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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Mauro - 1 marzo 1996
L'Umanità 1/3/96 pag. 3

L'UNIONE EUROPEA IN PRIMA LINEA PER GLI IMPEGNI UMANITARI E DI PACE

Ma gli aiuti richiedono anche una revisione di Maastricht

Nella conferenza stampa dell'Ufficio umanitario della Comunità europea (Echo), ieri a Roma, Il commissario Emma Bonino, il ministro Gianfranco Facco Bonetti, capo della delegazione per la Presidenza europea ed il ministro Paolo Bruni, direttore generale M.A.E. per la Cooperazione allo sviluppo, hanno presentato la campagna d'informazione atta a sensibilizzare l'opinione pubblica italiana, in occasione del semestre italiano di presidenza dell'Unione, sulle varie iniziative d'aiuto umanitario sviluppate da Echo.

La campagna, che si svilupperà con eventi e iniziative su tutto il territorio nazionale, verrà realizzata anche grazie alla collaborazione delle Organizzazioni non governative (Ong), del ministero degli Affari esteri, del dipartimento Informazione ed Editoria, con la partecipazione della Rai.

Come ha più volte sottolineato il commissario Emma Bonino, l'aiuto umanitario è un dovere per l'Europa. All'insegna della trasparenza, l'Ue assolve con efficacia questo compito, anche se l'Eurobarometro, un sondaggio effettuato nei primi mesi del 1995, evidenzia la confusione della popolazione dell'Ue, convinta che l'aiuto umanitario vada incrementato ed esteso.

Non tutti sono a conoscenza che l'Ue è il principale donatore del mondo: tramite circa 150 agenzie dell'Onu ed organizzazioni non governative, che operano nelle situazioni di crisi, ha erogato soltanto nel 1995 oltre 700 milioni di Ecu (1400 miliardi di lire), circa 200 miliardi di lire in più rispetto al 1994, al fine di portare aiuto umanitario alle vittime di conflitti, calamità naturali o artificiali, in 80 paesi di quattro continenti. Da qui, l'idea d'illustrare all'opinione pubblica le azioni umanitarie e le destinazioni dei contributi. E' un dovere d'informazione quello che questa campagna vuole assolvere, ma anche un grido d'allarme. Anche se negli ultimi cinque anni l'aiuto dell'Unione europea ha registrato una crescita costante degli stanziamenti, aumentando di circa sette volte, dai 227 miliardi di lire del 1990 ai 1400 miliardi dell'anno scorso, "il moltiplicarsi dei conflitti, il perpetuarsi di alcune crisi, il riproporsi di emergenze richiedono una sempre maggiore mobilitazione di risorse finan

ziarie, cui i paesi donatori ben presto non potranno più far fronte", ha ammonito il commissario Bonino.

L'obiettivo più difficile rimane quello di superare le emergenze e ritornare ad interventi tesi ad uno sviluppo equilibrato, sostenibile e democratico. Ma, se l'incremento dei fondi destinati all'aiuto umanitario è essenziale, lo è ancora di più il numero delle vittime che l'Ue ha soccorso, in ben più di 80 paesi. Un contributo cospicuo in termini economici, è stato assegnato naturalmente all'ex Jugoslavia (oltre 234 milioni). Nel 1995 la Commissione ha stanziato 212 milioni per le popolazioni più vulnerabili dei paesi dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico. Echo si è anche adoperato per l'aiuto alle Repubbliche caucasiche (il 19 % del budget complessivo).

Dei 700 milioni assegnati all'aiuto umanitario nel 1995, il 67,47% è stato destinato ai beni, alimenti e non; il 13,59% alle risorse umane ed il 2,11% ad una riserva per le emergenze. Nel 1995 Echo ha lavorato in collaborazione con le Agenzie dell'Onu e delle organizzazioni internazionali e con le Ong. Alle agenzie Onu sono stati assegnati quasi 84 milioni di Ecu (circa 167 miliardi), alle organizzazioni internazionali oltre 52 milioni (103 miliardi di lire). Un ruolo essenziale hanno avuto le Ong, che hanno ricevuto 276 milioni di Ecu (circa 548 miliardi di lire). In particolare, le Ong hanno ricevuto finanziamenti pari a oltre 23 milioni di Ecu. Concretamente Echo opera attraverso più di 150 organizzazioni specializzate nell'aiuto umanitario. Per definizione, Echo interviene in situazioni d'emergenza, attraverso strutture agili e flessibili, in grado di attivare processi decisionali rapidi e mirati, ma sta avviando con successo programmi di prevenzione, attraverso il rafforzamento dei sistemi d'allarme, il

finanziamento di progetti di difesa del territorio e delle strutture in paesi a rischio. Ma l'aiuto umanitario deve soprattutto fondarsi sulla conoscenza, sulla competenza, sulla capacità d'individuare soluzioni adeguate ai problemi che si presentano nel mondo. Per questo l'operatività si traduce nel partenariato. La capacità di creare un rapporto di fiducia e di reciproca collaborazione tra i partner dei progetti, di stabilire una relazione alla pari per individuare le scelte da attuare. La campagna che ha preso il via oggi, si articolerà in varie iniziative: una mostra itinerante in 9 città italiane sull'aiuto umanitario; altrettante giornate di studio e di dibattito; un convegno internazionale sull'aiuto umanitario per prevenire i conflitti. Il commissario Bonino non ha risparmiato una frecciatina nei confronti dello stesso Trattato di Maastricht. La sinergia delle forze, che si basa sulla collaborazione con le organizzazioni non governative, non è prevista dal Trattato che la esclude esplicitamente. Il

Commissario ha ricordato che se l'Unione non vuole diventare un gigante economico, un nano politico ed un verme militare, bisognerà trovare una soluzione a Torino.

 
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