L'Unita' 11/1/96 - pag.17 (foto Bonino)
BONINO: »L'EUROPA NON PUNIRA' I CONSUMATORI
Colpa dell'Europa se aumentano le tariffe dei servizi pubblici? Emma Bonino, commissario per le politiche dei consumatori: »Non siamo noi i cattivi, non siamo tutti come la Thatcher . E' vero che la liberalizzazione (dai telefoni all'energia, ecc.) va fatta ma con »moderazione e non in modo selvaggio . Gambino avrebbe dovuto agire con trasparenza, mostrare i conti e ricordarsi che esiste il Fondo per compensare i rincari.
BRUXELLES. Ma è davvero l'Europa, sono »quelli di Bruxelles , ad imporre, con la politica di liberalizzazione dei servizi (telefoni, poste, luce, ferrovie e così via) gli aumenti delle tariffe? Emma Bonino, commissario europeo per la »Politica dei consumatori è, tra »quelli di Bruxelles , la persona che in questo momento, meglio d'altre, può rispondere alle domande e alle proteste dell'opinione pubblica che, spinta da un'ondata d'euroscetticismo preoccupante, è spesso portata a identificare il colpevole con l'istituzione Europa. E, in tempi di presidenza italiana dell'UE che hanno coinciso con il tentativo di aumentare i costi del telefono da parte di Telecom, la polemica antieuropea potrebbe trovare altre ragioni di esistenza. Allora, Emma Bonino, la colpa è tutta dell'Europa? Reagisce tra il divertito e l'offeso il commissario italiano: »Qui, sia chiaro, non siamo tutti come Margareth Thatcher. Alcuni problemi li abbiamo ben presenti . D'accordo, ma come spiegare allora che le critiche sono state dirottat
e su Bruxelles? La replica, all'inizio, arriva con un'altra battuta: »Questo di dare la colpa alla Commissione esecutiva è diventato lo sport più popolare. Quando c'è qualcosa che va bene, si fa credere che è un regalo delle capitali nazionali e dei governi, quando c'è qualcosa che va male il dito viene puntato su di noi .
Aumenti e privatizzazione
Cominciamo con la storia delle tariffe telefoniche. Come stanno le cose? Insomma, la richiesta dell'aumento è stata »europea ? Come molti non sanno, la politica dell'UE (che la Commissione dei Santer e Bonino è chiamata ad applicare) tende al totale smantellamento delle strutture monopolistiche nel settore dei servizi pubblici. Ovviamente con delle gradualità che, in alcuni casi, devono necessariamente tenere conto delle cosiddette esigenze del »servizio universale , in particolare per non privare fasce disagiate della società di elementari servizi civili. Ma questa liberalizzazione deve essere selvaggia o graduale? In verità, il 21 dicembre scorso, Karel Van Miert, commissario alla Concorrenza, ha scritto al ministro delle Poste, Agostino Gambino, per sensibilizzare l'Italia al »riequilibrio delle tariffe del gestore pubblico , alias Stet-Telecom. Il commissario ha ricordato che in Italia »alcuni elementi della tariffa telefonica non trovano corrispondenza con i relativi costi e che, di conseguenza, »tarif
fe troppo divergenti rispetto ai costi restringono la concorrenza alla stregua dei diritti esclusivi . Secondo Van Miert, l'Italia deve eliminare tutto quanto impedisce il completo riequilibrio delle tariffe, in special modo nel settore urbano. La motivazione di questo ragionamento è in linea con la politica di liberalizzazione: se un settore dell'impresa monopolistica da liberare e da mettere sul mercato è deficitario non ci sarà nessun concorrente che avrà interesse a prenderselo in quanto »gli investimenti necessari non garantiscono redditività .
Procedere con gradualità
Nella lettera Van Miert ha invitato il governo italiano ad adeguarsi ma con due raccomandazioni. La prima: procedere »immediatamente anche prima del recepimento della direttiva europea nella legislazione italiana. La seconda: procedere »procedere gradualmente a tale equilibrio .
Ed è proprio su questo che Emma Bonino ha puntato l'attenzione: »Questa operazione va fatta gradualmente e va fatta avendo cura di quelle fasce sociali che non si può decidere debbano pagare dall'oggi al domani. Ma nella vicenda italiana mi sembra che manchino la trasparenza e la motivazione iniziale tant'è che hanno deciso di andare adesso ad una verifica e non si capisce perché non l'hanno fatto prima. Il ministro avrebbe potuto evitare, per esempio, di dare quattro cifre diverse in tre giorni .
Il commissario ha sottolineato il bisogno di creare un'»Autorità che regoli i prezzi sulla base dell'inflazione e, infine, di un »Fondo per finanziare i costi del servizio universale come strumento di compensazione tariffaria introducendo un principio di perequazione tariffaria per il canone e le telefonate urbane. Un »Fondo , alimentato dai profitti delle imprese che hanno acquistato i settori più attivi. Ha spiegato Bonino: »Questo Fondo potrebbe finanziare una politica tariffaria moderata per le telefonate urbane e il canone .
Il »Fondo perequazione
Ma di tutto questo, nella proposta di aumento di Telecom, non s'è trovato traccia: »Perché lo Stato italiano non ha recepito questa indicazione ? L'azienda si è agganciata soltanto ad una parte della sollecitazione di Van Miert tralasciando il concetto di »gradualità .
Emma Bonino non ha dubbi sull'esigenza della liberalizzazione: »Mantenere il puro monopolio non va bene neppure all'utente in quanto consumatore perché questi è, al tempo stesso, anche un cittadino che paga le tasse e i soldi gli verranno chiesti, sotto altra forma, per risanare il debito pubblico. Avrà pure una bolletta meno cara e peraltro con un servizio attualmente davvero carente ma poi dovrà contribuire al risanamento. L'utente pagherà di più come cittadino. Sostengo che una liberalizzazione moderata sarà un miglioramento per il cittadino. Dico moderata, non selvaggia .
Infine la Bonino ha rivelato di avere delle difficoltà per organizzare un »Forum di consultazione sui servizi pubblici da svolgersi nel mese di marzo: »Ma ancora attendo che la presidenza mi dia il via e non è cosa da poco organizzarlo . Sarebbe anche l'occasione per verificare concretamente i vantaggi delle liberalizzazioni per i consumatori europei.