(dell'inviato attilio gaudio) (ansa) - rabat, 24 apr - la commissaria europea emma bonino e' giunta a rabat per la terza ed ultima fase dei negoziati tra unione europea e marocco sulla pesca.
i giornali marocchini sono oggi fortemente critici nei confronti di quella che chiamano ''l'intransigenza di bruxelles'': dal quotidiano comunista 'al bayane', il quale afferma che ''la fermezza contro l'unione europea e' oggi un dovere nazionale'', al quotidiano filo-governativo di destra 'le matin' che apre le tre pagine dedicate ai negoziati con il monito: ''per noi e' una questione di diritto e di etica''.
il marocco, scrivono in sintesi i giornali, ha la sensazione di continuare ad essere trattato come un ''protettorato europeo'' al quale viene negato di poter valorizzare le sue risorse naturali, e non come uno stato sovrano.
rabat vuole che i pochi giorni che restano per decidere sulla pesca siano il banco di prova dei rapporti privilegiati euro-marocchini, intesi come l'avvio di un vero partenariato economico e commerciale fra le due parti. ma se entro il 30 aprile la commissione europea non si sara' orientata in modo soddisfacente per il marocco - avverte rabat - tutte le attivita' di pesca comunitarie dovranno cessare nelle sue acque.
con duemila chilometri di coste mediterranee ed atlantiche, senza includere quelle del sahara occidentale (altri mille chilometri) che sono fra le piu' pescose del pianeta, il marocco vorrebbe e potrebbe far della pesca la seconda industria nazionale, dopo il turismo ma prima dell'agricoltura. per vincere questa battaglia del mare il governo di rabat e i gruppi privati hanno compiuto negli ultimi dieci anni grossi sforzi per armare una flotta adatta a garantire uno sfruttamento adeguato dei banchi. ma la concorrenza delle marine europee, e soprattutto spagnole, li mette in difficolta'.
inoltre, il marocco chiede dei periodi di 'riposo biologico' per i cefalopodi e i gamberetti, la cui sopravvivenza - sottolinea - e' messa ormai in pericolo da decenni di pesca ''incontrollata''.
ma, soprattutto, rabat esige che siano stabilite delle quote invalicabili di pescato per le flottiglie comunitarie e che cessino le ''scorribande'' dei pescherecci che fanno vivere l'andalusia, il portogallo e le isole canarie, mentre il marocco percepisce in contropartita la somma, ritenuta insufficiente, di 102 milioni di ecu.