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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Mauro - 13 febbraio 1996
La perdita dei fondi europei ci costa 400mila posti di lavoro
La Gazzetta del Mezzogiorno, 11/2/96 pag 12

Allarme della task force di Palazzo Chigi

Le Regioni del Sud nel mirino delle critiche. Rastrelli le difende. Divella e Larizza: sono impreparate

Sale la tensione intorno all'utilizzo dei fondi comunitari. Dopo l'allarme lanciato dal commissario europeo Emma Bonino sul pericolo che le migliaia di miliardi destinate all'Italia siano dirottati ai paesi della ex Jugoslavia e a quelli dell'Est, volano le accuse, la task force di Palazzo Chigi denuncia e chiede al prossimo Governo di intervenire con decisione per salvare i finanziamenti. E dalle stime della indagine conoscitiva della commissione speciale per le politiche comunitarie della Camera, in gioco ci sono ancora migliaia di miliardi relativi al periodo 1989-93 (circa 14 mila) e 32 mila per il quadriennio '94-99. Dalla task force per l'occupazione arrivano i moniti più duri.

»Questi soldi non utilizzati - spiega Gianfranco Borghini, presidente della squadra di Palazzo Chigi - rappresentano la quota di disoccupazione che ci facciamo da soli. E l'incapacità a gestire l'economia in termini di efficienza. Con sicurezza - sottolinea - possiamo dire che queste risorse non utilizzate, associate al blocco dei lavori pubblici e al costo del denaro che al Sud è molto più alto che al Nord, portano alla mancata creazione di almeno 300, 400 mila posti di lavoro .

Sul banco degli imputati Borghini mette le regioni del Sud. »Quelle meridionali - spiega - sono state incapaci di utilizzare questi fondi. I modi in cui presentavano le domande non erano tali da permettere di riscattare il cofinanziamento europeo. Hanno prodotto una valanga di documenti, ma con una estrema carenza di progetti cantierabili. La punizione viene dalla stessa Ue, che revoca questi fondi .

Borghini ritiene la vicenda »molto grave perché questo significa che la disoccupazione deriva da colpe dell'amministrazione pubblica. E altri fondi non ne abbiamo. Speriamo adesso che il prossimo governo agisca subito su questo fronte con azioni concrete .

Nel Mezzogiorno però non ci stanno a passare per i principali colpevoli e la replica giunge immediata. »Queste accuse sono infondate - dice Antonio Rastrelli, presidente della regione Campania - noi non perdiamo niente. Il guaio - spiega - è che queste pratiche sono molto difficili e molto complesse. Ci vuole una preparazione psicologica oltre che manageriale. Per fortuna - sottolinea - ora il Parlamento ha autorizzato l'apertura di uffici regionali di corrispondenza a Bruxelles. Questo migliorerà le cose .

Non la pensano così gli industriali, almeno quelli che al sud vivono e lavorano. Vincenzo Divella, imprenditore nel settore della pasta e membro della giunta di Confindustria ritiene che se si vogliono salvare i fondi »occorre rivolgersi ai privati. Le Regioni - dice - sono impreparate alla gestione e alla comunicazione, sono ad un livello di efficienza praticamente uguale a zero. Noi con Assoindustria e quattro banche locali abbiamo creato una struttura ad hoc, Europuglia, che funziona benissimo e, visto il successo, la stiamo per esportare in altre Regioni con il nome di Eurosud .

Anche dal sindacato giungono critiche alle amministrazioni locali. »Le Regioni italiane - dice Pietro Larizza, segretario generale della Uil - e in maniera specialissima quelle del Mezzogiorno, hanno una capacità progettuale che non supera l'elaborazione di un biglietto d'auguri. La questione è grave - sottolinea - ma purtroppo in politica c'è la stessa logica dei reati penali. Se una persona malefica compie dei reati è punita dalla legge, ma se questa mostra un'assoluta incapacità di intendere e di volere, come in questo caso, non c'è punizione. I responsabili dovrebbero essere ricoverati per una fortissima cura di igiene mentale .

»Tutti ci siamo già dimenticati - dice Larizza - che il ministro del Bilancio Rainer Masera ha usato tutto il suo sapere economico e il suo prestigio personale per mendicare qualche mese in più e consentire all'Italia di recuperare le disponibilità che la Comunità europea ha messo a disposizione. Azioni che rischiano purtroppo di diventare inutili .

 
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