La Repubblica pag. 11 (foto Moratti e Bonino)
LE QUATTRO SIGNORE DEL POTERE TRICOLORE
ROMA - Seconda puntata della classifica del "Times" sulle donne più potenti del mondo, e arrivano le sorprese. I giornalisti inglesi scoprono le posizioni gradualmente, quasi per accrescere la suspense.
La settimana scorsa erano le ultime 25, con il giudice antimafia Ilda Boccassini al numero 95, stavolta tocca alle posizioni da 51 a 75. Quattro italiane sono ben piazzate: Liliana Ferraro, Emma Bonino, Letizia Moratti e Irene Pivetti. A giudicare dai nomi, sembra difficile ipotizzare che la parte alta della classifica riservi spazio a molti altri nomi del nostro paese. Quindi queste signore potrebbero essere le più potenti d'Italia.
Liliana Ferraro, al 52esimo posto, è un nome relativamente poco conosciuto: è la prima donna a diventare direttore generale degli Affari penali al ministero della Giustizia. La Ferraro ha ereditato la poltrona che fu di Giovanni Falcone e di recente ha guidato una serie di azioni riuscite contro il crimine organizzato. Ha dovuto accettare l'idea di essere un possibile obiettivo di attentati mafiosi. Il giornale inglese ne riporta una frase: »Noi magistrati abbiamo fatto una scelta: lavorare nello Stato e per lo Stato. Ho visto uccisi alcuni amici che avevano fatto questa scelta. Credo che sia la strada giusta .
La commissaria europea Emma Bonino ha conquistato la piazza numero 58. Insomma, è appena meno potente di Imelda Marcos (la vedova del dittatore filippino e collezionista di scarpe si piazza 57esima) ma conta più di Aung San Suu Kyi (il premio Nobel per la pace), leader dell'opposizione birmana, è finito al 59esimo posto. Non stupisce, scrive il "Times", che si sia fatta una fama di paladina dei diritti umani e di quelli dei consumatori europei. In passato aveva fatto campagne contro l'aborto clandestino, contro il nucleare, contro la pena di morte, »con una energia e un appetito per i colpi ad effetto che le avevano conquistato il soprannome di "Ciclone" .
Un po' più sotto in classifica, appena due caselle dopo la rockstar Madonna, c'è il presidente della Rai Letizia Moratti. Così la definisce, testualmente, il Times: »Nominata nel 1994 alla guida dell'ente radiotelevisivo durante il governo di Silvio Berlusconi, che voleva più orientato a destra un consiglio di amministrazione considerato un covo di sinistrorsi. E ciononostante, Berlusconi continua ad accusare la Rai di tendenze contrarie a Forza Italia . Secondo il giornale britannico, la signora si è avventurata su una strada accidentata per battere le tv commerciali, facendo sfornare all'azienda un varietà dopo l'altro, sempre di »qualità molto bassa .
Alla ruota della Moratti compare il più giovane presidente della Camera di tutti i tempi, Irene Pivetti, capace di governare »con il pugno di ferro un'assemblea in gran parte maschile. La Pivetti è titolare - dice il Times - di un »rapporto delicato con il Vaticano, non influenzato dalle sue critiche all'arcivescovo di Milano, possibile successore di papa Wojtyla.