UN'ENERGICA COMBATTENTE PER I DIRITTI
di Thomas Gack
(Stuttgarter Zeitung, 20-04-1995)
Il mare mosso dello sciopero dei pescatori nel Nord-atlantico sembra essersi calmato. Emma Bonino ha brillantemente superato il primo "maremoto" del suo mandato. Grazie alla sua tenacia e al suo "savoir faire" in politica è riuscita alla fine ad arrivare a un ragionevole compromesso, dopo giorni di difficili trattative che hanno rischiato più volte di ribaltarsi completamente. Per questo compromesso è stato decisivo l'intervento del Commissario Bonino la quale, nonostante il tentativo di rottura da parte dei britannici, è riuscita a tenere in riga i 15 Stati membri. Senza la solidarietà della Comunità per gli Spagnoli, sicuramente il Governo canadese non sarebbe arrivato a un compromesso, bensì avrebbe continuato con ]a sua politica cannoniera.
II fatto che il Commissario Bonino, cosi minuta che nessuno le attribuirebbe l'energia esplosiva di cui invece dispose, nel momento più caldo della "battaglia navale' batta con tutta forza i pugni sul tavolo e tratti i canadesi da "pirati", non è solo una tattica politica, ma risponde completamente al suo temperamento.
Nello scontro con Ottawa, ha insistito più volte, non si trattava per lei tanto del pesce ipoglosso nero, quanto del diritto stesso che il governo canadese, con la pirateria compiuta nei confronti del Trawlers Estai spagnolo, aveva rotto. Delle quote internazionali per la pesca di questo pesce, della grandezza permessa delle reti e dei problemi economici relativi alla pesca il Commissario Bonino ne sapeva ben poco quando ha iniziato il suo mandato. La competenza le è stata attribuita quando il Commissario norvegese Stoltenberg è dovuto restarsene a casa dopo il "no' del referendum. "Non sono un'esperta" aveva dichiarato il Commissario davanti al comitato per la pesca del Parlamento europeo "ma credo nel primato della politica e mi dedicherò con il massimo impegno al mio compito". Che queste non fossero solo belle parole Emma Bonino ce l'ha ora confermato.
In Italia è conosciuta dall'opinione pubblica per il suo spirito battagliero.
Si è fatta conoscere negli anni 70 per il suo impegno radicale per i diritti dell'uomo, per l'emancipazione della donna e per leggi piu liberali. Attraverso il suo impegno per la legalizzazione dell'aborto la giovane donna, che aveva appena finito i suoi studi universitari a Milano é entrata in politica.
Nell' Italia cattolica, la sua fondazione del Cisa nel 1975, il primo centro italiano per l'aborto provocò una rivoluzione.
L' anno consecutivo fu eletta al parlamento italiano sulla lista del partito radicale - un mandato che ha difeso da allora in tutte le elezioni. Per dieci anni ha rinforzato il piccolo gruppo dei radicali di Pannella al parlamento europeo a Strasburgo.
Però i punti principali del suo lavoro non hanno riguardato certamente solo il lavoro parlamentare. Molto piu effetto hannoavuto le sue azioni fuori dal parlamento: nel 1978 ha dato l'impulso decisivo per il referendum contro l'energia atomica, per il quale in Italia non si possono più costruire centrali nucleari. Emma Bonino, enfant terrible della politica italiana, si muove sempre più sicura sulla scena internazionale.
A New York, dove da studentessa aveva venduto scarpe, ha distribuito siringhe ai tossicodipendenti ed è stata immediatamente arrestata dalla polizia. Le ore dietro le sbarre per lei, combattente dei diritti civili, non sono state certamente un' esperienza nuova.
Manifestando per i diritti dell'uomo a Warsavia e a Praga ha fatto conoscenza delle carceri comuniste.
Questo non le ha impedito di impegnarsi per i diritti dell'uomo nel europa orientale, per l'abolizione della pena di morte e per il diritto di uscire dal unione sovietica degli ebrei russi.
Ha organizzato una campagna internazionale contro la fame nel mondo ed alimentato il dibattito parlamentare e pubblico sulle violazioni e crimini di guerra nell' ex-Jugoslavia e fa parte degli iniziatori del tribunale internationale che dovrebbe penalizare questi crimini.
A Bruxelles il Commissario Bonino non dovrà rinnegare il suo passato: i due campi di competenza oltre alla pesca, vale a dire gli aiuti umanitari e la protezione dei consumatori, hanno piuttosto a che fare con il suo vecchio impegno politico. La sua esperienza quale membro fondatore di un'organizzazione altemativa per la lotta contro la fame nel mondo non può che fare del bene al lavoro dei funzionari dell'UE in questo campo e i cittadini europei possono ben sperare che il Commissario Bonino porti aria nuova nella politica dei consumatori, che fino ad ora era sempre stata trattata dai governi piuttosto in modo maldestro.