La Commissaria europea Emma Bonino si lamenta dei deficit nella protezione dei consumatori in Europa
Intervista del RHEINISCHER MERKUR
di Christian Ramthun
Della "mucca pazza" a Bruxelles se ne occupano il Commissario per l'agricoltura Fischler ed i comitati veterinari. Chi rappresenta in quella sede i consumatori?
All'inizio abbiamo avuto varie difficoltà a far comprendere al Collegio della Commissione che il tema ESB non era solo una questione veterinaria, ma che si trattava anche della salute dell'uomo e dei consumatori. Abbiamo però ben presto predisposto una task-force alternativa ed anche un gruppo di lavoro specifico, che tra l'altro è diretto da un responsabile della protezione dei consumatori.
"La Gran Bretagna ha una buona tradizione per quanto riguarda la protezione dei consumatori - tranne che per la carne"
Dal punto di vista dei consumatori non sarebbe meglio mantenere il divieto completo di esportazione dei prodotti di manzo britannici?
Al momento viene discusso il divieto di esportazione per la gelatina, il sego e lo sperma. Si può naturalmente dire che questi prodotti sono sicuri se sono trattati in questa o quella maniera. Ma naturalmente abbiamo bisogno di controlli, i quali però restano di responsabilità degli Stati in questione. Questa situazione non è soddisfacente né tranquillizzante dal punto di vista dei consumatori.
Il governo britannico non è evidentemente disposto a tener conto delle preoccupazioni dei consumatori nell'UE per quanto riguarda la mucca pazza.
Non soltanto il governo. La stampa britannica riporta i toni della vigilia della terzaguerra mondiale.
La Commissione europea si piegherà alle pressioni massicce dei Britannici e renderà meno duro il divieto di esportazione ?
Detesto trattare sotto la pressione del ricatto e mi batterò per impedire di offrire sull'altare l'interesse dei consumatori.
Le questioni dei consumatori in Europa hanno un ruolo secondario?
Ha ragione. Finora i trattati CEE definiscono le questioni dei consumatori come un supplemento e non come un elemento centrale della politica europea. Gli Stati membri dovrebbero perciò nell'ambito della loro conferenza governativa per l'ulteriore sviluppo dell'UE riconoscere un valore più alto alla politica dei consumatori.
Sostiene Lei anche la richiesta di un migliore finanziamento per il suo portafoglio?
Veda Lei: dal bilancio comunitario la politica dei consumatori riceve 20 milioni di Ecu, circa 38 milioni di marchi, che corrispondono allo 0,025% del budget totale.
Che cosa farebbe con più denaro ?
Avremmo bisogno di un nostro proprio istituto di analisi che ci renderebbe indipendenti, visto che finora dobbiamo ricorrere alle informazioni degli istituti di ricerca nazionali.
Cosa c'è da obiettare in tutto ciò ?
C'è una mancanza di trasparenza negli istituti di analisi e controllo nazionali che per la maggior parte stanno sotto il controllo del governo, e spesso fanno anche parte di un ministero dell'economia e dell'agricoltura. Questo è anche il motivo per cui i consumatori reagiscono sempre in modo scettico alle dichiarazioni ufficiali.
Pensa anche a una versione europea della fondazione tedesca "Warentest" ?
Nelle condizioni attuali, non ha senso pensare a nuove idee.
Il Commissario per i consumatori dovrebbe avere un diritto di veto a livello di Commissione per le rilevanti questioni dei consumatori ?
No, generalmente ritengo inopportuni i veti nell'UE. Esistono già troppi veti ed è anche per questo che l'UE non funziona bene.
Finora la protezione dei consumatori è principalmente affare degli Stati membri. Secondo Lei quanto è alto lo standard in Germania ?
relativamente alto, più alto che nell'Europa del Sud.
E più alto che in Gran Bretagna ?
No, no. La Gran Bretagna ha una buona tradizione per quanto riguarda la protezione dei consumatori - tranne che per la carne.
"L'euro riguarda anche mia madre o il pescatore in Andalusia."
Un ulteriore tema europeo - l'Euro - agita gli animi in questo periodo. Considera utile la programmata unione monetaria per i consumatori ? E' molto difficile convincere i cittadini dei vantaggi dell'unione monetaria, ma mi creda: l'Euro non è utile soltanto alle grandi imprese e agli eurocrati che si muovono di continuo per l'Europa. L'Euro può dare al pensiero europeo e all'integrazione sempre nuovi impulsi decisivi, senza i quali altrimenti andremmo verso un futuro difficile.
E ciò riguarda anche mia madre o il pescatore in Andalusia.
Quanto dovrebbe durare il tempo di transizione con la doppia valuta affinché i consumatori possano adattarsi alla nuova moneta e non venire imbrogliati ?
La Commissione europea propone un spazio di tempo di circa 6 mesi. Questo però può andar bene se ci prepariamo all'Euro prima e in modo intensivo.
In che modo per esempio ?
Qui bisogna che ci sforziamo il cervello. Si può già far prendere confidenza con l'Euro ai bambini nelle scuole. Si dovrebbero introdurre nei grandi magazzini "settimane promozionali" con l'Euro come mezzo di pagamento. Solo che non dovremmo più perdere tempo.
E Lei come aiuta in qualità di Commissaria per i consumatori ?
Noi abbiamo le mani legate dal budget cosi scarso ma sosteniamo volentieri azioni private, siano esse della General Motors, della Coca-Cola o di una qualunque altra impresa.