di Primo Di Nicola
L'Espresso del 24/12/95, pag 137
Famosissima in Spagna. Sulle prime pagine dei giornali in Canada, Inghilterra, Portogallo e Francia. Stimatissima in Marocco. In Italia pochi se ne sono accorti, ma Emma Bonino, la pasionaria del partito radicale, abbandonati i panni della militante trasgressiva per quelli istituzionali di commissario europeo per la tutela dei consumatori, gli aiuti umanitari e la pesca, ha in pochi mesi conquistato l'Europa.
Nominata il 23 gennaio, due giorni dopo era già a Sarajevo, quindi ha visitato Ruanda, Burundi e Cuba per controllare l'utilizzo degli aiuti. Ma è nel mese di maggio che la sua popolarità è esplosa, di qua e di là dell'Atlantico. Tutto per merito di un pesce dal nome stranissimo, ippoglosso nero, e della guerra tra i pescherecci esplosa violentemente tra Spagna e Canada.
Era accaduto che, stanchi di vedersi sfilare dai loro mari tonnellate di ippoglosso dagli spagnoli, i canadesi, lamentando l'utilizzo di reti illegali, avevano preso a cannonate un peschereccio. Cosa ha fatto la Bonino? Ha richiamato i canadesi al rispetto delle regole, inducendoli ad avviare nuove trattative, ma ha parlato con estrema durezza anche agli iberici convincendoli a smantellare parte della loro flotta, una delle più numerose al mondo. Una linea apprezzatissima a Madrid: »Bonino no tiene pelos en la lingua , ha scritto "El País": »Habla con la misma energía a un primer ministro de Burundi que a un presunto genocida ruandés .
Messa una pezza alla vertenza ispano-canadese, la Bonino è riuscita a risolvere un altro pericoloso conflitto, quello tra Marocco e i paesi della Unione europea, il cui accordo sulla pesca era scaduto in aprile. Il paese nordafricano pretendeva più alte compensazioni economiche e un sostegno all'industria di trasformazione. Senza timore nel sostenere le richieste del Marocco (soprattutto per l'occupazione), la Bonino è riuscita a rinnovare l'intesa garantendo agli europei lo sfruttamento dei mari nordafricani. Un compromesso che le è valso la riconoscenza di re Hassan II che, fattala prelevare con il suo aereo personale, l'ha ricevuta a corte con tutti gli onori.