IL RESTO DEL CARLINO, cronaca di Ancona - 23 giugno 1995 - prima pagina
L'instaurazione di un regime comune di pesca per tutti i paesi del Mediterraneo, l'esame dei regolamenti della Ue nel settore. l'utilità dei fermi biologici per il ripopolamento delle acque marine di tutta Europa sono gli argomenti al centro delle riunione della commissione della pesca formata nell'ambito della comunità europea in collaborazione con il parlamento europeo, che si è aperta ieri ad Ancona e domani si concluderà con l'intervento del commissario europeo Emma Bonino. Con la partecipazione dei delegati dei 14 paesi Ue, del presidente della commissione pesca europea Arias Canete, il vice Kindermann e il direttore generale della pesca Almeida Serra, l'incontro è teso a individuare decisioni unitarie per razionalizzare l'attività di pesca. Il settore, è stato ricordato a margine della riunione, dà lavoro a quasi un milione e mezzo di operatori in tutta Europa, e attualmente attraversa una fase difficile per il continuo diminuire delle risorse ittiche.
Il direttore dell'unità di coordinamento europeo Legougne ha sottolineato che la decisione di riunire la commissione in Italia è un riconoscimento alla centralità del nostro paese nel campo della pesca, perché strutture, operatività e capacità di gestione delle risorse sono all'avanguardia nel mondo. Il sindaco Renato Galeazzi, aprendo i lavori, ha indicato quale esempio l'azione della marineria del capoluogo marchigiano, che da diversi anni attua e propone per tutto l'Adriatico, in presenza o meno di una legge, un fermo biologico di circa un mese e mezzo tra luglio e agosto. I risultati positivi di questa azione sono stati descritti più volte in sede Ue dal parlamentare europeo Francesco Baldarelli (Pds), che oggi, parlando con i giornalisti ha anche ribadito la necessità per diversi paesi del Mediterraneo di un accorciamento dei tempi di pesca, sull'esempio di diverse marinerie adriatiche, che escono in mare solo per quattro giorni la settimana. Da ieri al 24 sono in programma anche seminari sulla conse
rvazione e gestione delle risorse, le limitazioni da apportare all'attività di pesca, lo sviluppo della ricerca e i rapporti tra le politiche comunitarie e quelle degli stati membri per coordinare le diverse legislazioni.
All'incontro ha portato il suo saluto il neo assessore regionale alla pesca Giulio Silenzi. "Il nuovo governo della Regione Marche - ha detto - è consapevole del ruolo delle marinerie operanti lungo gli oltre 150 chilometri di costa marchigiana ed intende esercitare, al di la delle strette competenze, un ruolo politico generale, di iniziativa e proposta, a sostegno e sviluppo della pesca. Forti di questi convincimenti, nella mozione programmatica abbiamo posto il settore della pesca tra quelli centrali e con coerenza, nell'articolazione delle competenze tra assessorati, abbiamo inserito la pesca insieme a tutte le altre attività produttive per una visione la più unitaria possibile."
"Sono inoltre convinto - ha aggiunto Silenzi - che nel discorso aperto a livello europeo sul »corridoio adriatico , dobbiamo inserire il tema più generale del mare Adriatico e della pesca, che offre grandi opportunità alla nostra economia. Marche regione europea non può, infatti, rimanere solo uno slogan, ma occorre saper tradurre questa volontà concretamente, diventando interlocutori di Bruxelles sulle maggiori questioni, fra cui il mare Adriatico."