Il settimanale "Express" ha stilato la graduatoria delle cento signore più importantiTRE ITALIANE NELLA HIT PARADE DELLE DONNE
La Francia elegge Montalcini, Bonino e Ilda Bocassini
LA STAMPA, pag. 6, articolo di t.g., intervista di Daniela Daniele, foto Bonino
Donne, anima e motore del mondo. C'è un filo rosa che unisce la speranza di cambiamento, progresso, rivolta contro l'ingiustizia e la violenza, la guerra e la fame. Se ne parlerà, dal 4 al 15 settembre a Pechino, nella quarta conferenza dell'Onu sulla donna, ma intanto il pianeta femminile schiera le sue truppe scelte: 100 donne che "fanno girare il mondo" sono state individuate dal settimanale francese l'Express. Soltanto tre le italiane, un premio Nobel, Rita Levi Montalcini, un'alta carica europea, Emma Bonino, e un giudice, Ilda Bocassini.
La citazione della Montalcini era quasi scontata, per fama e prestigio. In Francia la chiamano "Mamie Nobel", nonna Nobel: "Minuta e sempre elegante - scrive l'express - sprizza energia. L'apparente dolcezza di questa straordinaria signora nasconde il cervello di un genio". Tra le innumerevoli benemerenze del Nobel per la medicina 1986, si ricordano le coraggiose dimissioni dalla commissione di bioetica, che presiedeva, a causa delle "numerose interferenze della chiesa". "Europea a tucco campo" viene definita il commissario europeo responsabile degli aiuti umanitari, Emma Bonino. Di lei il settimanale ricorda che "se oggi il divorzio e l'aborto sono legali in Italia, qualcosa lo si deve anche a lei", alle sue "battaglie al fianco del fondatore del partito radicale, Marco Pannella, nelle memorabili campagne per i diritti civili, per la riforma del sistema carcerario o contro le centrali nucleari". "La signora è infaticabile - si legge nella scheda - sia che si trovi a Roma, a Strasburgo o a Bruxelles".
Ilda Bocassini è, fra le magnifiche 100, la signora dai capelli rosso fuoco che ha giurato guerra alla mafia riuscendo a salire alla ribalta "pur non essendo né una star del cinema né della canzone". Di lei, procuratore a Milano, poi distaccata a Caltanissetta per l'inchiesta sull'assassinio di Falcone, si ricorda lo straordinario rapporto con il magistrato ucciso. Falcone "la affascinava" e lei, quando è stata chiamata a seguire le tracce dei suoi assassini, "è sbarcata in Sicilia con i suoi poliziotti mettendo in pratica l'insegnamento del giudice. L'allievo -nota l'Express- supera il maestro: in meno di tre anni -record senza precedenti nella lotta contro la mafia- 21 dei 23 esecutori sono dietro le sbarre. Lei viene applaudita anche dall'Fbi e chiede il trasferimento al Tribunale di Palermo per continuare l'inchiesta, sfidando la paura e gli inevitabili momenti di scoraggiamento della vita blindata dei magistrati antimafia". Non ci sono, fra le magnifiche 100, soltanto donne ricche e potenti, Hillary
Clinton, Benazir Bhutto o Martina Navratilova. C'è anche Salima Ghezali, direttrice ed editorialista del settimanale algerino La Nation, o l'iraniana Taheref Labaf, la "chirurga di Allah", che ha coniugato rispetto della legge musulmana e diritti delle donne.
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IL COMMISSARIO CEE
"IO, UNA GRANDE PIGRA CHE ADORA LEBATTAGLIE"
L'entusiasmo di una ragazzina ("Che bello! Compro il giornale e telefono alla mamma per dirglielo") e l'orgoglio di chi sente di aver speso bene il proprio tempo: "E' un riconoscimento non tanto alla mia persona, quanto a un modo di intendere la politica non come mestiere, ma come passione". Emma Bonino: l'Express l'ha definita "infaticabile".
Lei si sente proprio cosi'?
"Sono pigra, ma tutto è lieve se faccio qualcosa in cui credo. Si' mi riconosco in questa definizione".
Il momento piu' difficile della sua vita politica?
"Le difficoltà sono sempre quelle che vivo al momento. Una volta superate, sono tappe di un percorso. Adesso mi fa soffrire che non si riesca a costruire un partito transnazionale, un collante tra le varie forze in campo".
L'"Express" lega il suo nome alle grandi battaglie per divorzio e aborto. Ma commette un errore per quanto riguarda il primo argomento.
"Vero. Quando si combatteva per il divorzio non ero ancora sulla scena politica. Un errore che, pero', dimostra che mi si metta in una certa area storica".
In che cosa ha cambiato idea?
"Negli anni settanta, un po' demagogicamente, dicevo no a tutti gli eserciti. Oggi, pur contro gli eserciti nazionali, credo in una forza di polizia tra gli Stati, capace di far rispettare il diritto internazionale".
L'ha convinta la recente esperienza nell'ex Jugoslavia?
"Anche. E' la terza volta che ci vado e sto per convocare gli Stati membri dell'Unione per cercare qualcuno che accolga parte di quei 25mila musulmani, alleati dei serbi, che vivono accampati, privi di tutto".
Un ricordo da cancellare?
"Il 12 maggio 1977. Il giorno in cui fu uccisa Giorgiana Masi a una manifestazione nonviolenta".
Il ricordo più bello?
"Due. Il febbraio '93, quando il partito radicale raggiunse i 30mila iscritti. E il 19 giugno dell'anno scorso, l'incontro con il Dalai Lama. La sensazione che si prova quando una persona non tanto la conosci, ma la "riconosci" e senti di appartenere alla sua stessa cultuera".
E' stata l'estate degli stupri. Una riflessione?
"Non sono una moralista, prendo in esame la realtà. Vorrei che politici, giornalisti e soprattutto pubblicitari (penso a certe pubblicità televisive e non) facessero un lungo esame di coscienza. A che vale scandalizzarsi di certi fatti se poi tutti si punta sempre e soltanto alla logica del "vendere", senza pensare alle conseguenze?".