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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Maurizio - 16 gennaio 1996
consumatori, mucca pazza, controlli alimentari
* IL CORRIERE DELLA SERA

Gli esperti non escludono lo scoppio di un'epidemia

L'Europa affida alla Bonino i controlli su vacca pazza

Nuovo rapporto denuncia le colpe inglesi e di Bruxelles

di Andrea Bonanni

BRUXELLES - Continua l'irresistibile ascesa di Emma Bonino sulla scena europea. Riconoscendo implicitamente le colpe e le mancanze della Commissione nella crisi della mucca pazza, il presidente dell'esecutivo comunitario Jacques Santer ha annunciato ieri l'intenzione di affidare alla Bonino, responsabile per la difesa dei consumatori, la rete dei comitati scientifici e il sistema dei controlli sulla qualità della produzione agricola e industriale nell'Unione europea. Questo radicale cambiamento di strategia farà della Bonino uno dei commissari più potenti dell'esecutivo comunitario sottraendo molte competenze sia al commissario all'agricoltura, l'austriaco Franz Fischler, sia a quello per l'industria, Martin Bangemann, tedesco.

La decisione di Santer è stata annunciata ieri a Strasburgo, dove il presidente dell'esecutivo comunitario era stato convocato davanti alla commissione di inchiesta del Parlamento europeo sulla epidemia della mucca pazza. Dopo sei mesi di indagini, la commissione di inchiesta si prepara ad approvare un rapporto che denuncia in modo molto esplicito le responsabilità del governo inglese nella diffusione dell'epidemia, ma che mette anche in luce colpe negligenze e omissioni della Commissione, e in particolare dei commissari all'agricoltura Mc Sharry e Steichen in carica nel periodo incui l'esecutivo era presieduto dal francese Jacques Delors.

I lavori della commissione parlamentare di inchiesta stanno anche evidenziando i sempre più preoccupanti legami tra l'epidemia della mucca pazza e i decessi umani dovuti all'encefalopatia spongiforme, nota come sindrome di Creutzfeldt-Jakob. Finora le vittime accertate della contaminazione da carni bovine sono 14 in Gran Bretagna e due in Francia. Ma l'eurodeputato di Forza Europa Giacomo Santini, che fa parte della commissione di inchiesta, lascia planare il dubbio che anche una buona parte dei 266 morti nel Regno Unito dal '90 al '96 per la sindrome di Creutzfeldt-Jakob nella sua versione "classica" possano essere attribuiti agli effetti della mucca pazza. Il numero dei decessi per la stessa malattia negli altri Paesi europei, osserva Santini, è infatti molto inferiore.

Proprio ieri, intanto, a Londra una équipe di scienziati che ha condotto uno studio per la rivista scientifica "Nature" ha detto di non poter escludere che l'epidemia umana possa assumere nei prossimi anni "grandi dimensioni". Le proiezioni statistiche oscillano tra uno scenario minimo che potrebbe ridursi a "qualche centinaio di casi" e uno scenario catastrofico che prevede ottantamila vittime solo in Gran Bretagna.

Nella sua deposizione di ieri, comunque, Jacques Santer non ha affrontato gli aspetti epidemiologici della crisi. Il presidente della Commissione europea ha respinto le accuse dirette all'esecutivo comunitario di aver cercato di coprire la gravità dell'infezione privilegiando la difesa degli interessi dei mercati rispetto alla tutela della salute pubblica. Tuttavia ha riconosciuto che "cambiamenti significativi devono e possono essere apportati al livello della preparazione delle decisioni, della loro messa in opera e dei controlli". Una doppia riforma che riguarda sia i comitati scientifici che forniscono i pareri consultivi in base ai quali vengono formulate le direttive, sia gli organismi di controllo che vegliano sulla buona applicazione della normativa europea.

Occorre in sostanza, ha detto Santer, separare all'interno della Commissione esecutiva "l'autorità che presiede alla preparazione dei pareri scientifici da quella che, sulla base di questi pareri, elabora la legislazione". D'ora in poi tutti i comitati scientifici saranno raggruppati sotto l'autorità di una direzione generale incaricata di vegliare sulla sicurezza dei prodotti. Il compito, naturalmente, ricade sulla direzione generale che già si occupa della tutela dei consumatori e che è posta alle dipendenze della Bonino.

La stessa direzione generale dovrà anche occuparsi delle ispezioni e dei controlli sulla qualità dei prodotti, almeno fino a quando il Consiglio dei ministri non approverà la creazione di una speciale Agenzia europea, sul modello della Food and Drugs Administration americana. L'idea dell'Agenzia indipendente, già avanzata dalla Commissione, ha finora incontrato una certa resistenza tra i governi nazionali, ed è quindi probabile che la Bonino resti responsabile dei controlli almeno per tutto il tempo che le rimane come commissaria. Per questo l'esecutivo comunitario ha già previsto e approvato un notevole potenziamento degli organicia disposizione della commissaria italiana.

 
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