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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Mauro - 1 marzo 1996
Maastricht: Intervista di Emma Bonino
L'Umanità pag. 4

EMMA BONINO "L'UNIONE DEVE PORTARE ALL'EUROPA DEI CITTADINI E NON SOLO DEL MERCATO"

»L'unico portafoglio disponibile consiste nei fondi della Comunità Europea, ma fino ad oggi la classe politica e amministrativa, nazionale e regionale è stata interessata a dare la priorità ad altre cose, e quindi si è poco attrezzata per utilizzarli . »A differenza dell'Italia, la Spagna, immediatamente dopo l'adesione all'Ue, ha inviato oltre 500 funzionari a Bruxelles per studiare le complesse modalità dell'organizzazione comunitaria .

»Europa dei cittadini e non solo del mercato . Queste parole suonano ormai completamente prive di significato al cittadino che, desideroso di realizzare un progetto locale con il sostegno dei finanziamenti europei, si è imbattuto nella disorganizzazione degli enti amministrativi nazionali e regionali. Durante il suo tentativo di seguire le tracce della "Arca" contenente i fondi strutturali, dopo lunghe ore di attesa al telefono e nelle anticamere degli enti, l'unica notizia che ha ottenuto è la conferma dell'esistenza di miliardi e miliardi di lire destinati a promuovere una coesione economica, rimasti però inutilizzati. Un vero e proprio scacco matto alla sua buona volontà.

Poiché le cause sono molteplici e le soluzioni risultano complesse, questo stato di cose ha favorito un groviglio intricato di accuse e di giustificazioni, dal quale il cittadino con il suo formulario in mano, qualora sia già riuscito almeno a compilarlo, non riesce più ad uscirne.

Con l'aiuto del commissario europeo Emma Bonino, tentiamo di fare il punto della situazione.

L'onorevole Bonino ci spiega che il problema è l'assoluta incapacità amministrativa nazionale e locale, e dice che »fino a poco fa, la finanza pubblica arrivava da Roma con criteri magari clientelari, o magari "in bianco". Ora questo è finito, e l'unico portafoglio disponibile consiste nei fondi della Comunità europea, ma fino ad oggi la classe politica e amministrativa, nazionale e regionale è stata interessata a dare la priorità ad altre cose, e quindi si è poco attrezzata per utilizzarli .

Il commissario continua dicendo: »A differenza dell'Italia, la Spagna, immediatamente dopo l'adesione all'Ue, ha inviato oltre 500 funzionari a Bruxelles per studiare le complesse modalità dell'organizzazione comunitaria .

Secondo la Bonino non esistono soluzioni lampo per ovviare a queste disfunzioni e che, chi promette pozioni magiche, dice fandonie.

Quindi alla nostra domanda su come coinvolgere maggiormente il cittadino e realizzare una sinergia di istituzioni competenti in grado di dirigere la distribuzione dei fondi, ha risposto: »L'unica soluzione immediata e urgente è la creazione di un supercommissario che avvalendosi di poteri sostitutivi, ha la facoltà di convogliare sul posto le proposte, e di presentarle alle sedi responsabili poiché, per esempio, se la Calabria non presenta i suoi programmi, non vi è nulla da coordinare .

»Il successo del suo lavoro risiederebbe come ritorna a ribadire il commissario »sui suoi poteri sostitutivi, che per tale natura non dovrebbero scontrarsi con quelli locali .

Forse, così, il volenteroso cittadino pioniere troverebbe nel supercommissario una guida nel labirinto burocratico?

La Bonino continua affermando che »ovviamente il supercommissario non può fare miracoli, soprattutto se si trova a contatto con regioni dove le giunte si sostituiscono a ritmo frenetico (porta allora come esempio la Puglia dove negli ultimi 24 mesi si sono cambiate ben 3 giunte).

In poche parole occorre una maggiore stabilità politica a livello locale.

In conclusione il commissario ripropone l'istituzione di una università dedicata allo studio particolareggiato del diritto comunitario, che preparasse in uno o tre anni, addetti ai lavori sia in campo amministrativo che puramente tecnico.

Ma se per queste soluzioni l'elemento indispensabile è il tempo, cosa riusciremo a presentare entro la fine del '98, quando ancora, a distanza di due anni, non si è nemmeno cominciato un discorso costruttivo e pianificatore?

L'unico consiglio che la Bonino si sente onestamente di dare al volenteroso cittadino che, con il suo progetto sempre più sgualcito, continua a girare per gli uffici, è quello di »organizzarsi ad andare alla regione e pretendere che qualche funzionario vada veramente a fare uno stage a Bruxelles .

Magra soddisfazione. E, poi, chi paga le spese di viaggio?

 
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