Il Giornale, 11/2/96 pag 21Scoppia la bomba ex Gescal: 20mila miliardi che dovevano servire per nuovo lavoro nell'edilizia non vengono usati
I fondi Ue inutilizzati potrebbero finanziare migliaia di posti
Italia sprecona e, come tutti gli spreconi, anche pasticciona. Non bastano i soldi dell'Unione europea mai utilizzati che rischiano di finire ai Paesi dell'Est, adesso ci si mettono anche gli ex fondi Gescal che, secondo una sentenza della Corte Costituzionale, dovevano finire nella costruzione di case. Invece sono stati dirottati nella voragine dell'Inps per pagare le pensioni. Così, nota uno studio dell'Eurispes, i 20 mila miliardi accumulati alla fine del '94 e dirottati all'Inps, avrebbero potuto creare 34mila posti di lavoro se fossero stati utilizzati per la costruzione di case popolari e per il recupero dei centri storici.
I fondi ex Gescal non vengono utilizzati neppure quando sono disponibili. Nel 1994 le erogazioni sono arrivate appena al sei per cento della disponibilità complessiva (ventimila miliardi) e al 35 per cento dei soldi versati al fondo dei lavoratori dipendenti nello stesso anno (3400 miliardi). Il blocco è dovuto secondo l'Eurispes, »a una gestione delle risorse molto complessa, dove si incrociano le competenze di più enti nazionali, delle Regioni e dei comuni .
Si tratta esattamente dello stesso male che affligge gli stanziamenti Ue destinati all'Italia: mal di burocrazia. Così dopo l'allarme lanciato dal commissario europeo Emma Bonino sul pericolo che le migliaia di miliardi destinati all'Italia siano dirottati ai Paesi della ex Jugoslavia e a quelli dell'Est, volano le accuse, la task force di Palazzo Chigi denuncia e chiede al prossimo governo di intervenire con decisione per salvare i finanziamenti.
Dalle stime dell'indagine conoscitiva della commissione speciale per le politiche comunitarie della Camera, in gioco ci sono ancora migliaia di miliardi relativi al quadriennio 1989-93 (circa 14mila) e 32mila per il periodo '94-99. Dalla task force per l'occupazione arrivano i moniti più duri. »Questi soldi non utilizzati - spiega Gianfranco Borghini, presidente della squadra di Palazzo Chigi - rappresentano la quota di disoccupazione che ci facciamo da soli. E l'incapacità a gestire l'economia in termini di efficienza. Possiamo dire che queste risorse non utilizzate, associate al blocco dei lavori pubblici e al costo del denaro che al Sud è molto più alto che al Nord, portano alla mancata creazione di almeno 300, 400mila posti di lavoro .
Sul banco degli imputati Borghini mette le regioni del Sud. »Quelle meridionali - spiega - sono state incapaci di utilizzare questi fondi. I modi in cui presentavano le domande non erano tali da permettere di riscattare il cofinanziamento europeo. Hanno prodotto una valanga di documenti, ma con una estrema carenza di cantierabili e finanziari. La punizione purtroppo viene dalla stessa Ue, che revoca questi fondi .
Nel Mezzogiorno però non ci stanno a passare per i principali colpevoli e la replica giunge immediata: »Queste accuse non sono fondate - dice Antonio Rastrelli, presidente della Regione Campania -, il guaio è che queste pratiche sono molto difficili e complesse. Ci vuole una preparazione psicologica oltre che manageriale. Per fortuna ora il Parlamento ha autorizzato l'apertura di uffici regionali di corrispondenza a Bruxelles .
Ma gli industriali del Sud nn sono d'accordo: Vincenzo Divella, imprenditore emergente nel settore della pasta e membro di giunta di Confindustria, ritiene che se si vogliono salvare i fondi »occorre rivolgersi ai privati. Le Regioni - dice - sono impreparate alla gestione e alla comunicazione, sono a un livello di efficienza veramente basso, praticamente uguale a zero. Noi con Assoindustria e quattro banche locali abbiamo creato una struttura ad hoc, Europuglia, che funziona benissimo e, visto il successo, la stiamo per esportare in altre regioni con il nome di Eurosud .
Anche dal sindacato giungono critiche alle amministrazioni locali. »Le regioni italiane - dice Pietro Larizza, segretario generale della Uil - soprattutto quelle del Mezzogiorno, hanno una capacità progettuale che non supera l'elaborazione di un biglietto d'auguri .