TRAPPOLA SOMALA PER LA BONINO
La commissaria Ue coinvolta in due scontri, senza feriti, tra fazioni a Chisimaio. 80 morti a Mogadiscio
ROMA - »E' stata la versione somala del litigio , spiega da Nairobi Pietro Petrucci, raccontando la "disavventura" capitata alla delegazione guidata da Emma Bonino a Chisimaio. La missione della commissaria europea per gli aiuti umanitari aveva lo scopo di tastare il polso alla Somalia: »Beh, diciamo che la situazione è molto fragile... , dice a Repubblica il consigliere della Bonino. La commissaria dell'Unione europea ha ieri potuto toccare con mano quanto sia "fragile": è stata spettatrice da vicino, molto vicino, di due sparatorie in 3 ore, scambi di colpi tra due fazioni rivali che si contendevano l'onore di poterla incontrare e scortare. »La prima sparatoria e avvenuta alle 10, poco fuori dall'aeroporto: I'auto della Bonino ha bucato, si è fermata e ha bloccato tutto il corteo di auto che ci scortavano , racconta Petrucci.
Le auto erano quelle del generale Morgan, che controlla il porto di Chisimaio, a 60 chilometri a sud di Mogadiscio, e che aveva accolto con tutti gli onori la delegazione. Con il corteo fermo all'altezza dell'auto della Bonino si è avvicinata quella di Mohamed Hadj Aden, fedele del generale Aidid e per questo nemico acerrimo di Morgan. »Innervosito dalla presenza di Aden Morgan lo ha preso per il bavero e lo ha allontanato a male parole. Purtroppo in quel momento sono esplosi due colpi, ai quali i miliziani del generale hanno contrapposto parecchie raffiche , racconta Petrucci. Una gran confusione, un putiferio, con la colonna di auto ferma mentre una sola auto si è staccata dalla colonna: quella dove era intanto salita la Bonino, che veniva portata di corsa a Chisimaio. »Più che i colpi d'arma da fuoco, quello che mi ha fatto più paura sono state la confusione e la velocità folle con cui l'autista mi ha condotto in città , dirà poi la commissaria.
Tre ore dopo, conclusa la visita, la delegazione stava tornando verso l'aereo: »Se la sparatoria di prima negli standard somali era stata un litigio, quello che è accaduto alle 13, si può paragonare a una nostra dose di manganellate , descrive Petrucci. A 500 metri dalla pista il convoglio di Morgan è stato salutato da una raffica: in risposta c'e stata una reazione ben maggiore, »piuttosto scenografica, visto che poi i nostri ospiti ci hanno scortato fin sotto l'aereo , conclude il consigliere della Bonino.
Il motivo dei "litigi" va cercato nella rivalità storica tra i vari clan somali, nelle alleanze strettissime, ma spesso brevi, tra i "signori della guerra" come Aidid e Ali Mahdi, i due leader maggiori che si combattono a Mogadiscio, ma anche tra i loro vice, come Morgan (fedele a Ali Mahdi) e Aden (vicino ad Aidid) che controllano le altre zone del paese. »leri Aidid aveva ordinato ad Aden di "rovinare la festa", dando fastidio alla delgazione, creando incidenti , ha spiegato il generale "padrone di casa".
Ma già giovedì, appena arrivata, la Bonino si era potuta accorgere della fragilità della situazione: a Mogadiscio erano scoppiati pesanti scontri che ieri si sono estesi e hanno provocato almeno un'ottantina di morti tra le fazioni rivali. In mezzo a queste battaglie che si accendono, prendono fuoco, e vengono bruciate in un paio di giorni, rimangono, come ieri è successo alla Bonino, i somali, la popolazione che vive in uno stato di »malnutrizione endemica e che ha altri problemi piuttosto che farsi la guerra. »Il colera è sotto controllo, ma ora è esplosa
un'epidemia fulminante tra i cammelli, che sono la maggiore
risorsa di buona parte della popolazione, spiegano in serata
da Nairobi i membri della delegazione appena arrivati nella
capitale kenyana. Solo che è difficile far arrivare aiuti, la gran parte dei quali sono stanziati dalla Ue, visto il numero di "litigi" che impegnano ogni giorno i somali