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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Maurizio - 31 ottobre 1995
PRIORITA' DELLA POLITICA A FAVORE DEI CONSUMATORI 1996 - 1998
27.10.95 XXIV/1760/95-Rev. 3

Introduzione

Il primo e il secondo piano triennale d'azione hanno garantito la concentrazione degli sforzi necessaria per affrontare i problemi importanti al fine di consentire ai consumatori di partecipare e di beneficiare dello sviluppo del Mercato interno. Se da un lato occorre ancora completare il lavoro avviato, procedendo all'adozione definitiva e all'attuazione di tutte le misure proposte, a questo stadio è dall'altro importante prendere in esame, sulla base di quanto già acquisito, altri problemi e tematiche che i consumatori si trovano ad affrontare, ma che non sono esclusivamente legati al mercato interno.

Con l'introduzione dell'articolo 129A nel Trattato, l'Unione europea è chiamata a trattare un'ampia serie di questioni relative al consumatore e non solo quelle pertinenti al progetto del Mercato interno. Tale obbligo comporta un attento esame della sussidiarietà a tutti i livelli in modo da permettere l'adozione di soluzioni appropriate nei confronti degli Stati membri.

Basandosi sul lavoro svolto e sulla capacità della Commissione di individuare con maggiore precisione le cause persistenti delle difficoltà dei consumatori, è ora possibile rivolgere l'attenzione ad una serie di problemi che la Comunità europea deve affrontare per adempiere alle proprie responsabilità.

Le attuali priorità della politica dei consumatori non intendono definire nei dettagli ogni singola iniziativa suscettibile di essere avviata; compito questo dei programmi di lavoro della Commissione. L'obiettivo è quello di presentare le priorità destinate ad essere attuate nei prossimi tre anni, affinchè siano perfettamente espliciti sia l'orientamento delle strategie che le modalità di impiego delle limitate risorse disponibili. Alcuni dei settori prioritari sono talmente nuovi e complessi che non sarebbe realistico tentare di delinearne le precise ripercussioni o le azioni necessarie. Si vogliono invece adeguare le priorità nel contesto dei diversi problemi, a mano a mano che diventano più chiare le alternative disponibili.

Strategia

Gli interessi dei consumatori sono molto vasti e diversificati. Praticamente, qualsivoglia politica dell'Unione europea ha una qualche importanza per i consumatori. In tale situazione e tenendo conto delle risorse disponibili da riutilizzare, la Commissione deve scegliere le proprie priorità a partire da una serie di opzioni. Nei due piani d'azione precedenti, le priorità erano naturalmente il Mercato interno e il lavoro fondamentale necessario per permettere effettivamente ai consumatori di partecipare al suo funzionamento. Ora è necessario completare il lavoro avviato e prendere in esame misure correttive dove sorgono problemi.

Le scelte si basano ora su tre considerazioni:

1. I consumatori si trovano di fronte a problemi immediati che occorre risolvere. Le preoccupazioni dei consumatori per i servizi pubblici, per i servizi finanziari e per la sicurezza alimentare sono evidenti. Le questioni sollevate fin dall'introduzione dell'articolo 129A risultano più ampie della dimensione del Mercato interno. L'esigenza di informare ed educare i consumatori esiste da qualche tempo, ma poco è stato intrapreso per affrontarla. Poiché la capacità dei consumatori di "autoproteggersi" dipende essenzialmente dall'informazione, è indispensabile adoperarsi per migliorare sostanzialmente questo aspetto.

2. I principali cambiamenti tecnologici che stanno aprendo la strada alla società dell'informazione hanno la capacità di trasformare le condizioni della maggior parte delle persone. Occorrerà intensificare gli sforzi, ivi compresa l'istruzione e la formazione, per aiutare i consumatori ad adattarsi alla nuova realtà e a beneficiarne appieno. Sono già state peraltro avviate importanti misure fin da quando si è riconosciuto che la partecipazione dei consumatori sarà decisiva ai fini del successo.

3. Così come la politica dei consumatori negli ultimi sei anni ha avuto il compito di contribuire al successo del principale obiettivo della Comunità europea, e cioè quello del completamento del Mercato interno, anche le strategie devono ora adeguarsi ai principali obiettivi perseguiti. L'obietttivo dell'Unione monetaria europea per continuare ad elaborare schemi di sviluppo e consumo sostenibili, come pure la prospettiva di allargamento dell'Unione europea ai paesi dell'Europa centrale e orientale, hanno assunto un'importanza primordiale per la Comunità europea. Ulteriori sforzi risultano necessari per individuare i modi in cui la politica dei consumatori possa contribuire al raggiungimento di tali obiettivi.

Priorità d'azione

1. Uno sforzo importante per migliorare la formazione e l'informazione dei consumatori.

2. Completare, rivedere e mantenere aggiornato il contesto necessario per far sì che gli interessi dei consumatori vengano interamente presi in considerazione nel Mercato interno.

3. Gli aspetti dei servizi finanziari che interessano il consumatore.

4. La tutela degli interessi dei consumatori in sede di fornitura di servizi basilari di utilità pubblica.

5. Misure volte a permettere ai consumatori di beneficiare delle opportunità offerte dalla società dell'informazione.

6. Misure intese a migliorare la fiducia dei consumatori nei generi alimentari.

7. Incoraggiare un approccio pratico ai consumi sostenibili.

8. Rafforzare e aumentare la rappresentanza dei consumatori.

9. Aiutare i paesi dell'Europa centrale ed orientale ad elaborare politiche dei consumatori.

10. Considerazioni di politica dei consumatori nei paesi in via di sviluppo.

1. Uno sforzo importante per migliorare l'informazione e la formazione dei consumatori

Informazioni inadeguate sono alla base di numerosi problemi dei consumatori, per cui se è possibile fornire opportune informazioni numerose difficoltà dei consumatori potranno essere superate. Sarebbe lecito presumere che l'attuale diffondersi dilagante dei servizi d'informazione sia destinato ad alleviare i problemi dei consumatori. La verità è che complica le cose per i consumatori, i quali hanno sempre maggiori difficoltà a scegliere il materiale informativo adeguato a renderli in grado di selezionare i beni e i servizi di cui hanno bisogno.

Occorre esaminare le varie possibilità di stimolare la ricerca tramite le università ed altri centri superiori per far sì che si sviluppi l'opportuno know-how per una serie di questioni relative ai consumi.

Le condizioni di mercato degli Stati membri sono cambiate per via dell'opera considerevole intrapresa per sviluppare il Mercato interno. Se i consumatori non saranno in grado di rendersi conto dei cambiamenti essi si ritroveranno in una posizione di svantaggio. L'opera di recepimento e controllo delle pubbliche autorità diventa più difficile se i consumatori non sono vigili e pronti a rivelare i difetti del mercato. Gli Stati membri hanno un ruolo nevralgico da svolgere in sede di informazione dei consumatori e la Commissione intende integrarne e sostenerne l'operato.

Ne sono peraltro già state poste le fondamenta con l'acquisizione di perizia e know-how considerevoli. La sfida principale è ora quella di pervenire ad una diffusione su larga scala delle informazioni chiave per poter trarre il massimo vantaggio dai cambiamenti. Ciò richiede un impiego considerevole dei media elettronici e audiovisivi. Il beneficio che ne deriverà non avrà soltanto ripercussioni sul mercato, ma risulteranno anche notevolmente migliorati gli atteggiamenti del pubblico nei confronti della Comunità europea in generale quando sarà chiara la consapevolezza dell'importanza di tale opera per il benessere dei cittadini comunitari.

La sola fornitura di informazioni non sarà sufficiente a venire incontro ai bisogni dei consumatori. Se non verranno compiuti cospicui sforzi tramite una formazione specifica del consumatore fin dai primi anni scolastici, al fine di promuovere la comprensione di una serie di argomenti che vanno dalla nutrizione e dalla salute al funzionamento dei mercati, numerosi consumatori non potranno muoversi agevolmente nei mercati moderni. Il ruolo che la formazione può svolgere in sede di promozione di consumi sostenibili o di preparazione della società dell'informazione è di fondamentale importanza. Senza lo sviluppo di un approccio adeguato si può prevedere che i sospetti dei consumatori impediranno a questi ultimi di partecipare a tali progetti. Se un'offerta sofisticata deve essere possibile, deve essere accompagnata da una domanda altrettanto sofisticata.

La responsabilità della formazione dei consumatori appartiene palesemente agli Stati membri. La Commissione dal canto suo ha la responsabilità di attirare l'attenzione su tale esigenza e di completare e sostenere adeguatamente l'opera degli Stati membri.

2. Completare, rivedere e mantenere aggiornato il contesto necessario per far sì che gli interessi dei consumatori vengano integralmente presi in considerazione nel Mercato interno.

