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Conferenza Emma Bonino
Commissione Europea Letizia - 16 ottobre 1995
Il Personaggio - Intervista ad Emma Bonino
DONNE EUROPEE ottobre 95

di Sabrina Pioletti

Una voce dall'Europa

Intervista ad Emma Bonino

Commissario Europeo per gli aiuti comunitari per i consumatori e la pesca

Quanto è stato difficile raggiungere questi traguardi e soprattutto, il fatto di essere donna, l'ha aiutata o ha rappresentato un ostacolo?

"Senza dubbio non mi ha aiutato. Siamo ad un passo dal Duemila e ancora le discriminazioni nei confronti del mio sesso sono fortemente radicate nella nostra cultura. Anche recentemente, mentre si è accettato che io fossi commissario per gli aiuti umanitari - incarico caritatevole, dunque femminile (!) - e per i consumatori, non so perché le reazioni sull'attribuzione del portafoglio Pesca siano state negative. Ho sentito sollevare dubbi non solo perché sono una donna e si riteneva che il compito non fosse adatto. Al momento della designazione, ci sono stati dei commenti che se fossi stato un uomo sono sarebbero stati fatti.

Da parte mia, non me ne sono preoccupato. Col tempo ci si abitua e si impara a tirare diritto per la propria strada senza badare a questo tipo di commenti".

Parliamo degli inizi del Suo cammino politico. Come è nata questa scelta?

"Il mio impegno nasce con la lotta contro la penalizzazione dell'aborto, cosa che, fra l'altro, vent'anni fa mi è valsa un arresto e qualche settimana di prigione a Firenze. Poi si è presentato il Partito radicale, che mi ha offerto di candidarmi per allargare lo spettro della mia azione e amplificare la mia battaglia per l'autodeterminazione della donna. Una volta entrata in Parlamento, ho cominciato a conoscere, a scoprire e ad occuparmi di altre cose, e alla fine è diventata una passione. Non certo un mestiere, sia chiaro".

Uno dei suoi primi obiettivi è stato difendere i diritti femminili. Diritti civili e morali, diritti di uguaglianza e parità rispetto al mondo maschile. Oggi, in epoca post femminista, l'altra metà del cielo ha ancora bisogno di essere difesa? E cosa deve ancora conquistare?

"Per favore, non parliamo di difendere le donne. E tanto meno di proteggerle. Credo che sia necessario conquistare dal punto di vista culturale quello che anche il Papa ha detto recentemente, cioè che le persone sono persone, indipendentemente dal sesso. E questo significa che devono avere una pari capacità di decidere della propria vita. Nel mondo del lavoro e dello studio, ma anche per scelte più personali come la maternità, la contraccezione e l'aborto. Devo ammettere che il nostro paese, dal punto di vista legislativo, è piuttosta avanzato. Ma da quello culturale, siamo indietro, i principi non vengono applicati dalle stesse donne"

Contro la pena di morte, contro la violenza, contro la fame del mondo, contro i razzismi politici. Da sempre Lei si batte in campo internazionale per migliorare le condizioni di vita dell'uomo. Per ottenere leggi e finanziamenti è dovuta ricorrere spesso a scioperi della fame, digiuni, manifestazioni di forte impatto e protesta. E' così difficile sensibilizzare l'opinione pubblica su questioni tanto importanti?

"Ne ho due. La prima è quella dell'informazione. Capita sovente che il consumatore non conosca i suoi diritti e quanto l'Unione Europea - e posso assicurare che non è poco - ha fatto per proteggerlo. In molte occasioni è successo che un cittadino si sia rivolto alla Commissione per chiedere di essere tutelato, per poi scoprire l'esistenza di una norma mirata a difenderlo proprio in quel caso. Quanta gente sa che se le compagnie aeree praticano l'oberbooking, e il passeggero è costretto a restare a terra, questo ha diritto ad un indennizzo? Pochi, glielo assicuro.

