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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Mauro - 29 gennaio 1996
Ancora guerra sulle tariffe.
I sindacati »bloccano Dini

Il governo: aumenti medi del 4,3%. I consumatori non ci credono.

La Stampa 29/1/96 pag 25

ROMA. Sulle tariffe i sindacati e le associazioni dei consumatori non mollano. Il risultato è una guerra di cifre: ognuno ha le proprie e le spara senza pietà sul nemico. La Telecom ha diffuso le proprie, i sindacati anche, ma se le ripeteranno domani in un incontro a Roma tra i leaders di Cgil, Cisl e Uil e l'amministratore delegato della Stet, Ernesto Pascale. L'incontro sarebbe stato chiesto dal dirigente del gruppo per verificare la possibilità di raggiungere un'intesa, ma dalle dichiarazioni rilasciate ieri i margini di un eventuale accordo sembrano piuttosto ridotti. »Le tariffe devono muoversi in linea con l'inflazione programmata e gli eventuali aumenti vanno distribuiti nel tempo , ha affermato il segretario generale della Uil, Pietro Larizza, ricordando che dalla politica tariffaria dipende l'accordo di luglio sul costo del lavoro e che l'intera materia si regge su un equilibrio delicatissimo. Se il governo lo romperà »il dissenso del sindacato sarà totale , ha avvertito, aggiungendo: »Non credo, t

uttavia che Dini possa assumere una linea di leggerezza rispetto all'inflazione . E' l'ennesima conferma delle voci di mobilitazione e scioperi, a cui ha risposto il direttore generale di Confindustria, Innocenzo Cipolletta, chiedendo ai sindacati calma e visione lunga.

Anche il ministero dell'Industria ieri ha sparato le sue cifre, ha confermato i dati forniti due giorni fa dal governo secondo i quali gli aumenti tariffari nel '95 sono stati, in media, del 4,3% e quindi sotto l'inflazione (5,4%). Ma il Codacons, l'associazione dei consumatori, ha risposto elencando cinque »punti qualificanti e irrinunciabili per evitare una »guerra tra cittadini e servizi pubblici. Si tratta del congelamento delle tariffe pubbliche di tutti i servizi fintanto che le authorities, debitamente integrate dai rappresentanti dei consumatori e del sindacato, o apposite commissioni tecniche congiunte governo-imprese-utenti, non abbiano accertato la necessità e la congruità degli aumenti proposti. A questo è necessario aggiungere il blocco immediato del prelievo delle cosiddette quote-prezzo sulle bollette Enel, l'inserimento nelle bollette del telefono - entro 90 giorni - del traffico completo svolto dall'utente senza costi aggiuntivi, l'applicazione immediata della sentenza del Consiglio di Sta

to che ordina il rimborso delle tariffe autostradali annullate e, infine, l'inserimento dei rappresentanti dei consumatori in tutte le commissioni, gli osservatori, gli organismi tecnici di elaborazione e controllo dei dati della spesa sociale.

L'altra associazione dei consumatori, l'Adusbef, ha invece ricordato che nel '95 l'elettricità è aumentata dell'1,63%; il gas del 5,9; le ferrovie dell'8,18; gli aerei del 4,69; i trasporti urbani del 12,6; le autostrade del 2,2; le poste del 9,63; il telefono del 7,61; l'acqua del 10,09; gli affitti del 7,23; la rc auto dell'11,77; i prodotti petroliferi del 7,43; i quotidiani del 12,94; lo zucchero dell'11,09; la carne del 4,08; il pane del 4,21 e il latte del 6,46.

Quanto poi al '96, oltre agli aumenti di sigarette, alcolici e benzina verde, la nota ricorda il bollo patente che cresce del 40%, le marche da bollo del 33%, l'imposta erariale Enel da 4,1 a 9,1 lire per chilowattora. Per la rc auto le compagnie si apprestano a varare aumenti del 9% che salgono al 40% per i ciclomotori, l'Alitalia ha ritoccato i listini del 4% sulle rotte gestite in regime di monopolio e del 2,2% sulla Roma-Milano. Per il telefono il solo aumento del canone costerà 3000 lire mensili contro un aumento compreso tra le 1000 e le 3000 lire per l'intera rimodulazione sostenuta dal governo.

Secondo l'Adiconsum invece anche i dati Istat confermano la denuncia delle associazioni consumatori di un aumento rilevante nelle tariffe con una media del 5,8% a livello nazionale e del 2,9 al netto delle imposte. Dati che per le associazioni consumatori sono »parziali poiché »non rilevano tutti quegli aumenti non trasparenti . Nel caso dell'energia elettrica, l'incremento dell'1,6% per Adiconsum è tale solo per le famiglie con meno 300 kwh di consumo, mentre diventa un aumento del 10% per le famiglie con un consumo di 4 mila kwh.

Sul tema è intervenuto anche il commissario europeo Emma Bonino. In una nota diffusa ieri ha spiegato che »il riequilibrio delle tariffe telefoniche è necessario. E' la conseguenza diretta dell'apertura dei mercati, un'apertura già in atto dal primo gennaio '96 e che sarà completata, al più tardi, anche per la telefonia fissa il primo gennaio '98. E che nessuno può fermare, salvo che non voglia incorrere nelle maglie delle procedure di infrazione dell'Unione Europea .

 
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