La Commissione intende garantire che la legislazione sul Mercato interno adottata sia debitamente recepita. Basandosi sulle esperienze del proprio operato ed conformemente al principio di sussidiarietà, la Commissione esaminerà l'opportunità di rivedere ed adattare tale legislazione. La Commissione esaminerà inoltre la possibilità di azioni adeguate in risposta al Libro Verde sull'accesso dei consumatori alla giustizia ed alle garanzie, quale importante contributo al completamento del mercato interno nell'ottica dei consumatori.

3. Gli aspetti dei servizi finanziari che interessano il consumatore.

Il Mercato interno dei servizi finanziari si distingue per la creazione di una piattaforma d'azione uniforme per le istituzioni finanziarie che consente libertà d'azione ai servizi di mercato oltre frontiera e liberalizza i requisiti per la creazione di una filiale in un altro Stato membro. Ciò comporta una maggiore concorrenza, come pure più scelta e innovazioni che giovano ai consumatori. Un'ulteriore legislazione fornisce inoltre importanti elementi di sicurezza per i consumatori.

Le associazioni dei consumatori manifestano tuttavia una certa insoddisfazione con taluni aspetti relativi all'acquisto di servizi finanziari. Esse si trovano di fronte a servizi diversificati e complessi spesso privi di adeguate informazioni suscettibili di aiutare i consumatori ad operare le scelte migliori. Trovano inoltre difficile ottenere una consulenza indipendente. L'esclusione del Consiglio dei servizi finanziari dal campo di applicazione della direttiva sulla televendita solleva preoccupazioni di cui occorre tenere conto. In particolare, la mancanza di un tempo di riflessione che consenta di esaminare l'adeguatezza del contratto di assicurazione (ad eccezione dell'assicurazione sulla vita) ha condotto a numerosi reclami da parte dei consumatori.

La relazione della Commissione sui crediti al consumo (direttiva 87/102/CEE) ha illustrato alcuni dei problemi e recenti sviluppi del funzionamento del mercato dei crediti al consumo negli Stati membri della Comunità europea ed aperto la discussione con le parti interessate. La Commissione intende esaminare ulteriormente il funzionamento del mercato dei crediti al consumo ed in particolare il ruolo dei mediatori di crediti. In tale contesto, una particolare attenzione sarà rivolta al problema dell'eccessivo indebitamento. Verranno inoltre affrontati aspetti dei crediti di ammortamento che interessano i consumatori.

Un aspetto che preoccupa notevolmente i consumatori è quello relativo all'impiego degli strumenti di pagamento. Per quanto riguarda le carte di credito, ricerche e studi sui consumi hanno mostrato che nella maggior parte degli Stati membri non viene integralmente attuata la raccomandazione sui sistemi di pagamento (88/590/CEE). Occorre inoltre tenere conto di vari altri aspetti relativi alle carte di credito (condizioni di utilizzazione, prezzo).

La dimensione dei consumi in sede di preparazione del passaggio alla moneta unica assume un'importanza essenziale. Come indicato dalla Commissione nel Libro Verde, risulta di vitale importanza la fiducia dei consumatori in tutti gli aspetti di questo processo. Le organizzazioni dei consumatori hanno un ruolo fondamentale da svolgere in questa sede e devono essere consultate e coinvolte in tutti gli stadi del processo.

4. La tutela degli interessi dei consumatori in sede di fornitura di servizi basilari di utilità pubblica.

I servizi basilari di pubblica utilità devono soddisfare i bisogni dei cittadini. La Commissione ha compiuto sforzi considerevoli per accelerare la liberalizzazione di tali servizi. L'introduzione della concorrenza in questi servizi avrà un impatto positivo sui consumatori. La Commissione è consapevole del fatto che ai consumatori preme essenzialmente che vengano fornite adeguate garanzie di servizio universale e continuerà a far sì che vengano adottate opportune disposizioni in tal senso.

Pur continuando ad insistere per una liberalizzazione intesa ad aumentare l'efficienza e a ridurre i prezzi a beneficio dei consumatori, la Commissione si adopererà affinchè migliori e si consolidi la qualità dei servizi, in particolare a beneficio dei consumatori in fragili condizioni e che quindi dipendono in larga misura da tali servizi.

La Commissione pubblicherà un Libro Verde sui trasporti dal titolo "Rete dei Cittadini" e che terrà conto delle principali preoccupazioni dei consumatori.

