(ansa) - bruxelles, 11 ago - la responsabile per gli aiuti umanitari della commissione europea emma bonino ha ribadito oggi in una dichiarazione diffusa a bruxelles di aver denunciato a suo tempo la scomparsa di circa 12.000 persone, dopo la caduta della sacca musulmana di srebrenica nelle mani delle milizie serbe, e invita gli occidentali a distinguere tra quanti si macchiano di crimini di guerra, pur esecrabili, e quanti si rendono responsabili di aggressione, genocidio e crimini contro l'umanità. "da tuzla - dice la bonino - dove mi sono recata nei giorni della presa di srebrenica, ho denunciato la scomparsa di 12.000 uomini, vecchi e ragazzi, originari di quell'enclave e la cui sorte mi apparve da subito tragicamente segnata".
"le mie dichiarazioni - prosegue bonino - furono allora accolte con l'abituale indifferenza ed anche scetticismo".
"oggi - aggiunge - constato con piacere (la parola è tra virgolette ndr) che i media occidentali sono in condizione di informare l'opinione pubblica sull'esodo delle famiglie serbe, sui propri mezzi, mentre nessuna immagine o cronaca diretta esiste sulla caduta di srebrenica e di zepa". "adesso - sottolinea - sulla base di testimonianze di sopravvissuti e di prove documentate, si può affermare che a srebrenica è stato perpetrato quel genocidio pianificato che dissi allora".
"mi auguro quindi - dice ancora emma bonino - che con le rivelazioni sulle fosse comuni sia stata anche sepolta per sempre la politica dell'equidistanza che continua a contraddistinguere le posizioni occidentali e che vengano valutati su piani diversi coloro che si sono macchiati di crimini di guerra, pure da condannare senza esitazione, e coloro che si sono resi responsabili di aggressione, di sistematici crimini contro l'umanità e di genocidio".
"d'altra parte - nota bonino - il tribunale penale delle nazioni unite per i crimini commessi nella ex jugoslavia già opera sulla base di questa impostazione giuridica".