Il secondo problema è quello di costituire una prima linea di difesa degli utenti nei confronti dei servizi pubblici. Che succede se la Compagnia dei telefoni taglia per errore la linea ad un abbonato? Nulla, assolutamento nulla. E questo non è tollerabile. Entro la fine dell'anno presenterò una proposta per un quadro legislativo minimo in difesa del consumatore/utente. Credo che sia un dovere per la Commissione e mi batterò sino in fondo perché venga accolta e recepita da tutti gli Stati membri dell'Unione".

Quando si dice consumatori è logico fare naturale riferimento alle donne. E soprattutto alle casalinghe. Come valuta, Lei, questa folta categoria di lavoratrici femmminili?

"Le casalinghe rivestono un ruolo cruciale nella nostra società, un ruolo che purtroppo non è mai stato riconosciuto a dovere. Tuttavia non bisogna mai dimenticare che l'essere casalinga è oggi sempre più una scelta. E questo mi riporta al rifiuto di una difesa ad hoc delle donne, anche se è chiaro che in una buona parte della nostra società esistono ancora delle discriminazioni arcaiche. E' contro queste che dobbiamo batterci, dobbiamo arrivare al punto in cui la donna possa decidere da sé cosa fare. Se stare a casa, o se andare a lavorare. Deve essere la donna a scegliere".

Come Commissaria dell'Unione Europea, Emma Bonino ha anche una delega per gli aiuti umanitari della Comunità Europea. E' appena tornata dal Ruanda. Che realtà ha trovato laggiù e come si sta muovendo l'Europa verso il Terzo Mondo e gli altri Paesi in difficoltà?

"La situazione è difficile. Prendiamo il Ruanda. In poco più di un anno, l'Europa ha pagato oltre 1.600 miliardi e con questi soldi è riuscita a mantenere in vita oltre due milioni di profughi. Eppure non è stato possibile andare oltre. La debolezza politica dell'Unione non ha creato i presupposti per risolvere la crisi e ora ci apprestiamo a pagare gli effetti di una "stanchezza del donatore" ormai sempre più concreta. Più si allontana la soluzione e meno soldi saranno disponibili per gli aiuti umanitari. Eppure, senza soldi metteremo a rischio il futuro di migliaia di anime. E' chiaro che dobbiamo andare avanti; agire anche sul fronte della prevenzione delle crisi. Ma anche se serve una risposta politica, oppure perderemo il controllo della situazione".

Che cosa significa essere cittadino europeo? Lei si sente tale?

"Quando i padri fondatori dell'Europa hanno cominciato a disegnare le basi della nostra Unione lo hanno fatto nel tentativo di scongiurare il rischio di altri conflitti continentali. Sinora ci siamo riusciti. Allora credo che il cittadino europeo sia qualcuno che, pur conservando la propria identità nazionale, la propria cultura, le tradizioni e le abitudini nazionali, stringa un patto di fratellanza con persone che hanno identità, cultura e tradizioni differenti, in modo da realizzare un progetto comune che rappresenti l'unione delle differenze. Io credo fermamente in questo e, nella mia facoltà di Commissario europeo, cerco di essere a pieno titolo un cittadino dell'Europa".

Impegnatissima, tra un viaggio e l'altro, tra conferenze, iniziative, progetti, le resta del tempo da dedicare a se stessa, per un hobby, per leggere, per guardare la TV?

"Lavoro 14 ore al giorno e non mi resta molto tempo libero. Il mio hobby, a parte le immersioni subacquee che riesco a compiere sempre più raramente, è sognare. Mia madre mi ha sempre consigliato di non smettere di sognare e di non rinunciare mai a cercare di realizzare i propri sogni. Guardo poca televisione (quasi solo notiziari) e vado raramente al cinema".

Un pregio e un difetto di Emma Bonino.

"I pregi li devono dire gli altri. I difetti, non sta a me svelarli".

 
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