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Conferenza Emma Bonino
Commissione Europea Letizia - 3 agosto 1995
Salvagente

PREZZI CHIARI E TRASPARENTI

Una scatola di pelati pagata al pezzo e un'altra a peso. Una minerale con il costo indicato a confezione e un'altra al litro. In soccorso di chi acquista arriva la semplificazione voluta dalla Bonino in sede Ue. Ma i negozianti hanno quattro anni per mettersi in regola

Alice Frei

La Commissione europea ha approvato una proposta di semplificazione in materia di indicazione del prezzo dei prodotti.

Il nuovo dispositivo proposto dalla bonino sostituisce infatti un sistema compicatissimo, stratificatosi in una serie di norme, varate tra il 1975 e il 1988, tanto compicato che non è mai entrato in vigore! Il vecchio sistema prevedeva infatti, per prodotti alimentari e non alimentari, che si potesse derogare dall'indicazione del prezzo all'unità di misura nel caso di prodotti venduti in determinate "gamme", nazionali oppure europee.

Erano ben 18 pagine di Gazzetta Ufficiale la cui applicazione era un vero rompicapo, senza peraltro aiutare molto il consumatore nella possibilità di paragonare fra di loro i prezzi dei prodotti, e fare una scelta ragionata. In più il vecchio sistema presentava addirittura dei paradossi. Per esempio :

- per il gelato, l'indicazione del prezzo al litro era obbligatoria se presentato in confezioni da 250 grammi, ma non in confezioni da 300 grammi;

- per le conserve di frutta in scatola o in barattolo, per le quali il prezzo al chilogrammo o al litro era obbligatorio per confezioni da 250 grammi o 500 grammi, ma non per barattoli da 106, 156, 212, 370 ... grammi!

Insomma, l'applicazione del vecchio sistema sarebbe stato l'incubo del negoziante, tenuto a distinguere fra quei prodotti per i quali l'indicazione del prezzo unitario era obbligatoria e quelli per i quali invece, perché presentati in diverse gamme, non era vincolante. Date tutte queste difficoltà, si è continuato a rinviare per 7 anni la messa in vigore del sistema e il Parlamento europeo, diversi Stati membri e le organizzazioni dei consumatori chiedevano alla Commissione di semplificare.

IL NUOVO SISTEMA

La Commissione si è basata sull'obiettivo di un livello elevato di protezione dei consumatori, come previsto dall'art. 129A del Trattato di Maastricht (è la prima volta che costituisce la base giuridica di una norma comunitaria). `E stato spezzato il legame fra le gamme e l'indicazione del prezzo all'unità di misura. Le gamme hanno infatti una loro utilità di politica industriale, commerciale, di protezione dell' ambiente ... Ma, per quanto riguarda la comparazione fra prodotti, cosa c'è di più semplice che il prezzo all'unità di misura ?

Il campo di applicazione della nuova direttiva sono tutti i prodotti alimentari e non alimentari per i quali tale indicazione è pertinente. Per dare un esempio semplice, tutti quei prodotti che si acquistano normalmente al supermercato, dal droghiere sotto casa, o nel negozietto di quartiere.

TOCCA AGLI STATI

La Commissione ha lasciato un ampio margine alla sussidiarietà. Gli Stati membri possono procedere all'esenzione di quei prodotti alimentari per i quali l'indicazione del prezzo all'unità di misura non sia significativa o possa creare confusione (per esempio, prodotti alimentati disparati venduti in uno stesso imballaggio, vedasi un plateau di formaggi preconfenzionato). Nello stesso modo, possono continuare ad essere venduti al pezzo quei prodotti per i quali tale modo di vendita è abituale in certi Stati membri : per esempio, in Belgio si vendono i cetrioli al pezzo, e non a peso ... in Danimarca, le uova si vendono a peso, e non all'unità... Inoltre, gli Stati membri possono esentare per 4 anni supplementari i piccoli dettaglianti dall'obbligo di indicare i prezzi all'unità di misura. I ' anni supplementari sono stati giudicati un termine sufficiente per adeguarsi. Infatti bisogna tener presente che :

- tutti i prodotti presentano già sull'imballaggio il "codice a barre", che può essere letto facilmente da un lettore ottico;

- che il prezzo relativo di tale installazione non può che diminuire nel tempo in senso relativo, dato il progresso della tecnica e dell'elettronica,

- che un vincolo di "double affichage" di prezzi si dovrà comunque introdurre nella fase di preparazione alla moneta unica, e che a quel punto il termine di riferimenti più chiaro sarà evidentemente il prezzo all'unità di misura;

- che comunque la direttiva prevede che la Commissione presenti un rapporto "intérimaire" dopo due anni, e cioè due anni prima che scatti l'obbligo per i "petits commerces", per fare il punto sulle eventuali, residue difficoltà.

Ricordiamo comunque che l'obbligo dell'indicazione del prezzo all'unità di misura esiste già in certi Stati membri, come la Francia o la Svezia, e che funziona con soddisfazione di tutti. Che molte catene di supermercati, anche in altri paesi, già lo applicano come strumento di politica commerciale e di trasparenza nei confronti dei consumatori.

 
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