(ansa) - bruxelles, 12 feb - antonio cassese, il presidente del tribunale dell'onu per la bosnia, ritiene che il nuovo "codice di condotta" concordato oggi a sarajevo da richard holbrooke, il negoziatore statunitense per la bosnia, per l'arresto dei sospetti criminali di guerra potrà "facilitare l'amministrazione della giustizia anche se rappresenterà un aggravio del lavoro del tribunale". cassese, che ha incontrato oggi il presidente della commissione europea jacques santer e i commissari responsabili per le relazioni esterne e per gli affari umanitari hans van den broek ed emma bonino, ha detto di concordare con holbrooke che l'ipotesi di chiedere ai giudici del tribunale per la bosnia di intervenire in loco per esaminare i sospetti permetterebbe un lavoro "imparziale senza rischiare di mettere a repentaglio il processo di pace". "abbiamo sei giudici - ha detto cassese nel corso di una conferenza stampa - e dovremmo potercela fare". cassese ha poi ricordato che un tale intervento non può essere visto dai g
overni come limitativo della loro autonomia. "il tribunale - ha detto - non ha una giurisdizione esclusiva ma concorrente con quella di tutti gli altri stati del mondo". l'ipotesi holbrooke, ha detto, riguarderebbe comunque persone contro cui non esistono prove schiaccianti. i giudici dell'aja avrebbero quindi il compito di "fare da filtro", e il loro lavoro potrebbe aiutare a "distendere gli animi". i bosniaci, quindi, possono iniziare le azioni penali contro i sospetti criminali, anzi "sono tenuti a farlo", ha proseguito cassese, indicandoche ai comandi dell'ifor, la forza di intervento in bosnia, sono state inviate le foto di 36 sulle 52 persone incriminate dal tribunale da lui presieduto. "degli altri - ha detto - non esistono immagini". ma per tutti sono stati inviati i mandati d'arresto. egli ha smentito le voci secondo cui il leader serbo bosniaco radovan karadzic avrebbe attraversato più volte i posti di blocco dell'ifor senza essere stato fermato. ae santer e ai due commissari cassese è venuto a rif
erire sulla sua recente missione a sarajevo, belgrado e zagabria per discutere con le autorità locali il livello di cooperazione che esse erano pronte a dare e per sollecitare da loro un maggiore impegno a recepire le richieste del consiglio di sicurezza dell'onu nella legislazione nazionale per rendere operativi i mandati di arresto contro i criminali di guerra. cassese ha infine elogiato l'azione di hans van den broek e di emma bonino per "la loro visione e la loro presa di posizione per il rispetto dei diritti nella ex jugoslavia" ed ha ricordato che bonino è stata la prima, quando si è recata a tuzla lo scorso 15 luglio, a denunciare la scomparsa di migliaia di musulmani bosniaci da srebrenica che si temeva potessero essere stati uccisi dai serbi di bosnia.