5. Misure volte a permettere ai consumatori di beneficiare delle opportunità offerte dalla società dell'informazione.

I benefici potenziali per i consumatori derivanti dallo sviluppo della società dell'informazione sono enormi. La varietà delle applicazioni apre nuove possibilità di servizi per i consumatori. Il Mercato va assumendo dimensioni globali.

Già nel suo piano d'azione "La via europea alla società dell'informazione" e con la creazione del Forum della società dell'informazione e di un gruppo di esperti sugli aspetti sociali e collettivi della società dell'informazione, la Commissione ha intrapreso determinate azioni per affrontare tali sviluppi. Sono state inoltre proposte alcune importanti misure legislative quali le direttive sulla fornitura di reti aperte, sulla tutela dei dati e sulla televendita.

Molti consumatori vorranno valersi di questa opportunità e la Commissione intende garantire che tale aspirazione diventi una realtà. Tuttavia, si tratta di un settore molto complesso perché i vari sviluppi raggruppati sotto il titolo di "società dell'informazione" riguardano un'ampia gamma di attività dei consumatori. L'osservazione continua degli sviluppi nel settore nell'ottica dei consumatori sarà necessaria per garantire al massimo gli interessi di questi ultimi.

Una particolare attenzione richiedono i seguenti aspetti fondamentali:

- accesso al sistema: occorre garantire che tutti coloro che lo desiderano possano trarre beneficio da tali sviluppi;

- esigenza di nuove capacità del consumatore: saranno necessari sforzi particolari in materia di istruzione e formazione;

- sistemi elettronici di pagamento: dovrebbero risultare estremamente attraenti per i consumatori a condizione di poter eleborare sistemi di pagamento sicuri.

La globalizzazione dell'offerta che la società dell'informazione preannuncia richiede un relativo adeguamento del sistema normativo. Tale adattamento avrà un'importanza fondamentale per la disponibilità del consumatore a partecipare e deve essere affrontato rapidamente. La Commissione dovrà continuare ad esaminare le ripercussioni potenziali ed effettive della società dell'informazione sul Mercato interno e promuovere opportune azioni che tengano conto dei bisogni dei consumatori e delle implicazioni del Mercato interno.

Un'assistenza speciale alle organizzazioni dei consumatori potrebbe rivelarsi necessaria per incoraggiarle a cogliere i vantaggi offerti da questa nuova società. Si devono promuovere nuove forme di cooperazione a livello globale tra queste organizzazioni per garantire l'assistenza al consumatore fin dall'inizio.

6. Misure intese a migliorare la fiducia dei consumatori nei generi alimentari.

Studi su gruppi di consumatori sollevano quesiti circa l'efficacia del sistema di controllo della sicurezza/genuinità dei generi alimentari. Le pubbliche autorità in tutta la Comunità europea gestiscono un sistema di controlli inteso a garantire che i generi alimentari in commercio siano sani. Debolezze non corrette del sistema di controllo dell'intera catena produttiva potrebbero condurre rapidamente ad una considerevole perdita di fiducia da parte del pubblico.

La Commissione intende esaminare le possibili misure da elaborare, con l'ausilio di ricerche, per far fronte a tali preoccupazioni, nonchè riflettere all'eventualità di estendere anche ai produttori primari gli esami relativi all'affidabilità dei prodotti.

Non è chiaro se tutte le informazioni fornite sulle etichette dei generi alimentari siano effettivamente utili ai consumatori. Alcune sono inutili per via della loro complessità, mentre risulta che non vengono affatto soddisfatte le esigenze informative di base. Per una minoranza di consumatori per i quali la scelta dei generi alimentari assume dimensioni critiche per motivi di salute un'informazione complessa può essere utile in quanto viene almeno compresa dai consulenti medici. Poichè nella maggior parte dei casi l'armonizzazione dell'etichettatura dei generi alimentari è stata introdotta al fine di procedere all'apertura del Mercato interno e su base ad hoc, sembra giunto il momento di procedere ad una revisione e, qualora necessario, ad una semplificazione della legislazione.

La Commissione intende preparare un Libro Verde sull'avvenire della legislazione alimentare nella Comunità europea, la qual cosa consentirà l'organizzazione di un'ampia consultazione sulle principali questioni attinenti ai generi alimentari.

