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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Maurizio - 22 giugno 1995
PESCE E MICROPROCESSORI

FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG

Quando a fine ottobre dello scorso anno è stata nominata

Commissaria europea, neppure la signora Emma Bonino stessa si

sarebbe sognata che, proprio lei, uno dei nuovi della tavola

rotonda del santo Graal di Bruxelles, avrebbe fatto notizia.

A dire il vero Emma Bonino, quale ultima arrivata con due

competenze del tutto insignificanti, la politica dei consumatori

e gli aiuti umanitari, doveva essere un "facile boccone". Ma

all'Italiana è venuto subito in aiuto il popolo norvegese che,

con un referendum, ha respinto il già stabilito ingresso della

Norvegia nell'UE, e si è dovuto di nuovo attribuire la competenza

della pesca assegnata in precedenza a Thorwald Stoltenberg. La

scelta è caduta sulla signora Bonino. A lei non è restato

nient'altro da fare che seguire un corso accelerato in politica

internazionale della pesca.

Nel frattempo, la 47enne piemontese dai lineamenti affilati,

viene trattata non tanto con benevolenza, quanto con rispetto.

Sono stati innanzitutto i Canadesi a dover constatare che la

nuova Commissaria per la pesca avrebbe reagito al loro grido di

guerra e alla pirateria d'alto mare senza lasciarsi assolutamente

intimidire. Lei non ha infatto esitato a infliggere il marchio di

"atti di pirateria" agli assalti della guardia costiera canadese

al peschereccio spagnolo in acque internazionali. A Madrid si è

cantato vittoria troppo presto, visto che nel frattempo anche il

Governo spagnolo ha avuto modo di conoscere il fiero temperamento

della signora Bonino. Un paio di giorni fa la Commissaria ha

messo sull'avviso gli Spagnoli in relazione alla controversia

sull'accesso alle zone di pesca del Marocco. Se necessario, nel

caso in cui gli Spagnoli dovessero continuare a boicottare le

forniture di merci dal Marocco, la Commissione Europea deciderà

delle misure di rappresentaglia.

Ora la bellicosa Italiana cerca comunque, con una quarta

iniziativa diplomatica, di trovare un compromesso per un nuovo

accordo sulla pesca tra UE e Marocco. E ancora una volta si

dimostra che con i pesci piccoli si fa la grande, a volte vera e

propria battaglia politica. L'oggetto della controversia con il

Canada era l'ipoglosso nero: gli Spagnoli tengono talmente a

questo pesce che non trovano niente di meglio da farci che

inscatolarlo ed esportarlo in Giappone. Nelle acque del Marocco

gli Spagnoli danno la caccia al tonno, alle sardine e ai

gamberetti per assicurare la sopravvivenza dei piccoli pescatori

dell'Andalusia. Qui come lì, si tratta della protezione del

patrimonio ittico dalle razzie dell'Armada spagnola, che

costituisce di gran lunga la più grande flotta dell'UE e

rappresenta per tanti, qui più che altrove nella Comunità, fonte

di lavoro e di salario. Per arrivare a un equilibrio tra

interessi così divergenti, c'è bisogno di un moderatore tanto

astuto quanto determinato. La signora Bonino in questo ci mette

del proprio. Nel suo paese è conosciuta principalmente quale

intrepida combattente per i diritti delle donne e contro la fame

nel mondo. Ha aderito al movimento radicale, con il quale sperava

di raggiungere i suoi obiettivi il più rapidamente possibile.

Emma Bonino sa che la migliore protezione del patrimonio ittico

è possibile solo con controlli efficaci. Gli ispettori in mare

non lo fanno più; già ruotano satelliti sopra i mari, il computer

sorveglia su navi e pesci. Pesce e megachips, chi è che se li

"gusta" ancora?

 
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