.
Per quanto riguarda il consumo di super alcolici (D79) si ha:
- che il14.4% ne fa uso fuori pasto,
- che l'1.9% ne fa un uso quotidiano,
- che il 21.7% beve nei week end,
- che il 40.5% ne fa un uso saltuario,
- che il 15.1% ha iniziato a bere prima dei 16 anni.
Il 70.7% del campione dichiara di aver provato a fumare tabacco (D85).Di questi il 3.1% sotto i 10 anni, il 25.9% tra gli 11 e i 14 anni, il 54.6% tra i 15 e i 18 (D86).
Il 31.6% fuma regolarmente (D87) e il 41.9% piu' di 10 sigarette al giorno.
Il 62.7% ha pensato di smettere (D89) mentre il 45.9% ha anche provato a farlo (D90).
Vicinanza a sostanze tossiche
La vicinanza a sostanze ritenute tossiche e' stata testata attraverso domande, di cui si forniscono le risposte dirette, atte a valutare se, nell'ultimo mese, l'intervistato aveva avuto occasione di:
- parlare con qualcuno che ha fatto uso di (D80)
a. cocaina (16.8%), b. eccitanti illegali (9.8%), c. ecstasy (13.2%),d. eroina (5.9%),
e. cannabinoidi (50.2%);
- sentirsi proporre di provare qualche tipo di droga come (D81)
a. cocaina (7.9%), b. eccitanti illegali (4.0%), c. ecstasy (6.1%), d. eroina (2.1%),
e. cannabinoidi (32.9%);
- vedere qualche tipo di droga come (D82)
a. cocaina (8.5%), b. eccitanti illegali (4.0%), c. ecstasy (6.7%), d. eroina (2.8%),
e. cannabinoidi (41.0%);
- vedere qualcuno che usava droga tipo (D83)
a. cocaina (8.4%), b. eccitanti illegali (4.6%), c. ecstasy (6.7%), d. eroina ( 4.6%),
e. cannabinoidi (45.6%);
- provare una sostanza tipo (D84)
a. cocaina (3.8%), b. eccitanti illegali (2.0%), c. ecstasy (2.2%), d. eroina (0.8%),
e. cannabinoidi (25.2%).
Il 4.7% usa abitualmente, come detto, "smart drugs".
In generale si puo' affermare:
- che vi e' un consumo diffuso di bevande alcoliche e di superalcolici assunti in eta' precoce e fuori dai pasti. L'assunzione di superalcolici fuori pasto risulta, poi, correlata con l'assunzione , nell'ultimo mese, di tutti i tipi di sostanze illegali considerate e con l'abuso di farmaci e psicofarmaci;
- che vi e' una chiara prossimita' verso le sostanze tossiche e che solo nell'ultimo mese, considerando di estrapolare i dati del campione - per altro statisticamente rappresentativo- su tutta la popolazione universitaria (64.000 studenti) si ha che
1. hanno assunto cocaina 2.432 soggetti,
2. hanno assunto eccitanti illegali 1.280 soggetti,
3. hanno assunto ecstasy 1.408 soggetti,
4. hanno assunto eroina 512 soggetti
5. hanno assunto cannabinoidi 16.128 soggetti.
In totale, nell'ultimo mese prima della rilevazione dei dati, si ha un numero di assunzioni di sostanze tossiche pari a 21.760 (valore pari al 34.0% della popolazione studentesca universitaria).
La ulteriore elaborazione dei dati riguardanti la prossimita' a sostanze tossiche ha permesso di evidenziare tra gli studenti universitari una categoria di "policonsumatori" che pone in essere un comportamento che possiamo definire di "consumo compatibile".
Reti sociali e sistemi di supporto
Realta' relazionale
Il 65.8% degli studenti intervistati dichiara di trascorrere il suo tempo libero con amici e secondariamente (18.6%) con il partner. Il 9.5% dichiara di trascorrerlo da solo (D91).
L'iscrizione all'Universita' appare come occasione per modificare le amicizie (67.0%); un buon 20.8% di amici vengono incontrati all'Universita' (D92, D93).