7. Incoraggiare un approccio pratico ai consumi sostenibili.

Si è gradualmente sviluppato il riconoscimento politico che la società si trova ad affrontare una sfida importante in quanto tenuta ad adeguare abitudini e comportamenti per renderli sostenibili. L'Unione europea, in quanto importante potenza economica, ha un ruolo fondamentale da svolgere nello sviluppo di questo concetto. Inizialmente, l'attenzione era sostanzialmente rivolta agli adattamenti sul versante dell'offerta, ma per superare gli attuali problemi è altrettanto necessario concentrare la politica dei consumatori su questi altri settori.

Gruppi individuabili di consumatori segnalano la volontà di impegnarsi ad affrontare alcuni dei problemi della sostenibilità. Creando connessioni e reti tra questi gruppi dovrebbe essere possibile garantire lo sviluppo di una capacità d'azione suscettibile di rivelarsi utile una volta individuati i problemi prioritari e concordata una piattaforma di soluzione.

Le indagini mostrano un elevato e crescente livello di consapevolezza ecologica fra il grande pubblico e i consumatori.

Con le loro scelte i consumatori possono esercitare considerevoli pressioni in materia di progettazione, produzione e commercializzazione di prodotti e servizi a basso impatto ambientale.

I consumatori hanno inoltre una loro responsabilità nei confronti dell'ambiente, in particolare quando utilizzazno ed eliminano i prodotti nel modo più appropriato e partecipano ai programmi di riutilizzione, recupero e riciclaggio.

I consumatori possono tuttavia compiere delle scelte perfettamente informate e razionali soltanto se dispongono di informazioni in materia di impatto ambientale e di prestazioni, e se tali informazioni provengono da fonti neutrali e attendibili.

La sensibilizzazione, la formazione, l'informazione generale e l'etichettatura dei prodotti e servizi costituiscono altrettanti aspetti prioritari del settore.

La sfida è quella di individuare i problemi effettivamente prioritari in cui attitudini e abitudini dei consumatori sono un fattore predominante, e successivamente elaborare strategie, basate in particolare sugli elementi sopradescritti e quanto mai opportune e sucettibili di produrre i risultati voluti. per esempio chiaro che numerosi consumatori sono disposti e capaci di contribuire in modo costruttivo al miglioramento del trattamento dei rifiuti.

Un difficile quesito, nella maggior parte dei casi, è quello di come valutare in maniera accurata i meriti di un prodotto rispetto a quelli di un altro. Occorre elaborare ulteriormente sistemi di misurazione di questo tipo basati sull'analisi del ciclo di vita di un prodotto.

La molteplicità dei problemi ecologici individuati e spesso affrontati da altri non di rado confonde i consumatori piuttosto che incoraggiarli a contribuire alla sostenibilità.

Attualmente, il coesistere di vari marchi nazionali o privati è uno dei motivi della confusione e delle scelte poco razionali dei consumatori. Le pretese ecologiche di talune ditte private non si sono inoltre sempre rivelate affidabili. stato possibile percepire un elevato interesse per un migliore consumo, ma non è ancora disponibile un orientamento dei consumatori sufficientemente affidabile.

Valendosi della metodologia di valutazione del ciclo vitale è possibile ricavare alcune comparazioni scientifiche attendibili dell'impatto ambientale di vari prodotti nelle rispettive fasi di produzione, utilizzazione ed eliminazione/riciclaggio.

L'Ecoetichetta CE, introdotta nel contesto del regolamento 880/92/CEE, opera sulla base di tale metodologia e intende fornire al mercato una valutazione indipendente dei prodotti ecologicamente morbidi. Altre etichette, come l'etichetta Energia CE, armonizza le informazioni fornite ai consumatori comunitari al fine di agevolarne le scelte. Sussiste peraltro la chiara necessità di elaborare ulteriormente tale tipo di etichette e di progetti.

8. Rafforzare e aumentare la rappresentanza dei consumatori.

Nella maggior parte dei contesti sociali i consumatori non tendono particolarmente ad organizzarsi in associazioni o gruppi. Nella Comunità europea si stima che circa 4 milioni di cittadini sono membri di associazioni dei consumatori. Poiché i gruppi più organizzati si trovano nei paesi settentrionali dell'Unione europea, la Commissione si è adoperata per rafforzare il movimento nei paesi meridionali, dove tradizionalmente è esigua la presenza di una struttura a favore dei consumatori.

