BRUXELLES "PUNISCE" L'ITALIA, COLPA DEI COSMETICI
L'Italia messa in mora dall'Unione Europea. Colpa stavolta dei vasetti di crema che milioni di donne spalmano anche due volte al giorno su viso, corpo e mani. Sono i prodotti di bellezza ai quali tutte, adolescenti e mature signore, chiedono aiuto per migliorare il loro aspetto e cancellare rughe e stanchezza. Per Bruxelles i prodotti di bellezza venduti nello stivale non sono fuorilegge ma neppure regolari. Colpa non tanto della qualità delle sostanze impiegate ma dell'etichettatura ritenuta poco chiara rispetto alle direttive comunitarie. A puntare l'indice contro la carenza di informazioni dettagliate sugli ingredienti nei prodotti di cosmesi è stato il verde Gianni Tamino che in una interrogazione aveva sollevato il problema. La risposta del commissario Emma Bonino non si è fatta attendere così come l'avvio di una procedura d'infrazione per il ritardo sul recepimento della norma, emanata nel giugno del '95 da Bruxelles, fatta slittare dall'Italia al febbraio '97. »Tali norme - ha notato l'europarlamentar
e - prevedono tra l'altro un sistema di sorveglianza sui cosmetici diretto a raccogliere i dati sugli effetti indesiderati, un'etichettatura chiara e comprensibile, l'inventario degli ingredienti utilizzati e il divieto di immissione in commercio dal prossimo gennaio dei prodotti non conformi .
Se le aziende produttrici di prodotti di bellezza tacciono rimandando valutazioni ed iniziative, come ha dichiarato Resulli della Saipo (distributrice L'Oreal in Italia) »ad una lettura più approfondita della decisione assunta dall'UE , i consumatori attenti preferiscono già creme e lozioni che oltre alla scheda informativa sui benefici contengano la composizione. »Sia gli uomini che le donne - spiega Maria Durante, titolare di una catena di profumerie della capitale - scelgono con cura i prodotti di bellezza e chiedono notizie circa la composizione di quello che metteranno sul proprio corpo. Quando si è parlato del morbo della "mucca pazza" molti clienti hanno chiesto notizie circa cosmetici contenenti derivati animali. Grazie alle informazioni delle aziende abbiamo spiegato che la maggior parte di creme, latte e lozioni non aveva quel tipo di componente. Tuttavia le grandi case hanno già le etichette conformi dato che vendono in tutto il mondo . Sulla decisione di Bruxelles interviene l'Unione Nazionale de
i Consumatori: »E' una vecchia storia - spiega Emanuele Piccari - dall'etichetta si poteva omettere la "formula segreta" dietro autorizzazione sanitaria ma sostanzialmente il consumatore rimaneva al buio. Bisognerebbe fare come i prodotti alimentari e farmaceutici con spiegazioni chiare e composizioni complete. Tra gli utenti di creme e belletti ci sono persone allergiche a determinati ingredienti e non sempre si possono difendere leggendo l'etichetta .