Con gli amici ci si trova pressoche' ogni giorno (41.4%) e, in generale, l'85.9% degli studenti ha rapporti con gli amici almeno due o tre volte alla settimana (D94).
Anche gli amici nel luogo di residenza vengono frequentati (D95) almeno una volta la settimana (76.4%).
Le relazioni piu' stabili tra gli studenti sono (D23) :
- per motivi di studio il 61.9%,
- per amicizia il 89.8%,
- per comuni impegni sociali il 20.8%,
- per motivi di svago il 71.9%,
- per motivi affettivi il 57.2%.
Con gli amici ci si trova:
- per il 30.7% in casa,
- per il 59.3% in locali pubblici,
- un 8.2% in casa dello studente, il 4.4% in discoteca e il 4.6% in sedi di attivita' sportive (D96).
Il 49.3% degli intervistati dichiara di avere un partner (D97).
Le attivita' di maggior svago (D99) sono rappresentate:
- dalla frequenza di locali pubblici (30.1%),
- dall'andare in casa degli amici (14.1%),
- dall'andare a fare attivita' sportive (11.6%),
- dall'andare in discoteca (7.6%).
Quando ci si trova con li amici si finisce spesso per parlare di (D98):
- sport (33.0%),
- relazioni (59.0%),
- Universita' (55.1%),
- Musica (48.6%),
- Lavoro (28.1%),
- Cronaca (27.0%),
- Sessualita' (43.9%).
- Droga (17.1%).
- Il 55.8% non parla quasi mai o mai di politica, cosi' come il 63.3% di ambiente, il 57.2% di arte, il 67.5% di religione. Ha non parlare mai di droga vi e' solo il 20.0%.
In generale il 78.2% degli intervistati si dichiara soddisfatto di come trascorre il suo tempo libero (D100).
Il 70.5% degli studenti non residenti dichiara di avere con i cittadini padovani rapporti rari o occasionali (D101). Per altro anche tra i residenti a Padova un buon 25.7% dichiara di non essere soddisfatto di vivere nella loro citta' (D102).
Il 7.8% degli intervistati dichiara di far parte di una associazione studentesca (D103); il 20.6% svolge attivita' di volontariato (D104);il 5.1% partecipa a movimenti politici (D105) e il 5.4% e' iscritto a un partito. Il 44.2% iscritti a una associazione (D107).
Situazione familiare
L'80.6% ha fratelli (D109) e il 55.7% e' primogenito. I genitori sono sposati per l'82.9% dei casi; l'8.7% ha genitori separati o divorziati.
Un 20.5% vede i genitori meno di una volta per settimana; il 28.7% qualche volta alla settimana (D112).
I genitori sono considerati (D114):
- molto disponibili al dialogo (41.3%),
- per niente assenti rispetto ai problemi dei figli (44.5%),
- poco o niente disposti a cambiare il loro punto di vista (56.8%),
- poco o niente autoritari e prescrittivi (69.3%),
- non indifferenti (64.2%),
- molto o abbastanza ansiosi rispetto all'operato del figlio (50.4%),
- poco o niente permissivi (67.9%),
- mediamente attenti controllori (38.9%),
- poco o niente invasivi del proprio spazio vitale (72.2%).
L'84.3% degli intervistati dichiara (D113) di aver ricevuto il consenso di andare in vacanza da solo entro i 18 anni di eta'.
Il generale si puo' affermare che:
- le reti sociali prevalenti sono quelle costituite da relazioni con amici e familiari,
- che le attivita' di svago sono prevalentemente quelle di stare con gli altri in locali pubblici
e che il tempo libero e' visto prevalentemente, come dimensione della estensione di processi
di socializzazione,
- che il rapporto con i genitori appare mediamente improntato a disponibilita' e attenzione. Di fatto, ad una analisi piu' approfondita, si delineano tre situazioni familiari ( o tipologie di famiglia): indifferente, autoritaria, permissiva.
Sono queste categorie di famiglia che certamente non definiscono un territorio adeguato e favorevole allo sviluppo e alla maturazione delle relazioni familiari.
