Nuove regole per avvicinare i cittadini alla Comunità. Ne parliamo con Emma Bonino, commissario italiano a BruxellesDONNA MODERNA, pag. 141, foto Bonino
di Myriam Defilippi
Informazioni dirette ai cittadini. Maggiori garanzie per i consumatori. Sono questi i due ambiziosi obiettivi che si propone l'Unione europea durante il semestre italiano di presidenza e a quattro anni dal Duemila. Donna Moderna ha chiesto a Emma Bonino, commissario europeo per i consumatori a Bruxelles, come la Ue intende raggiungere questi scopi. E, in particolare, che cosa cambierà per gli italiani.
D. - Europa, nuove regole. Potrebbe essere il titolo della prossima conferenza intergovernativa (Cig) che si terrà a Torino il 29 marzo per il rinnovo del Trattato di Maastricht. Un sondaggio mostra che il 78 per cento degli europei non sa cosa sia. Come lo spiega?
R. - "La conferenza intergovernativa è una tappa fondamentale, perché fisserà le nuove regole per far funzionare bene e in modo più democratico l'Unione Europea. Finora l'informazione pubblica non è stata la preoccupazione principale di chi opera a Bruxelles. Ma non c'è Europa senza cittadini: nel mio programma, per esempio, è stata prevista la necessità di una maggiore informazione. Tra i progetti, poi, c'è quello di introdurre nelle scuole l'ora di educazione ai consumi".
D. - Un'altra scadenza importante: entro il 1999 gli Stati della Ue dovrebbero adottare la moneta unica, battezzata Euro. Che cosa cambierà?
R. - "Una moneta più stabile, prezzi più trasparenti, minori costi per l'intermediazione finanziaria, abolizione dei rischi di cambio. Ecco i maggiori vantaggi. Ma è importante far capire al consumatore che già oggi, quando fa la spesa al supermercato può riscontrare benefici. Ne sono una prova la grande varietà di prodotti disponibili e la maggiore concorrenza, che oltretutto dovrebbe frenare i prezzi".
D. - Più tutele per i consumatori, quindi nuove norme. Ma quali?
R. - "I provvedimenti da prendere sono tanti. Fra i più urgenti metterei nuove regole sulle etichette dei prodotti industriali, soprattutto alimentari. Le informazioni scritte sono già obbligatorie, ma mi chiedo se sia davvero utile, come accade oggi, riportare tutti i dati richiesti dalla legge in un testo che poi diventa illeggibile. Per rendere le etichette più funzionali occorrerà modificarle, cercando di capire quali sono i bisogni reali dei consumatori. Per tutelare di più gli acquirenti, inoltre, serve maggiore informazione sui servizi finanziari. Trasparenza non è solo una bella parola e nella gestione del denaro altrui c'è ancora troppa confusione. Il risparmiatore spesso appare come una vittima impotente e non come il proprietario consapevole dei propri soldi, e quindi dei propri diritti. Infine, a mio avviso, occorre favorire la liberalizzazione dei servizi pubblici: telecomunicazioni, poste, trasporti ed energia, cioè i consumi che guardano al futuro".
D. - E' in fase di elaborazione anche una direttiva sulla pubblicità comparativa. Una garanzia in più per il consumatore?R. - "La pubblciità comparativa permette di fare paragoni tra prodotti simili, stimolando la concorrenza e migliorando l'informazione. E come tale può essere ritenuta uno strumento di tutela. Ma, per evitare il rischio di un uso selvaggio, e quindi controproducente per il consumatore, la Ue ha fissato alcune regole. Non si potrà quindi dire: "Il mio detersivo lava più bianco del tuo" perché questo è un confronto soggettivo; ma si potrà dire "il mio detersivo contiene meno fosfati del tuo". Perché quest'affermazione è dimostrabile in modo oggettivo".