Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
gio 13 feb. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Mauro - 6 marzo 1996
Corriere della Sera pag. 23
di Andrea Bonanni

BONINO ABBANDONATA »E' IMPOSSIBILE PARLARE CON ROMA

In politica, come in amore, il confine tra rispetto e indifferenza, tra autonomia e solitudine, è tanto vistoso quanto sottile. Ne sanno qualcosa i commissari italiani a Bruxelles che fanno fatica a costruire una comunicazione efficace con Roma. Al momento della nomina, i membri della Commissione si impegnano solennemente a conservare la propria indipendenza dai governi nazionali che li hanno nominati. Qualcuno prende il giuramento molto sul serio. Qualcuno no. C'è addirittura un commissario che si è guadagnato nei corridoi di palazzo Berlaymont il soprannome di »Fax di Parigi , per la sua abitudine di non prendere posizione nelle riunioni del collegio prima di aver letto i fax con le istruzioni che arrivano quotidianamente dal Quai d'Orsay.

Si sa che in molte capitali il commissario europeo è visto come un »ministro distaccato a Bruxelles, da cui ci si attende una ubbidienza cieca agli ordini del governo che lo ha nominato e con il quale deve mantenere un filo diretto e quotidiano. Fortunatamente l'Italia non ha mai avuto tradizioni di questo genere. Che si chiamassero Altiero Spinelli, Carlo Ripa di Meana o Lorenzo Natali, l'autonomia dei nostri commissari da Roma non è mai stata seriamente insidiata. Ma adesso il distacco sta assumendo il limite dell'indifferenza.

Recentemente Emma Bonino è stata sentita lamentarsi della solitudine in cui i commissari italiani si trovano a lavorare. »Non è che io telefoni a Roma per prendere ordini. Ma spesso ci vengono chieste decisioni rapide e mi servirebbe sapere quale è la posizione del governo italiano sulle materie di mia competenza. Bene: io telefono a Roma, e non riesco mai a parlare con nessuno. Il tempo medio per arrivare a mettersi in contatto con un ministro italiano è di 48 ore .

Per giorni, durante la lunga crisi di governo, la Bonino, responsabile per la tutela dei consumatori, ha cercato il ministro Clò per segnalare che l'Italia era l'unico Paese a non avere neppure un sottosegretario con specifiche deleghe per quel settore. Alla fine, rassegnata, ha abbandonato il telefono e spedito una lettera. »Uno dei più difficili da rintracciare - si è lamentata la commissaria - è il ministro dell'Agricoltura, Walter Luchetti, responsabile anche per la pesca, che fa parte del mio portafogli. Da giorni sto cercandolo al telefono, ma non riesco mai a parlargli . Chissà che qualcuno, leggendo queste righe, non riesca finalmente a convincere il ministro Luchetti a rispondere alle telefonate della commissaria.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail