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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Maurizio - 14 gennaio 1996
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO, pag.8

CON I FONDI EUROPEI OCCASIONE DI CRESCITA PER LA NUOVA PUGLIA

BARI - Il Commissario europeo, Emma Bonino interviene oggi a Bari (9.30, Fiera del Levante, padiglione Enel) al convegno sull'utilizzo dei Pop (Programma operativo plurifondo). All'iniziativa, promossa dalla Regione Puglia con la collaborazione della Fin Puglia e della Fiera del Levante, interverranno il presidente della Fiera, Francesco Divella, il presidente del Consiglio regionale, Giovanni Copertino ed il presidente della Regione Salvatore Distaso, che introdurrà i lavori. Seguiranno gli interventi degli altri assessori regionali. In programma anche l'intervento del ragioniere generale dello Stato, Andrea Monorchio.

di Emma Bonino, Commmissario Europeo

Capita spesso, non solo in Italia, di raccogliere proteste contro l'Europa "matrigna", per le costrizioni e i sacrifici che essa impone a questa o quella regione, a questo o quel settore produttivo. Capita molto più raramente di registrare il rammarico di chi, potendo contare sulla generosità, o anche semplicemente sugli aiuti, dell'Unione Europea e non avendo saputo cogliere l'occasione, ammette l'errore e riconosce che l'Europa - per chi la conosce - é l'esatto contrario di una matrigna.

L'esame dei dati finanziari disponibili riguardanti l'utilizzo dei fondi strutturali in Puglia fa emergere alcuni dati preoccupanti, che evocano una di queste "occasioni perdute" che caratterizzano in particolare i rapporti fra Bruxelles e il Mezzogiorno d'Italia.

Nel periodo di programmazione 1989/1993 la Regione Puglia ha ottenuto un contributo comunitario di 532 Milioni di Ecu, qualcosa come 1120 Miliardi di lire italiane.

Va ricordato, in primo luogo, che le risorse destinate alla Puglia hanno subito in corso d'opera un sensibile ridimensionamento rispetto alla somma (679 milioni di ecu) messa inizialmente a disposizione della Puglia. Sono circa 308 Miliardi non utilizzati e, anche se si considera che queste risorse sono in parte confluite in programmi multiregionali, "ritornando" cosi' sul territorio pugliese, non si puó nascondere che questa regione ha colpevolmente tralasciato di utilizzare una fetta importante del finanziamento comunitario.

Neanche lo stato di attuazione degli interventi 89/93 puó dirsi soddisfacente: a tutto il 1995, infatti, il tasso medio di spesa é stato pari a circa il 60% del totale programmato.

Senza dimenticare che, allo scopo di salvaguardare il contributo comunitario di 532 Mecu, i servizi della Commissione si sono visti obbligati nel giugno del 95 a concedere un'ulteriore proroga (al 31/12/95) del termine ultimo per l'assunzione degli impegni e lo slittamento (al 31/12/97) del termine per la realizzazione degli interventi. E' opportuno ricordare che i fondi strutturali agiscono in regime di cofinanziamento e quindi, alle risorse rese disponibili dall'Unione Europea, vanno aggiunte risorse nazionali e regionali di pari entità.

E' inutile tacerlo. Il bilancio di questa prima programmazione, dopo la riforma dei fondi strutturali, non puo' essere considerato positivo. Quali sono le cause più ricorrenti dei ritardi e della mancata attuazione dei programmi? A mio parere esse riguardano in primo luogo le notevoli difficoltà incontrate dai servizi regionali nella preparazione e nel varo dei programmi, cosi' come nelle fasi di elaborazione e selezione dei progetti. Si aggiungano l'esistenza di procedure troppo complesse, segnatamente in materia di appalti, la scarsa qualità della progettazione e l'estrema fragilità delle strutture amministrative. Un'altra nota dolente, generalizzata nel "sistema Italia", é l'instabilità politica che ha caratterizzato questa regione negli ultimi anni.

In previsione della nuova fase di programmazione 1994/99, che é caratterizzata da un cofinanziamento di circa 2500 miliardi di lire solo per i fondi strutturali, senza considerare le sovvenzioni globali e programmi Interreg, quello che mi sembra assolutamente necessario é una presa di coscienza generale , che dovrà estendersi in tempi brevissimi a tutte le parti sociali interessate, sull'importanza delle azioni cofinanziate dall'Unione Europea e l'urgenza di affrontare la problematica in modo nuovo, pragmatico e più efficace.

La definizione di procedure più snelle, l'assegnazione di responsabilità precise e verificabili per accelerare l'iter decisionale ed esecutivo dei programmi, l'adeguamento delle strutture amministrative, mi sembrano obiettivi irrinunciabili ed urgenti.

Nei paesi dove le risorse comunitarie sono state ben utilizzate, non solo i risultati sono ben visibili, ma il metodo comunitario ha favorito l'evoluzione e la modernizzazione delle pubbliche amministrazioni, a livello nazionale e regionale. Anche in Italia, nel caso delle amministrazioni regionali più sensibili, il "trauma positivo" prodotto dall'interazione con l'Europa comunitaria ha fatto registrare una crescita indubbia nella qualità delle strutture e dei funzionari.

Il buon utilizzo dei fondi strutturali costituisce una delle sfide più importanti per il nostro paese e per la regione Puglia per il 2000.

Ogni risultato inferiore al pieno utilizzo di queste risorse, in una regione dove la disoccupazione colpisce soprattutto i giovani (39%),superando del 50% il livello medio comunitario, sarà da interpretare come un fallimento.

Proprio per questo, la manifestazione organizzata dalla Regione Puglia nella giornata di domenica sull'utilizzo dei fondi strutturali, rappresenta un'occasione unica di incontro e scambio di informazioni fra i funzionari comunitari e gli assessori regionali.

L'Europa, non mi stanco di ripetere, se sai usarla non puo' che piacerti.

 
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