da La Nazione Umbria, 5 ottobre 2000La tossicodipendenza dietro le sbarre
»In carcere la droga circola liberamente e manca un coordinamento
efficace che migliori la situazione e le condizioni dei
tossicodipendenti . Andrea Maori, durante la conferenza stampa
tenutasi nella Sala della Partecipazione della Provincia, ha anche
affrontato il difficile stato di cui soffrono le carceri umbre.
Il 25% dei detenuti, infatti, è rinchiuso per reati legati alla droga. Su
un totale di 884 persone, sono ben 288 quelli che in qualche modo
hanno a che fare con spaccio e detenzione di stupefacenti. Molti di
loro (222) sono qualificati come tossicodipendenti.
»Il dato allarmante ù ha detto ù è che soltanto cinque di questi
detenuti è in trattamento metadonico. Questo pone seriamente il
problema del rapporto tra le strutture sanitarie regionali e quelle
carcerarie, che in pratica è quasi inesistente .
Tra i soggetti che si trovano in carcere ce ne sono 27 che hanno
l'Hiv. »Anche qui ù ha aggiunto il rappresentante dei Radicali ù c'è un
significativo aumento rispetto al 1998, quando il 5% dei
tossicodipendenti era malato di Aids, mentre ora la percentuale è più
che raddoppiata . Maori interpreta i dati: »E' semplice e deduttivo a
questo punto fare alcune considerazioni: innanzitutto che c'è una
mancanza di rapporti tra il Sert e la Regione; poi, ma qui scopro
l'acqua calda, che in carcere la droga circola liberamente e infine che i
soggetti che fanno uso di droga o non hanno rapporti con le strutture
che si occupano di cura e prevenzione del fenomeno, oppure hanno
deciso che non ne hanno bisogno. La percentuale di chi sta in cella e
consuma droga ù ha concluso ù anche se un po' più bassa rispetto
alla media nazionale, è comunque elevata e non consente di
abbassare la guardia .
m.n.
Marjiuana: il »fumo conquista i minorenni
Aumentano i minori che fanno uso di droghe leggere. Anche l'Umbria
conferma dunque il trend nazionale che vede i giovanissimi come
consumatori privilegiati di cannabis. Nel 1999 i segnalati alla Prefettura
per uso personale di droghe sono stati 454 di cui 45 minorenni. Una
crescita impressionante se confrontata a quella che ha visto la
segnalazione di 214 minori a partire dal 1990 e fino alla fine dell'anno
passato. E su questo punto i radicali, ribadiscono la propria linea:
»Confermiamo le critiche già fatte negli anni passati, secondo le quali
spesso le forze dell'ordine si sono concentrate sul piccolo consumo
delle non droghe che costituisce solo una perdita di tempo e di
energie che potrebbero essere utilizzate in modo diverso . Le persone
denunciate, secondo l'eleborazione dei Radicali, per reati connessi ad
uso di sostanze stupefacenti nel 1998 sono state 452, mentre nel
1999 sono salite a 762. Positivo infine l'aumento delle operazioni
antidroga: l'anno scorso in totale sono state 481, di cui 151 sull'eroina
e 217 sulla cannabis. Nel '98 erano state 258 di cui 91 sull'eroina e
102 sulla cannabis.
Nella foto Andrea Maori
Nove miliardi rimasti nel cassetto
Nove miliardi rimasti nel cassetto per tre anni. Finanziamenti che il
Fondo nazionale d'intervento per la lotta alla droga, ha assegnato
all'Umbria dal 1997 al 1999 e che non sono stati investiti in nessun
tipo di attività e progetti riguardanti la tossicodipendenza.
Eppure anche nella terra di San Francesco il problema è grave. Ma dai
dati emersi sembrerebbe essere sottovalutato. A fornire queste
statistiche sullo stato della tossicodipendeza in Umbria, è stato
Andrea Maori, rappresentante dei Radicali, che non ha fatto altro che
estrapolare una serie di numeri riportati sulla »Relazione annuale al
Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia curata dal
dipartimento per gli affari sociali della presidenza del Consiglio dei
ministri. »Fino al 31 dicembre 1999 ù spiega Maori ù risulta che i
9.047.966.000 lire versati dallo Stato all'Umbria, non sono stati
assegnati a nessuno dei progetti degli enti locali, delle Asl e dei
privati, né per la prevenzione, né per i servizi e tantomeno per
strutture innovative. Eppure la Regione ha deliberato i criteri per la
ripartizione dei progetti ed entro aprile doveva essere completata
l'istruttoria degli stessi. Ancora però è tutto fermo. Solo per
quest'anno è previsto di dare corso all'indirizzo programmatico
generale e questo ritardo mi pare grave .
A fronte di tutto questo ci sono gli undici Sert che operano in Umbria
e che l'anno scorso hanno fatto registrare un'affluenza record pari a
2779 utenti. Circa 600 persone in più rispetto al 1998 e 1800 in più
rispetto al 1990. »Nel tempo però ù aggiunge Maori ù si è assistito
ad un progressivo invecchiamento dell'utenza e questo può voler dire
che i Sert non riescono a intercettare come prima nuovi utenti . La
predominanza dei frequentatori di queste strutture è fatta da
consumaori di eroina (83,8%), seguono i cannabinoidi (7,9%) e gli
assuntori di cocaina (4,2%).
Numeri a non finire come si vede, che mostrano anche una situazione
drammatica relativa all'epatite C, che ha nei tossicodipendenti il
principale serbatoio di infezione. Su 81.817 esami effettuati, ben il
64% di queste persone è risultato affetto dal virus. Migliora invece la
situazione per quanto riguarda i tossicodipendenti sieropositivi: su un
totale di 81.817 esami effettuati nel 1998, il 6% è malato di Hiv.
di Michele Nucci
E Ripa di Meana interpella
l'assessore regionale alla Sanità
Un'interpellanza è stata presentata all'assessore regionale alla Sanità
Marina Sereni dal consigliere dei Verdi Carlo Ripa di Meana »per
conoscere le ragioni dell'evidente ritardo nella determinazione e nella
ripartizione delle quote del fondo regionale per la lotta alla droga e per
i criteri di assegnazione delle stesse .