Intervista al Commissario UeLA BONINO: MANGIO PESCE E VERDURA
Dalla parte dei consumatori. »Al di là degli aspetti veterinari e agricoli, c'è un problema di salute pubblica che va affrontato e risolto, costi quel che costi . Emma Bonino, commissario europeo per la politica dei consumatori, scende in campo per illustrare il piano della Comunità contro le conseguenze, incalcolabili, dell'emergenza provocata dalla "mucca pazza". In margine agli interventi decisi nel vertice di ieri sera a Bruxelles, la Bonino anticipa il varo di un vero e proprio decalogo »per la riduzione del rischio e sollecita l'immediata convocazione del Comitato scientifico-alimentare Ue, »affinché siano finalmente date ai consumatori indicazioni precise sui rischi di contagio attraverso la carne mangiata .
D. Informazione, controlli. Ma quali misure concrete
adotterà l'Unione Europea per limitare i danni della
"mucca pazza"?
R. »Molti capi di bestiame, malati o sospetti, dovranno
essere abbattuti. Un milione, un milione e mezzo di
bovini, non so quanti. Bisognerà convincere il Governo
inglese, inoltre, ad attuare interventi più drastici.
Cosa che già nei giorni scorsi abbiamo cercato di fare,
con enormi difficoltà .
D. Sette anni fa in Inghilterra era già scattato l'allarme
per questa epidemia. Ma nessuno aveva bloccato gli
allevamenti sospetti. Le esportazioni di carne sono
continuate.
R. »E' uno dei tanti aspetti strani della vicenda. Non
sarei in grado di individuare precise responsabilità.
Posso soltanto pensare che i controlli sanitari non
sempre siano stati puntuali .
D. Tanto panico, anche in Italia, è giustificato?
R. »Direi inevitabile, più che giustificato. Non poteva
essere diversamente, in una situazione così confusa, con
la Scienza che non è in grado assolutamente di aiutarci.
Sembra il caso del cancro: nessuno sa dirci, con
certezza, da quali fattori sia provocato, come si possa
curare, come si possa vincere. Dall'89 gli esperti
sapevano della "mucca pazza". Ancora nessuno, però, ha
saputo indicarci rimedi sicuri per scongiurare la
diffusione dell'epidemia e la possibile trasmissione
della malattia bai bovini all'uomo .
D. Chi tutela, a quasto punto, consumatori e allevatori?
R. »A livello politico, noi possiamo assicurare una
corretta gestione dell'emergenza (il consumatore va
informato anche sui dubbi della comunità scientifica),
sollecitare il potenziamento dei controlli, limitare le
situazioni di pericolo. Penso al varo di un vero e
proprio decalogo per la riduzione del rischio. Non
possiamo fare altro, per il momento .
D. Considera adeguate le misure assunte dal Governo
italiano?
R. »Penso che siano le stesse misure assunte da tutti i
Paesi europei. Non saprei sino a che punto adeguate.
Vedo il ministro Guzzanti tranquillo, comunque. Le
frontiere dovrebbero essere ben controllate, ormai.
Insisterei, però, nel richiamare l'attenzione sulle
partite di carne, importate dagli inglesi, ancora in
giro sui nostri mercati: Quarantamila tonnellate, se non
sbaglio .
D. E' sufficiente la rete di protezione sanitaria del
nostro Paese?
R. »L'Italia non brilla in fatto di controlli e di
sicurezza sanitaria. Può darsi che in questi giorni i
servizi siano stati potenziati. Per il passato... Beh,
proprio non saprei. Bisognerebbe sentire anche i
veterinari. Non so come siano organiuzzati, per questo
genere di controlli .
D. Lei continuerà a mangiare bistecche, onorevole Bonino?
R. »Per mia abitudine non mangio carne. Preferisco uova,
pesce, verdure. Mi dispiace .
D. Al consumatore abituale di carne, invece, quale
consiglio darebbe?
R. »Di fare come crede. Ognuno deve decidere per sé.
Consigli nessuno può darne .