CON LA RADIO SI SPENGONO ANCHE LE POLEMICHE
TTGItalia, pagina 4
di Lorenzo Ottolenghi
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Da TTG n. 4 dell'11 gennaio 1996 Gli adv (quelli debitamente autorizzati) sono gli unici a poter garantire al consumatore finale la massima protezione. Eppure la campagna europea di informazione diramata dalle principali stazioni radiofoniche ha messo ridicolo tutta la categoria.
In tutta Europa, tutte le principali associazioni di categoria (Fiavet inclusa) hanno espresso il proprio disappunto. Il presidente dell'Ectaa ha inoltre pubblicamente chiesto a Emma Bonino, commissario europeo responsabile della campagna pubblicitaria, spiegazioni. La risposta: Non intendevamo offuscare l'immagine di una categoria professionalmente preparata. Quindi ha promesso di "rivedere" la campagna pubblicitaria.
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Pace fatta. Lo spot radiofonico dell'Unione Europea che tanto ha fatto arrabbiare gli agenti di viaggio per il suo "distorto" messaggio è uscito di programmazione il 14 dicembre scorso. E con le radio si sono spente anche le polemiche. ma che cosa è successo veramente? Chi aveva ragione? Gli agenti di viaggi europei che sostengono che la campagna dell'Unione ha danneggiato l'immagine dei professionisti del settore o l'Unione Europea che ha fatto tutto in nome della salvaguardia dei consumatori?
E' cominciato tutto -racconta Filippo di Robilant, portavoce di Emma Bonino, Commissario dell'Unione Europea- con lo spot radiofonico che l'Ue ha mandato in onda in tutti i paesi della comunità e che aveva l'obiettivo di informare i consumatori che una direttiva europea li protegge dai pacchetti di viaggio-truffa. Se c'è stata una reazione cosi' veemente significa che abbiamo colto nel segno. Non bisogna essere una persona speciale per rendersi conto che spesso alcune agenzie di viaggio poco serie millantano servizi a dir poco ambigui. E dato che il numero delle persone "stanziali" diminuisce a vista d'occhio è doveroso da parte della Comunità mettere sul "chi vive" i consumatori per evitare le loro fregature.
TTG: Ma in questo modo non si rischia di fare tutta l'erba un fascio? Perché non avvertire i viaggiatori italiani che esistono molte agenzie abusive? Da questo punto di vista l'agenzia di viaggi diventa una garanzia per chi vuole spostarsi
Chiaramente lo spot dell'Unione Europea generalizza un po'. Ma questo è dovuto al fatto che doveva essere trasmesso nei quindici stati membri. E' stato fatto perciò un testo unico tradotto in varie lingue. La specificità di ogni singola nazione non poteva essere dunque tenuta in dovuta considerazione. Quello delle agenzie abusive è un problema che si conosce molto bene ma che non poteva essere oggetto di una campagna a livello europeo e comunque non in uno spot di pochi secondi. Riconosciamo che la generalizzazione del messaggio da questo punto è senz'altro un limite.
TTG: Un limite che ha sollevato un vespaio. Tanto che l'Ectaa., I'associazione degli agenti di viaggi di tutta Europa., è venuta a trovarvi per chiarire la questione. Che cosa è stato deciso in quell'incontro?Chiarita la situazione da quell'incontro è venuta fuori una grande voglia di collaborare. D'ora in poi infatti l'Unione collaborerà con l'Ectaa in caso debba trattare e pubblicizzare argomenti che hanno a che fare con il turismo. Non solo: se l'Ectaa presenterà all'Unione progetti ben precisi di interesse europeo non è escluso che parte dei fondi che l'Ue ha a disposizione per campagne di sensibilizzazione (circa 15 miliardi di lire) possa essere utilizzato per finanziare le iniziative degli agenti di viaggio europei.
TTG: Non era il caso di pensare a una collaborazione prima della messa a punto e della programmazione dello spot?