Situazioni di disagio
I soggetti intervistati dichiarano che le situazioni che piu' pesano loro (D115) sono:
- dipendere dagli altri (82.9%),
- sentirsi poco rispettati e considerati da conoscenti e amici (78.4%),
- sentirsi usati dagli altri (72.1%),
- non cogliere il senso delle cose che si stanno facendo (61.5%),
- sentirsi bloccati nelle proprie possibilita' (71.0%),
- non avere relazioni significative (58.1%)
- essere o sentirsi estraneo alla realta' sociale (44.2%)
- sentirsi poco rispettato e considerato dalle diverse istituzioni (43.7%).
-
Parimenti, le esperienze che piu' pesano (D116) sono:
- usare gli altri (63.5%),
- avere la sensazione di stare sprecando la propria vita (62.7%),
- non sapere, di fatto, cosa fare (57.8%),
- non sentirsi in pace con se stessi (64.6%),
- sentirsi pressato dai problemi (64.5%)
- non poter cambiare (51.7%).
Solo il 28.8% degli intervistati dichiara di conoscere strutture (D118) a cui uno studente puo' rivolgersi in caso di bisogno. Sono, poi, il 20.8% che conosce qualcuno che ha fatto ricorso a queste ultime (D120).
Riconoscimento e gestione del rischio
Gli intervistati dichiarano di disapprovare (D121):
- chi prova droga pesante anche una volta ogni tanto (62.5%),
- chi usa droga pesante regolarmente (75.6%),
- che si ubriaca spesso (69.3%),
- chi spaccia ogni tanto droghe leggere (69.5%),
- chi spaccia regolarmente droghe leggere (75.6%),
- chi spaccia ogni tanto droghe pesanti (81.6%),
- chi spaccia regolarmente droghe pesanti (85.6%).
Per la salute considerano dannoso (D122):
- bere un paio di bevande alcoliche al giorno (50.7%),
- ubriacarsi una o due volte la settimana (82.4%),
- fumare uno o piu' pacchetti di sigarette al giorno (95.3%),
- fumare marijuana regolarmente (80.6%),
- provare ecstasy una volta ogni tanto (86.6%),
- usare ecstasy regolarmente (97.4%).
- Provare droghe pesanti una volta ogni tanto (94.1%),
- Usare droghe pesanti regolarmente (98.0%).
In definitiva cio' che e' considerato poco o niente dannoso alla salute e', poi, il fumare marijuana una volta ogni tanto (55.0%).
In generale si puo' affermare che i soggetti intervistati:
- disapprovano tutti i comportamenti di uso di sostanze illegali e di alcol ad eccezione, in parte, dell'uso saltuario di marijuana (20.8%). Sembra essere tollerata qualche rara ubriacatura.
- considerano questi comportamenti nocivi per la salute fatta eccezione, ovviamente, per l'uso saltuario di marijuana.
Questo fa pensare a un alto livello di riconoscimento del rischio e alla capacita' di poterlo affrontare adeguatamente. La cosa puo' apparire contraddittoria se messa in relazione agli indicatori di "vicinanza alle sostanze" e ci dice c chi assume sostanze segue l'atteggiamento di chi non le assume nel segnalarne la dannosita'.
Evidentemente la pratica di assunzione di sostanze non dipende dalle inadeguate informazioni che si hanno sulle stesse quanto, piuttosto da una sorta di pseudo regolazione che porta a comprimere o mettere tra parentesi la propria soglia di disapprovazione sociale.
In conclusione, questo indicatore rivela la presenza di una sorta di sub - cultura tra la popolazione studentesca universitaria e, d'altra parte, permette di trarre utili indicazioni per quanto riguarda una azione preventiva che non potra' basarsi unicamente su una diffusione ulteriore di informazioni in merito a sostanze tossiche ma che dovra' poter coinvolgere attivamente la popolazione target, andando a incidere su quella che e' la costruzione dei modelli di comportamento e sui valori di riferimento accettati all'interno del gruppo.