IL SOLE 24ORE, supplemento EUROPA, pag.1
di Evelina Marchesini
L'Europa scende in campo per tutelare i risparmiatori Prestiti personali credito al consumo, mutui, leasing, assicurazioni e carte di credito sono entrati nel mirino della Ue, che intende disciplinare in modo omogeneo e in favore dei consumatori fa complessa materia dei servizi e prodotti finanziari, in particolar modo se venduti a distanza. Con una serie di potenziali conseguenze, per l'ltalia, che variano da settore a settore. E, soprattutto, con uno strascico di polemiche di cui la Federazione bancaria europea, a cui appartiene anche l'Abi, si è fatta principale interprete.
Il 22 maggio scorso la Commissione europea, riunita a Strasburgo, ha approvato il "Libro verde" sui servizi finanziari - presentato dai commissari italiani Mario Monti ed Emma Bonino responsabili rispettivamente per il Mercato unico e per la Politica dei consumatori - che raccoglie un'ampia panoramica della "smagliature" esistenti nell'attuale sistema di difesa dei consumatori di servizi finanziari. Obiettivo: accendere un dibattito intorno a questi temi, sui quali i diversi soggetti (federazioni, associazioni, consumatori) potranno far pervenire osservazioni e commenti fino al 15 ottobre (DG XV, Commission europeénne, rue de la Loi 200, B-1049 Bruxelles). Tutti i suggerimenti e le problematiche raccolte daranno origine a un approfondimento della materia, con la possibilità di sfociare in una proposta di direttiva.
Quali i punti caldi? L'iniziativa e nata in risposta allo stralcio dei servizi finanziari dalla direttiva sulla vendita a distanza: offerte postali di prodotti di risparmio, home banking, phone banking, la banca su Internet sono solo alcuni esempi di attività tuttora al di fuori delle regolamentazioni europee, su cui la Commissione potrebbe intervenire. Ma lo spazio d'azione del Libro verde è molto più ampio, un vero "tour d'horizon", come lo definiscono dalia stessa Divisione XV che ha redatto il documento.
Il tutto si snoda lungo tre assi principali: prodotti bancari, prodotti assicurativi e valori mobiliari. Per ognuno di questi, il documento contiene un excursus sulla legislazione attuale di tutela, diretta e indiretta, dei consumatori e sui punti interrogativi legati ai prezzi e alla qualità dei servizi. La seconda parte del "Libro verde" stila poi una lista dei problemi finora segnalati alla Commissione, con particolare riguardo alle operazioni transfontaliere: in primo piano, il rifiuto di vendita dei prodotti finanziari a soggetti non residenti, la presenza di intermediari non regolamentati che agiscono in modo poco ortodosso, la mancanza di armonizzazione dei sistemi fiscali che comporta una limitata possibilità di scelta per il consumatore. La terza parte, infine lancia alcuni spunti di riflessione le cosiddette open questions, tra cui rientra anche la problematica della vendita a distanza.
Un approfondimento viene dedicato a due aspetti particolarmente dibattuti, anche in Italia. Si tratta della revisione delle direttive sul credito al consumo (la 102/87 e la 90/88) e della stesura di una nuova raccomandazione in tema di carte di credito (la precedente risale al 1988). Sul primo versante, gli aspetti più spinosi hanno a che tare con l'allargamento della normativa a ulteriori prodotti - tra cui i mutui, i contratti di leasing, le carte di credito - e ad altre categorie di consumatori, tendendo a farvi rientrare anche le piccole imprese. Non solo. Potrebbe anche essere previsto un termine di ripensamento, pari a sette giorni.
"L'Italia è probabilmente uno dei Paesi più in regola - fanno sapere dall'Abi - essendosi adeguata già dal '92 alla direttiva europea. Inoltre, possediamo una serie di strumenti,legislativi e non, che offrono solide garanzie ai risparmiatori, a partire dalla normativa sulle clausole abusive fino alI'Ombudsman bancario e al Codice di comportamento degli intermediari finanziari. Per questo, ci associamo alla Federazione bancaria europea, secondo la quale un'ulteriore allargamento non farebbe altro che rendere più farraginoso il sistema dell'erogazione dei finanziamenti". Ma, se l'ampliamento passasse - la decisione della Commissione è prevista subito dopo l'estate - l'Italia si troverebbe scoperta sia dal punto di vista dei più numerosi prodotti e soggetti da sottoporre alla normativa, sia da quello del termine di ripensamento.
Ancora più grave sarebbe però la situazione italiana se si prevedesse una maggiore tutela per i titolari di carte di pagamento: in discussione, la responsabilità del titolare in caso di furto o smarrimento della card (dovrebbe essere limitata anche prima della denuncia), gli addebiti erronei, le spese, la trasparenza delle condizioni. "L'adozione di una moneta unica - dicono dalla Commissione - sarà più facile con un più ampio utilizzo degli strumenti elettronici e telematici ma proprio per questo l'utilizzatore finale deve essere messo nelle condizioni di vederci chiaro. E, soprattutto, di non rimetterci di tasca propria".