(ansa) - bruxelles, 14 lug - una scatoletta di tonno da 47
grammi pagata 3.300 lire. ma quando sull'etichetta appare il
prezzo calcolato in base all'unità di misura (71.300 lire al
chilo), la semplice scatoletta diventa un oggetto da esporre in
oreficeria più che sugli scaffali di un salumiere o di un
supermercato. per non parlare di una piccola confezione di patè
di fegato d'oca, un vero gioiello se si tien conto del suo prezzo
unitario di 2507 franchi belgi, pari a 137.885 lire.
sono alcuni degli esempi fatti oggi da emma bonino, commissario
responsabile per la difesa dei consumatori, nell'illustrare alla
stampa la proposta, approvata mercoledì dalla commissione
europea, di una nuova normativa che introduce regole chiare e
trasparenti nell'etichettatura dei prezzi per unità di misura.
servendosi di un lettore di codici a barre e di un televisore a
grande schermo, bonino ha preferito sommergere la stampa con
esempi pratici più che illustrare i meriti della nuova proposta
sotto una montagna di parole. con un risultato positivo.
ecco quindi la bottiglietta di acqua minerale che, una volta
conosciuto il prezzo unitario, costa molto più cara di un buon
bicchiere di 'rosso' di montalcino e una confezione di patatine
fritte da 14 franchi (770 lire) che al prezzo unitario di 560
franchi al chilo (30.800 lire) diventa una pietanza degna della
tavola di un grande chef.
la proposta presentata oggi da bonino sostituisce il precedente
"complicatissimo" sistema varato nel 1975 che non era mai stato
possibile far rispettare proprio per la complessità delle norme
previste.
"era un rompicapo" ha detto bonino "doversi districare tra
prezzi per unità e prezzi per tipi di confezione che in alcuni
casi, come il gelato, prevedono norme diverse a seconda della
confezione. per quelle da 250 grammi, ad esempio, è obbligatorio
indicare il prezzo unitario ma non per quelle da 300 grammi. lo
stesso si dica per i barattoli di marmellata di frutta dove
l'indicazione di prezzo unitario varia con la confezione: è
obbligatorio per quelle da 250 grammi ma non per quelle da 106 o
370 grammi". in questa giungla di disposizioni, non ci sono
certezze ne' per il consumatore ne' per il commerciante, ha detto
bonino, secondo cui il nuovo sistema che viene proposto spezza il
legame con i contenitori limitandosi alla indicazione del prezzo
per unità di misura, agevolando le scelte dei consumatori.
lasciando spazio alla sussidierietà, comunque, la nuova direttiva
non impedirà che alcuni prodotti si continuino a vendere secondo
criteri nazionali, come i cetrioli al pezzo in belgio o le uova
al chilo in danimarca.
l'entrata in vigore della direttiva è prevista due anni dopo la
sua approvazione, salvo per i piccoli commercianti che avranno 4
anni di tempo per adeguarsi.