Da parte nostra c'è piena disponibilità a mettere in atto sinergie. Non abbiamo fatto una campagna su una direttiva esistente. Ma non avevamo alcun obbligo di consultare le associazioni di categoria. Questo però non vuol dire che non riconosciamo che avremmo dovuto prendere noi per primi l'iniziativa. Ma sbagliando si impara.
TTG: E' vero che c'era una proposta in sede di Commissione Europea che ipotizzava il pagamento dei viaggi solo al rientro?
Francamente non ne ho mai sentito parlare, ma credo che si tratti di una provocazione. Mi sembra assurda anche solo l'ipotesi di far pagare il viaggio al rientro. Decisamente assurdo e improponibile. Non si può passare da un estremo all'altro: una questione è la tutela del viaggiatore (ed è sacrosanta), un'altra è dichiarare guerra alle agenzie di viaggi. E non ne vedo proprio il motivo.
TTG: Qual è l'opinione che i consumatori europei hanno delle agenzie di viaggio?
Non credo che si tratti di una categoria particolarmente "antipatica" all'opinione pubblica. Almeno non più di altre che offrono servizi. Ci sono delle agenzie serie ed altre meno serie. Certo, quando uno viene fregato proprio sul più bello (e cioè sulla vacanza) dopo aver lavorato tutto l'anno è chiaro che diventa"ipersensibile". Questo non toglie che la maggior parte delle agenzie di viaggi siano serie. Il problema dei viaggi-fregatura si può ridurre aumentando l'informazione e lavorando insieme con le associazioni. Solo così i truffatori avranno sempre meno spazio. Sarebbe anche il caso di riconoscere legalmente, cosa che non è stata fatta solo in Italia, le associazioni di consumatori. La loro presenza "giuridica" contribuirebbe a far terra bruciata intorno ai furbi.
TTG: Non crede che il consumatore medio italiano pensi di essere più furbo dei "colleghi" europei e quindi più facilmente vittima dei veri furbi?
Certo, normalmente che crede di essere furbo si trasforma rapidamente in fesso. Per questo c'è ancora margine per chi offre viaggi "da sogno" a prezzi impossibili. Perché c'è chi pensa che spendendo meno si possa avere tutto lo stesso. E poi si ritrova a bordo di una "carretta volante", o in un villaggio da quattro soldi. Del resto Fantozzi è un personaggio tutto italiano. Solo aumentando la trasparenza delle agenzie di viaggio si possono rendere più visibili le "magagne" che scaltri imprenditori vogliono tenere nascoste. In Italia poi quando ci si trova di fronte a una disgrazia o a una lamentela gli agenti di viaggio alzano subito le mani: non è mai colpa loro. Forse è giunto il momento di cambiare sistema.
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IL TESTO DELLO SPOT
Al ritorno delle vacanze un uomo si reca in agenzia di vioggi per lamentarsi. Spinge la porta d'entrata e si sente il trillo del campanello. L'impiegato dell'agenzia l'accoglie con un sorriso:
Allora, signore, ha trascorso buone vacanze?
Il cliente, furioso: Spaventose, la spiaggia era a 3/4 d'ora dall'albergo e il panorama inesistente
L'impiegato si giustifica: Sa, da qua è impossibile sapere Il cliente, arrabbiandosi ancora di più: Peggio per lei, se la descrizione del viaggio "organizzato" contenuto in un opuscolo non corrisponde alla realtà, IL SOLO RESPONSABILE E' L'OPERATORE TURISTICO.
L'impiegato, seccato, cerca di rabbonirlo: Mah, vede, in fin dei conti...
Il cliente, sicuro di sé, insiste: E d'altronde, esistono anche leggi europee che mi consentono di esigere un risarcimento...
L'impiegato cambiando atteggiamento: Si', certomente, si accomodi troveremo sicuramente una soluzione...
Voce femminile fuori campo sulle note dell'Inno alla Gioia:
Ovunque in Europa, per aiutarvi a difendere i vostri interessi e a migliorare la vostra qualità di vita. L'Unione europea vi dà dei diritti. Fateli valere! Per una scheda informativa, telefonate al numero verde 167-20.94.48.
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