L'Unità, 17/2/96, pag 17IL COMMISSARIO BONINO PRESENTA UNA DIRETTIVA SULLE PRODUZIONI STRANIERE
BRUXELLES. Il cittadino europeo che si sentirà danneggiato da un acquisto potrà chiamare in causa l'azienda produttrice attraverso una procedura semplificata. Questa procedura verrà incontro di sicuro al cittadino che intende far valere le proprie ragioni nei confronti di un produttore residente in un altro Stato. La novità è contenuta in un piano d'azione proposto ieri dal commissario per le Politiche dei consumatori, Emma Bonino, che contempla l'introduzione nel campo delle controversie individuali di un modulo del tipo di quelli che già si utilizzano in caso di incidente tra automobili. Il sistema dovrebbe (se la proposta avrà successo potrà entrare in vigore alla fine del 1997) funzionare più o meno così. Il consumatore scrive sul formulario le proprie osservazioni sul bene acquistato, denuncia i difetti oltre a precisare la data, il luogo e le condizioni d'acquisto e poi lo invia all'azienda con l'assistenza di un legale o di un'associazione di consumatori. Specificando se vuole un rimborso o la sostitu
zione del prodotto.
Il destinatario del formulario, cioè l'azienda, avrà due settimane di tempo per replicare sul retro del medesimo formulario: accetta le condizioni, fa delle controproposte, respinge la richiesta. Nel caso di rigetto dell'istanza, il consumatore non avrà altra scelta che far ricorso all'autorità giudiziaria, secondo le procedure normali e i lunghi tempi della giustizia (almeno per quanto riguarda l'Italia). Però, il modulo, con lo scambio di proposte con il produttore, potrà servire come primo documento della causa civile.