(ansa) - zagabria, 20 ago - con una visita ai rifugiati croati di davor e ai profughi musulmani dell'enclave di bihac, si è conclusa questa sera la prima tappa della visita del commissario europeo per gli aiuti umanitari, emma bonino, che domani mattina partirà per belgrado per visitare i rifugiati serbi della krajina. con un elicottero messo a disposizione dall'esercito croato, emma bonino è arrivata nel pomeriggio al villaggio di davor, dove da cinque giorni continuano ad arrivare, attraverso il fiume sava, i croati e i musulmani cacciati dalla città e dai dintorni di banja luka. ne sono già arrivati 11 mila e in zona serba, al di là del fiume, vi sono ancora 12 mila croati e quattromila musulmani, secondo cifre fornite dalle stesse autorità serbe.
anche questa mattina piccole barche di pescatori hanno trasportato centinaia di vecchi, donne e bambini. tutto quello che riescono a portare deve stare in una borsa, sulle barche non c'è molto spazio. alcuni vecchi, nonostante il caldo, arrivano vestiti con maglioni e due giacche invernali, una sull'altra.
nelle borse di tela si intravvede qualche coperta e qualche pentola. per una volta le espulsioni avvengono in modo incruento e con l'accordo dei due sindaci, il croato di davor e il serbo della cittadina di srbac. sulla riva del fiume la gente viene accolta da suore della caritas e da volontari croati.
i profughi vengono portati poi in un centro di accoglienza, dove trovano bibite e dolci fatti dalle donne di davor. "abbiamo molte difficoltà a trovare sistemazione a tutta questa gente", ha detto adalbert rebic, responsabile del governo croato per i profughi. anche a questi, comunque, andrà l'aiuto della comunità europea, che ha stanziato dall'inizio di maggio 113 milioni di ecu (250 miliardi di lire) di cui 20 negli ultimi 15 giorni per i serbi della krajina e per croati e musulmani cacciati dalla bosnia.
nel dramma di migliaia di persone costrette ad abbandonare tutto, vi è stato questa mattina anche un episodio singolare le barche dei profughi sono state bloccate due volte perchè una vecchietta serba, liubica simic, senza rendersene conto, era passata dalla parte croata e la figlia la rivoleva indietro.
la delegazione europea si è poi recata a vojnic, dove si sono rifugiati 25 mila musulmani seguaci del leader secessionista fikret abdic. "il problema di questi profughi - ha detto bonino - è politico. loro non vogliono tornare nell'enclave di bihac per paura delle rappresaglie dei bosniaci. noi, comunque, tenteremo di ottenere il permesso dei croati affinchè arrivino convogli umanitari di cibo e medicine per questa gente che si trova in una situazione disperata". domani mattina, emma bonino partirà per belgrado per accertarsi di persona delle condizioni dei rifugiati serbi della krajina.