AL VIA I PREZZI TRASPARENTISarà obbligatorio indicare la tariffa per unità di misura su ogni prodotto messo in vendita
IL SOLE 24 ORE, pagina 26
di Leonardo Martinelli
Prendete l'acqua minerale: sono finiti i tempi della bottiglia da un litro, la stessa per tutte le marche. Adesso le dimensioni disponibili sono le più varie, oltre alla "mezza" arrivano sul mercato altre versioni intermedie, piccolissime o formato famiglia. I vantaggi per i consumatori? Hanno una risposta specifica ad ogni loro esigenza ma diventa anche difficile paragonare i prezzi offerti dai vari produttori: l'unica soluzione è fornire ogni volta la tariffa per unità di misura, al litro nel caso in questione.
Il moltiplicarsi delle gamme commerciali e quindi dei pacchetti standard nei quali i generi alimentari e non sono venduti è un fenomeno evidente in tutta Europa: uno dei casi limite è rappresentato dal cibo per cani e gatti che ha visto un moltiplicarsi delle vaschette ad hoc. Ebbene, la Commissione ha deciso di mettere un po' d'ordine nel settore, lanciando l'operazione "Prezzi trasparenti". Mercoledì scorso ha adottato un Progetto di direttiva che dovrà essere approvato dai ministri dei Quindici: prevede che tutti i commercianti (ma esiste una deroga di quattro anni per i piccoli dettaglianti) indichino su ogni prodotto preconfezionato disponibile ai clienti oltre al prezzo di vendita quello per unità di misura (chilo o altri).
»Abbiamo due obiettivi, la trasparenza e la semplificazione - ha dichiarato Emma Bonino, commissario europeo responsabile della politica dei consumatori - la trasparenza, perché il cittadino deve disporre dei riferimenti necessari per confronti precisi; la semplificazione, perché il sistema previsto dalle direttive precedenti si è rivelato troppo complicato da attivare . In effetti il nuovo progetto di legge europea non è che l'ennesima puntata di un vero "tormentone" comunitario.
L'indicazione dei prezzi di vendita sui prodotti offerti ai consumatori è stata regolamentata per la prima volta mediante la direttiva 79/581 del 19 giugno 1979: ha introdotto l'obbligo di apporre il prezzo (allora, in certi Paesi, si poneva addirittura questo problema) ed ha affrontato per la prima volta il nodo della trasparenza, da raggiungere con gamme standardizzate oppure con l'aggiunta di un secondo prezzo, quello per unità di misura. A questo proposito, però, non sono stati imposti obblighi specifici che rappresentavano invece l'obiettivo di due direttive successive che modificano la 791581. Sono la 88/315 (derrate alimentari) e la 88/314 (prodotti non alimentari), entrambe approvate il 7 giugno 1988 dopo un estenuante negoziato di cinque anni: in sostanza, introducono il doppio prezzo salvo quando per un prodotto esistono gamme di vendita obbligatorie.
Le due direttiva dovevano decollare nel giugno '95 ma la loro entrata in vigore è stata rinviata di due anni. La ragione? Gli Stati membri non riescono ad applicarle, sono troppo complesse. Per questo la Commissione ha pensato di preparare un nuovo testo che se avrà il via libera del Consiglio dei ministri dell'Unione porterà all'abrogazione della 88/315 e della 88/314. »Il nuovo sistema da noi proposto - ha osservato ancora Emma Bonino - elimina il legame tra le gamme di imballaggio e l'indicazione dei prezzi unitari dei prodotti . Insomma, vengono imposti a tutti i prodotti (anche quelli con gamme obbligatorie) i due prezzi.
Ma per rendere più semplice il sistema è prevista una buona dose di flessibilità. Ad esempio, ogni singolo Stato ha la libertà di esentare dall'obbligo i prodotti -per i quali il doppio prezzo non è significativo (vedi una buona parte del comparto tessile). Non solo, il nuovo sistema deve decollare entro il 6 giugno '97 ma per i piccoli negozianti è stata prevista una deroga di quattro anni: avranno tempo fino al 2001.
Questa clausola è ovviamente ben accolta dal mondo del commercio. »Nella maggior parte dei casi la grande distribuzione applica già il sistema, mediante scanner e nuove tecnologie osserva Marzio Cozzolino della Confcommercio - ma per i piccoli negozianti sarà nella pratica più difficile adeguarsi e quindi vanno tutelati. L'idea generale del provvedimento, comunque, è giusta e va sulla strada di una maggiore trasparenza dei prezzi . Soddisfatto per la "filosofia" del provvedimento è anche il Comitato difesa consumatori che però ha qualche dubbio sulla deroga prevista per il piccolo commercio: »Non siamo convinti che i maggiori costi per questi dettaglianti - osserva Liliana Cantone del Comitato - giustifichino una moratoria così lunga .
Ma quando la direttiva sarà approvata? I ministri dei Quindici dovrebbero trovare un accordo nei primi mesi del prossimo anno. Il provvedimento sarà approvato con il sistema della maggioranza qualificata che non dovrebbe essere difficile da comporre in questo caso: tra i più entusiasti per le nuove misure ci sono anche i nuovi arrivati nella Ue, Austria, Svezia e Finlandia, tradizionalmente sensibili alla tutela dei consumatori.