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Conferenza Emma Bonino
Commissione Europea Letizia - 24 agosto 1995
onu: donne; bonino, a pechino non litigate

(ansa) - roma, 24 ago - donne laiche e conservatrici "non litigate a pechino", evitate comportamenti "isterici". "dialogate" invece fra voi ed anche con la "controparte". questo il messaggio che invia la commissaria europea emma bonino alla conferenza dell'onu sulle donne. il giorno dopo la classifica di un periodico francese che le assegna un posto fra le prime cento donne nel mondo che "contano", bonino parla dal suo tavolo di bruxelles del prossimo appuntamento internazionale. un'occasione per l"'altra metà del cielo" che definisce "importante" perchè "anche se non darà frutti concreti nell'immediato, e per questo non c'è da farsi illusioni, con questa conferenza si è ufficializzato il problema-donna". "la cosa peggiore che potrebbe capitare - osserva - sarebbe la 'grande lite' fra donne, diciamo così, laiche e conservatrici. questo non porterebbe ad alcuna chiarezza ed avvalorerebbe il pregiudizio sulla donna 'isterica' e ciò non fa bene". invito al dialogo quindi fra le stesse donne ma anche con gli

uomini: "la cosa più utile è il dialogo, la tolleranza, anche con la 'controparte'. il monologo non servirebbe a nessuno". bonino, che rivendica nella sua storia di femminista l'estraneità al movimento separatista, sottolinea di essere "contraria al fatto che solo le donne debbano parlare delle donne. anche gli uomini devono farlo soprattutto se hanno responsabilità politiche".

"mi auguro - aggiunge bonino - che non si faccia uno scandalo del fatto che la delegazione europea è guidata da un uomo". alla domanda se fosse d'accordo con la decisione della presidente della camera di inviare una delegazione parlamentare composta da soli uomini, bonino sostiene che "se si tratta solo di uomini è un pò seccante. la pivetti avrebbe potuto ampliare la sua composizione". la commissaria, che non sarà presente alla conferenza ("non è fra le mie competenze ed ho altre emergenze"), commenta in modo positivo il documento che sarà in discussione a pechino. "è un traccia molto buona - ritiene - è completa e non ideologica. in più non è rivendicativa. il nostro problema è infatti quello di evitare le rivendicazioni 'a rovescio'. va invece affermata la nostra diversità che non vuol dire inferiorità". l'emancipazione femminile è una strada ancora lunga: "le discriminazioni - afferma - esistono ancora pur con toni diversi da paese a paese. un dato generale che accumuna un pò tutte riguarda i problemi

della fertilità e della contraccezione. in occidente il 'nemico' delle donne è l'organizzazione della società. in italia, ad esempio, c'è molto più che nei paesi del nord europa, una diversità culturale fra uomo e donna. non vorrei poi - conclude - che a pechino, un pò come al cairo, si parlasse soprattutto di aborto. è un rischio che esiste ma evitabile perchè gli argomenti sono più generali".

 
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