Il sostegno finanziario alle organizzazioni dei consumatori ed alle regioni è ancora molto basso in tutta l'Europa del Sud. Di conseguenza, è essenziale mantenere ed aumentare il sostegno della Commissione per garantire uno sviluppo a breve e medio termine del movimento dei consumatori in questi Paesi.

Si riconosce l'esigenza di rappresentare i consumatori nei servizi che probabilmente si svilupperanno nella società dell'informazione. La Commissione si adopererà per assistere ed incoraggiare la partecipazione necessaria.

La Commissione ha modificato ancora una volta i suoi rapporti di consultazione con i consumatori ed è stata in grado di produrre una situazione in cui il nuovo Comitato dei consumatori si compone sostanzialmente di rappresentanti nazionali di organizzazioni concretamente attive in ogni Stato membro. Tale miglioramento si aggiunge all'accesso a cinque organizzazioni europee strutturate sulla base del Mercato interno (BEUC, COFCE, EIICA, Eurocoop, ETUC). Si spera di poter garantire un sollecito contributo di informazioni da parte dei consumatori grazie al funzionamento di procedure di consultazione attiva.

La Commissione si avvale sempre più di tecniche delle ricerche di mercato per ottenere campioni di opinioni e studiare le abitudini e gli atteggiamenti dei consumatori della Comunità europea. Con tale strategia è possibile integrare i pareri espressi dai rappresentanti dei consumatori, permettendo pertanto il raggiungimento di un migliore equilibrio in sede di processo decisionale.

già stato adottato un approccio più strutturato alla partecipazione dei rappresentanti dei consumatori all'attività di standardizzazione del CEN/CENELEC. Il finanziamento dell'ANEC, un consorzio di organizzazioni dei consumatori, per coordinare e gestire i contributi del consumatore agli specifici comitati europei di normazione, offre la prospettiva di una partecipazione reale. Il suo operato sarà attentamente controllato e assistito in permanenza.

9. Aiutare i paesi dell'europa centrale e orientale ad elaborare politiche dei consumatori

Riforme fondamentali intese a promuovere gli interessi dei consumatori sui mercati in fase di transizione sono state già conseguite o sono ancora in discussione o preparazione in tutti i PECO. In generale tuttavia la legislazione in materia di politica dei consumatori è troppo sparsa, manca di coordinamento e quindi di coesione e continua spesso a dipendere da misure che perseguono altri obiettivi politici. Inoltre, in numerosi casi non esiste un effettiva applicazione delle leggi che riguardano i consumatori.

Si richiede pertanto un'assistenza giuridica e tecnica per superare gli ostacoli che ancora rimangano. Questo è il motivo per cui tale aspetto ha ricevuto una particolare attenzione nel Libro Bianco pubblicato nel maggio 1995.

Il lavoro avviato nel 1994 con il programma Phare, e prorogato al 1995, deve essere continuato in modo tale da consentire l'elaborazione degli strumenti necessari allo sviluppo e all'attuazione di una politica efficace dei consumatori.

10. Considerazioni di politica dei consumatori nei paesi in via di sviluppo

Fino ad oggi una politica dei consumatori in quanto tale non ha mai costituito una tematica di politiche dello sviluppo. Per quanto una politica dei consumatori sia potenzialmente della massima importanza in situazioni di povertà assoluta in cui risaltano i fenomeni della malnutrizione e dell'esclusione, essa è sempre stata considerata pertinente ai soli mercati dei paesi industrializzati.

La comprensione di una corretta alimentazione di base, l'uso dei medicinali, l'economia domestica, la conservazione del cibo ed altri aspetti similari sono stati per anni alla base dell'operato di numerose organizzazioni dei consumatori. Questioni quali lo spostamento delle produzioni inadeguate o pericolose sono di estrema importanza nei paesi in via di sviluppo. Con il suo tentativo di formulare una strategia adeguata nei confronti delle tematiche summenzionate, la Commissione migliorerà la qualità del suo operato a sostegno di questi paesi vulnerabili.

Nel 1995, il Parlamento europeo ha approvato per la prima volta un emendamento che prevede azioni di politica dei consumatori nelle voci di bilancio destinate all'aiuto ai paesi in via di sviluppo. In sede di attuazione dei propri progetti e programmi, in particolare nel settore sociale (salute, istruzione, ambiente, lotta alla povertà e alla malnutrizione), la Commissione intende inserire un'adeguata dimensione di politica dei consumatori.

 
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