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Conferenza droga
Radio Radicale Andrea - 6 ottobre 2000
GLI ARTICOLI DE LA NAZIONE UMBRIA SUI DATI SULLE TOSSICODIPENDENZE DIFFUSI DURANTE UNA CONFERENZA STAMPA TENUTASI IL 4 OTTOBRE 2000 A PERUGIA
da La Nazione Umbria, 5 ottobre 2000

La tossicodipendenza dietro le sbarre

»In carcere la droga circola liberamente e manca un coordinamento

efficace che migliori la situazione e le condizioni dei

tossicodipendenti . Andrea Maori, durante la conferenza stampa

tenutasi nella Sala della Partecipazione della Provincia, ha anche

affrontato il difficile stato di cui soffrono le carceri umbre.

Il 25% dei detenuti, infatti, è rinchiuso per reati legati alla droga. Su

un totale di 884 persone, sono ben 288 quelli che in qualche modo

hanno a che fare con spaccio e detenzione di stupefacenti. Molti di

loro (222) sono qualificati come tossicodipendenti.

»Il dato allarmante ù ha detto ù è che soltanto cinque di questi

detenuti è in trattamento metadonico. Questo pone seriamente il

problema del rapporto tra le strutture sanitarie regionali e quelle

carcerarie, che in pratica è quasi inesistente .

Tra i soggetti che si trovano in carcere ce ne sono 27 che hanno

l'Hiv. »Anche qui ù ha aggiunto il rappresentante dei Radicali ù c'è un

significativo aumento rispetto al 1998, quando il 5% dei

tossicodipendenti era malato di Aids, mentre ora la percentuale è più

che raddoppiata . Maori interpreta i dati: »E' semplice e deduttivo a

questo punto fare alcune considerazioni: innanzitutto che c'è una

mancanza di rapporti tra il Sert e la Regione; poi, ma qui scopro

l'acqua calda, che in carcere la droga circola liberamente e infine che i

soggetti che fanno uso di droga o non hanno rapporti con le strutture

che si occupano di cura e prevenzione del fenomeno, oppure hanno

deciso che non ne hanno bisogno. La percentuale di chi sta in cella e

consuma droga ù ha concluso ù anche se un po' più bassa rispetto

alla media nazionale, è comunque elevata e non consente di

abbassare la guardia .

m.n.

Marjiuana: il »fumo conquista i minorenni

Aumentano i minori che fanno uso di droghe leggere. Anche l'Umbria

conferma dunque il trend nazionale che vede i giovanissimi come

consumatori privilegiati di cannabis. Nel 1999 i segnalati alla Prefettura

per uso personale di droghe sono stati 454 di cui 45 minorenni. Una

crescita impressionante se confrontata a quella che ha visto la

segnalazione di 214 minori a partire dal 1990 e fino alla fine dell'anno

passato. E su questo punto i radicali, ribadiscono la propria linea:

»Confermiamo le critiche già fatte negli anni passati, secondo le quali

spesso le forze dell'ordine si sono concentrate sul piccolo consumo

delle non droghe che costituisce solo una perdita di tempo e di

energie che potrebbero essere utilizzate in modo diverso . Le persone

denunciate, secondo l'eleborazione dei Radicali, per reati connessi ad

uso di sostanze stupefacenti nel 1998 sono state 452, mentre nel

1999 sono salite a 762. Positivo infine l'aumento delle operazioni

antidroga: l'anno scorso in totale sono state 481, di cui 151 sull'eroina

e 217 sulla cannabis. Nel '98 erano state 258 di cui 91 sull'eroina e

102 sulla cannabis.

Nella foto Andrea Maori

Nove miliardi rimasti nel cassetto

Nove miliardi rimasti nel cassetto per tre anni. Finanziamenti che il

Fondo nazionale d'intervento per la lotta alla droga, ha assegnato

all'Umbria dal 1997 al 1999 e che non sono stati investiti in nessun

tipo di attività e progetti riguardanti la tossicodipendenza.

Eppure anche nella terra di San Francesco il problema è grave. Ma dai

dati emersi sembrerebbe essere sottovalutato. A fornire queste

statistiche sullo stato della tossicodipendeza in Umbria, è stato

Andrea Maori, rappresentante dei Radicali, che non ha fatto altro che

estrapolare una serie di numeri riportati sulla »Relazione annuale al

Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia curata dal

dipartimento per gli affari sociali della presidenza del Consiglio dei

ministri. »Fino al 31 dicembre 1999 ù spiega Maori ù risulta che i

9.047.966.000 lire versati dallo Stato all'Umbria, non sono stati

assegnati a nessuno dei progetti degli enti locali, delle Asl e dei

privati, né per la prevenzione, né per i servizi e tantomeno per

strutture innovative. Eppure la Regione ha deliberato i criteri per la

ripartizione dei progetti ed entro aprile doveva essere completata

l'istruttoria degli stessi. Ancora però è tutto fermo. Solo per

quest'anno è previsto di dare corso all'indirizzo programmatico

generale e questo ritardo mi pare grave .

A fronte di tutto questo ci sono gli undici Sert che operano in Umbria

e che l'anno scorso hanno fatto registrare un'affluenza record pari a

2779 utenti. Circa 600 persone in più rispetto al 1998 e 1800 in più

rispetto al 1990. »Nel tempo però ù aggiunge Maori ù si è assistito

ad un progressivo invecchiamento dell'utenza e questo può voler dire

che i Sert non riescono a intercettare come prima nuovi utenti . La

predominanza dei frequentatori di queste strutture è fatta da

consumaori di eroina (83,8%), seguono i cannabinoidi (7,9%) e gli

assuntori di cocaina (4,2%).

Numeri a non finire come si vede, che mostrano anche una situazione

drammatica relativa all'epatite C, che ha nei tossicodipendenti il

principale serbatoio di infezione. Su 81.817 esami effettuati, ben il

64% di queste persone è risultato affetto dal virus. Migliora invece la

situazione per quanto riguarda i tossicodipendenti sieropositivi: su un

totale di 81.817 esami effettuati nel 1998, il 6% è malato di Hiv.

di Michele Nucci

E Ripa di Meana interpella

l'assessore regionale alla Sanità

Un'interpellanza è stata presentata all'assessore regionale alla Sanità

Marina Sereni dal consigliere dei Verdi Carlo Ripa di Meana »per

conoscere le ragioni dell'evidente ritardo nella determinazione e nella

ripartizione delle quote del fondo regionale per la lotta alla droga e per

i criteri di assegnazione delle stesse .

 
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