Borghini: persi 400mila posti di lavoroL'Unità 11/2/96 pag 17
Sale la tensione intorno all'utilizzo dei fondi comunitari. Dopo l'allarme lanciato nei giorni scorsi dal commissario europeo Emma Bonino sul pericolo che le migliaia di miliardi destinati all'Italia siano dirottati ai paesi della ex Jugoslavia e a quelli dell'Est, volano le accuse.
Ora, è la volta della "Task force" di Palazzo Chigi che denuncia e chiede al prossimo governo di intervenire con decisione per salvare i finanziamenti. E dalle stime della indagine conoscitiva della Commissione speciale per le politiche comunitarie della Camera, in gioco ci sono ancora migliaia di miliardi relativi al periodo 1989-1993 (circa 14mila miliardi) e 32mila per il quadriennio 1994-1999. Dalla task force per l'occupazione arrivano i moniti più duri: »Questi soldi non utilizzati - ha spiegato ieri all'Adnkronos Gianfranco Borghini, presidente della squadra di Palazzo Chigi - rappresentano la quota di disoccupazione che ci facciamo da soli. E l'incapacità a gestire l'economia in termini di efficienza. Con sicurezza - sottolinea - possiamo dire che queste risorse non utilizzate, associate al blocco dei lavori pubblici e al costo del denaro che al sud è molto più alto che al nord, portano alla mancata creazione di almeno 300, 400mila posti di lavoro . Sul banco degli imputati Borghini mette le regioni
del sud. »Quelle meridionali - spiega - sono state incapaci di utilizzare questi fondi. I modi in cui presentavano le domande non erano tali da permettere di riscattare il cofinanziamento europeo. Hanno prodotto una valanga di documenti. ma con una estrema carenza di progetti cantierabili e finanziari. La punizione purtroppo viene dalla stessa Ue, che revoca questi fondi . Borghini ritiene la vicenda »molto grave perché questo significa che la disoccupazione deriva da colpe dell'amministrazione pubblica. E altri fondi non ne abbiamo. Speriamo adesso che il prossimo governo agisca subito su questo fronte con azioni concrete .