L'Unità pag. 16Le associazioni dei consumatori contrattaccano,
Cgil-Cisl-Uil criticano l'esecutivo
Sarà una guerra di lunga durata quella tra governo e associazioni dei consumatori sulle tariffe. Dopo i numeri forniti dai ministri, ieri è giunta la replica delle organizzazioni, che dati alla mano smentiscono su tutta la linea l'esecutivo e denunciano i "trucchi" del paniere Istat per occultare gli aumenti dei prezzi. E intanto il sindacato confederale avverte Dini: se ci tiene all'accordo di luglio '93, congeli le tariffe e vigili sull'inflazione.
ROMA. La guerra delle tariffe è destinata a durare. Dopo l'offensiva del governo, che ha in pratica accusato le associazioni dei consumatori dei consumatori di demagogia e pressappochismo, ieri c'è stata la prevista replica. Anche in questo caso si risponde con numeri ai dati forniti dal governo, e il risultato finale è che per utenti e cittadini la confusione è solo destinata a crescere. Intanto, il sindacato - che ha preso una posizione esplicita di appoggio alla battaglia delle organizzazioni dei consumatori - minaccia il governo di passare agli scioperi se non si cambierà rotta.
AUMENTI, CHI HA RAGIONE?
Cominciamo con l'Adusbef, l'associazione degli utenti dei servizi finanziari. In una nota si ricorda che nel '95 l'elettricità è aumentata dell'1,63%; il gas del 5,9%; le ferrovia dell'8,18%; gli aerei del 4,69%; i trasporti urbani del 12,6%; le autostrade del 2,2%; le poste del 9,63%; il telefono del 7,61%; l'acqua del 10,09%; gli affitti del 7,23%; la Rc Auto dell'11,77%; i prodotti petroliferi del 7,43%; i quotidiani del 12,94%; lo zucchero dell'11,09%; la carne del 4,08%; il pane del 4,21% e il latte del 6,46%. Quanto poi al '96, oltre agli aumenti di sigarette, alcolici e benzina verde, c'è il bollo patente che cresce del 40%, le marche da bollo del 33%, l'imposta erariale Enel che passa da 4,1 a 9,1 lire per Kwh; le polizze Rc Auto salgono del 9% (40% per i ciclomotori), Alitalia ha ritoccato i listini del 4% sulle rotte gestite in regime di monopolio e del 2,2% sulla Roma-Milano. Per il telefono, il solo aumento del canone costerà 3.000 lire mensili contro un aumento compreso tra le 1.000 e le 3.000 l
ire per l'intera "rimodulazione" sostenuta dal governo. Insomma, il governo presenta dati manipolati, e secondo Adiconsum anche i dati Istat danno torto a Dini, con un aumento medio delle tariffe del 5,8% (2,9% al netto delle imposte). E si tratterebbe peraltro di dati "parziali", con il paniere Istat dei prezzi (un oggetto ancora molto misterioso) che non è in grado di rilevare tutti gli aumenti. Ad esempio, il +1,6% di aumento Enel vale solo per le poche famiglie che consumano meno di 300 Kwh, e sale al +10% a quota 4.000 Kwh. E' in vista una modifica del paniere, ma è fitta di nebbia sulla direzione di marcia: paolo Landi, segretario Adiconsum, teme che servirà solo ad occultare meglio i futuri aumenti.
Il ministro del Bilancio e Finanze Fantozzi spiega che la verifica del governo confermerebbe i dati di Telecom, secondo cui l'effetto della riorganizzazione delle tariffe avrà effetti modesti sul portafoglio delle famiglie. »Ma ci devono ancora spiegare - denuncia Landi - come aumenti delle tariffe telefoniche urbane dal 30 al 100% siano azzerabili nella bolletta della famiglia o del commerciante . Il trucco c'è, sostiene l'Unione Consumatori, secondo cui negli ultimi anni gli aumenti delle tariffe pubbliche sono stati studiati per sfuggire alla rilevazione del tasso di inflazione. Da 5 anni il prezzo di uno scatto telefonico è fermo a 127 lire, ma è diminuito enormemente il tempo di conversazione per uno scatto. Anche per l'elettricità negli ultimi tre anni il kilowattore è rimasto fermo a 159 lire, ma il meccanismo tariffario è radicalmente cambiato. Stesso discorso per acqua, trasporti urbani, treni e autostrade. Il Codacons, infine, chiede al governo il congelamento di tutte le tariffe pubbliche come chi
esto dai sindacati, il blocco del prelievo del sovrapprezzo termico sulle bollette Enel, l'applicazione della sentenza del Consiglio di Stato che ordina il rimborso delle tariffe autostradali e l'inserimento dei rappresentanti dei consumatori in tutte le commissioni di elaborazione e controllo della spesa sociale e l'inserimento nelle bollette del telefono del traffico completo svolto dall'utente. Infine, il Commissario Ue Emma Bonino (che ha la delega per i problemi dei consumatori) afferma in una nota che il riequilibrio delle tariffe telefoniche è necessario, come conseguenza diretta dell'apertura dei mercati e della liberalizzazione, ma questo riequilibrio deve essere attuato con una politica moderata, trasparente e non aggressiva.
L'ALTOLA' DEL SINDACATO
Intanto, da Cgil-Cisl-Uil (i cui leader domani incontrano l'amministratore delegato della Stet, Ernesto Pascale) si moltiplicano i segnali bellicosi: la polemica sulle tariffe tocca un nervo scoperto, ovvero la tenuta (inadeguata) dei salari rispetto all'inflazione. Alfiero Grandi (Cgil); Adriano Musi (Uil); Raffaele Morese (Cisl); Pietro Larizza (Uil); questo l'elenco dei leader confederali che ieri hanno avvertito il governo di cambiare strada, se si tiene all'accordo di luglio, bloccando immediatamente le tariffe e vigilando con maggiore efficacia sui prezzi.