SUPERABBRONZANTI AL BANDOCinque le sostanze nocive alla salute presenti anche in profumi e saponi
IL SOLE 24 ORE, pagina 25
Dopo quattro anni di tentennamenti, indecisioni rinvii, la Commissione europea ha finalmente deciso di vietare la vendita di prodotti solari contenenti psoralene oltre una certa concentrazione. La sostanza, secondo quanto affermato dal Comitato scientifico di cosmetologia - gruppo consultivo dell'Esecutivo di Bruxelles composto da studiosi provenienti da tutta Europa altamente qualificati con competenze in medicina, tossicologia, biologia e chimica - non sarebbe del tutto innocua. Se consumato in modo intensivo l'additivo in questione, meglio conosciuto dagli addetti ai lavori come il 5-mop, può avere effetti cancerogeni.
La decisione colpisce al cuore una ditta dei Quindici, la francese Bergaderm che produce la linea di creme solari Bergasol, le uniche che contengono una quantità di psoralene superiore ad un milligrammo per chilogrammo, la quantità minima ammessa dalla Commissione.
Il provvedimento richiesto dal commissario europeo alla Politica dei consumatori, Emma Bonino, si inserisce nell'annuale revisione della direttiva comunitaria sui prodotti cosmetici (la 76/768/Cee), prevista per adattare ogni volta il testo di base al progresso tecnico. Revisione che, quest'anno, diventa particolarmente scrupolosa e pone anche altre quattro sostanze sul banco degli imputati vietandone definitivamente l'uso: il muschio "ambrette", il benzetonio, la fenolftaleina e cellule e tessuti o prodotti d'origine umana (placenta) contenuti nei cosmetici.
Il divieto comunque non è immediato, ma prevede che la produzione di tali prodotti sia sospesa dal primo luglio del '96 e la loro commercializzazione un anno dopo (30 giugno 97) per lasciare agli industriali il tempo di esaurire gli stock e conformarsi alla normativa europea.
Adattamenti che, nel caso del Bergasol, gli uffici di Bruxelles non ritengono particolarmente onerosi in quanto la ditta fabbrica già creme a bassa concentrazione di psoralene per la Gran Bretagna e la Germania in base ad un accordo con le rispettive autorità Sanitarie.
La Bergaderm, colpita nel frattempo da una inevitabile pubblicità negativa, si difende citando studi scientifici che proverebbero l'assoluta innocuità del proprio prodotto.
Quanto alle altre quattro sostanze, un ampio ventaglio di categorie merceologiche viene raggiunto dalla decisione.
Da una prima valutazione dell'associazione dei consumatori europei Beuc (Bureau european union consommateurs) risulterebbe che solo in Olanda, per esempio, ben 300 prodotti contengono il muschio vietato: dai deodoranti alle eau de toilette, dai dopobarba agli shampoo, ai detergenti per la doccia. Persino famosi prodotti firmati dagli stilisti più alla moda come Anais Anais di Cacharel, Caractère di Hecheter, Paco Rabanne, Spazio Krizia, Opium, Champagne e Rive Gauche di Yves Saìnt Laurent e Air du Temps di Nina Ricci, per quanto riguarda profumi e eau de toilette, Trésor di Lancome, Caractère e Lacoste tra i dopobarba risultano contenere le sostanze in questione.
Non è detto tuttavia che i prodotti che riportano nel nome il termine "muschio" contengano effettivamente quel tipo di sostanza bandita dalla Commissione.
Intanto, per altri due anni, creme e profumi con tali composizione resteranno in circolazione provocando l'indignazione dei consumatori che ne avevano chiesto il ritiro immediato ancor prima dell'estate.
Un lungo lasso di tempo che segna la vittoria dei lobbysti del settore presso il Governo francese che, per difendere la propria industria, era riuscito a rinviare di anno in anno la decisione su tali divieti. E non a caso, al momento dell'approvazione della direttiva, anche questa volta, il rappresentante francese ha votato contro tali provvedimenti.
E.Ca.