Oggetto: Aspetti tecnici sul Controllo dell'attività delle reti derivanti nel Mar Mediterraneo nel 1996.
L'imbarcazione "NORTHERN DESIRE", noleggiata dalla Commissione, è stata dispiegata come piattaforma di ispezione in modo da consentire agli Ispettori UE sia di monitorare il rispetto dell'art. 9a CR N(EC) 3094/86 da parte delle imbarcazioni con reti drivanti degli Stati Membri sia di accompagnare gli Ispettori nazionali, i quali hanno l'esclusiva responsabilità nell'effetuazione dell'ispezione, a bordo delle imbarcazioni da pesca in modo da osservare la condotta dell'ispezione.
L'imbarcazione "NORTHERN DESIRE" ha completato a fine Giugno le sei settimane di controllo nel Mediterraneo. Zone di operazione:
- dal 16 al 30 Maggio nelle acque al di fuori delle Isole Baleari ( Spagna);
- dal 3 al 10 Giugno nel Mar Egeo e Ionio (Grecia);
- dal 10 al 25 Giugno nelle acque della Sicilia, Sardegna e del Mar Tirreno (Italia).
Ispettori Italiani, Spagnoli e Greci sono stati presenti a bordo nei seguenti periodi:
Nazionalità degli Ispettori Periodo a bordo
2 Ispettori UE 16 Maggio-25 Giugno 1996
3 Guardie Costiere Italiane 16 Maggio-25 Giugno 1996
1 Guardia Costiera Greca 8-9 Giugno 1996
1 IGPM Spagnolo 21-30 Maggio 1996
Prima di cominciare la missione é stato concordato tra gli Ispettori UE e gli Ispettori Nazionali uno schema di pattugliamento; tale schema si è basato sulle disposizioni presentate nel "The Commision Report on the use of large scale driftnet under the CFP". E' stato inoltre concordato di dedicare un minimo di 6 ore al giorno per l'attività di boarding e un massimo di 18 ore al giorno per l'attività di segnalazione e pattugliamento (150 miglia nautiche al giorno); tale accordo permetteva di effetturare ispezioni a bordo in tutte le aree e quindi avere una accurata valutazione del rispetto del regolamento comunitario sull'uso delle reti derivanti.
Durante la missione è stata inoltre raggiunta una chiara intesa sul ruolo dell'imbarcazione comunitaria, sulle procedure di ispezioni a bordo, e sulla necessità di avere frequenti scambi di informazione con altri gruppi di controllo operanti nella zona. Inoltre, in mancanza di sicure segnalazioni riguardanti le imbarcazioni con reti derivanti, si é raggiunto l'accordo di effettuare delle ricerche sistematiche allo scopo di ottimizzare la copertura dell'area pattugliata. Tutto questo é sfociato in una missione produttiva ed un armonioso ambiente di lavoro.
Il 25 Giugno l'imbarcazione "NORTHERN DESIRE" ha completato le sei settimane di sorveglianza nel Mediterraneo. Durante i 42 giorni di missione il NORTHERN DESIREha pattugliato 9 aree ed effettuato 17 operazioni di ispezione (16 derivanti ed 1 palangaro). Due giorni di missione sono stati perduti a causa delle cattive condizioni del mare; due giorni sono stati inoltre programmati alla presenza di giornalisti a bordo i quali, tra l'altro, sono stati ostacolati nel loro lavoro dall'assenza di imbarcazioni con reti da posta derivanti. Durante l'ultimo periodo della missione la flotta con reti da posta derivante é rimasta in porto (ad es. è stato comunicato agli Ispettori UE che nel Porto di Sant'Antioco, Sardegna Ovest, vi erano 11 imbarcazioni con reti da posta derivante). La conoscenza, nell'ultima parte della missione, della presenza del NORTHERN DESIRE nell'area ha ridotto considerevolmente il programma di ispezione.
La seguente tabella riassume i risultati della missione riguardanti le reti da posta derivanti:
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Giorni di
controllo....Area................Segnalazioni.....Boarding
10.............Isole Baleari..............2..............2
1..............Mar Egeo...................0..............0
3..............Mar Ionio Orientale.....0..............0
1..............Canale d'Otranto.........0..............0
2..............Mar Ionio Sud-Ovest...7..............5
5..............Mar Tirreno................5..............4
2..............Sud Sardegna.............0..............0
1..............Est Saredegna............1..............1
5..............Ovest Sardegna..........8..............5
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Durante la missione, come previsto, l'attività di pattugliamento e di ispezione è dipesa dalla attività di pesca. Nessuna imbarcazione Spagnola o Greca usante reti da posta derivanti è stata segnalata. La flotta italiana con reti da posta derivante appare concentrata in tre principali aree: lo Ionio Sud-Occidentale, l'area a Ovest della Sardegna e il Tirreno Centro-Meridionale. Il Mar Ligure (dove esiste un divieto di pesca con le reti drivanti) ed il Tirreno Settentrionale non sono stati pattugliati dal NORTHERN DESIRE così che non é possibile dare una opinione sull'attività di pesca in queste aree.
La presenza di imbarcazioni italiane con largo uso di reti derivanti nelle Baleari sembra avere avuto un significativo decremento. La Guardia Costiera Ellenica non é stata capace di confermare la presenza di imbarcazioni italiane con reti da posta derivanti nel Mar Egeo nel 1996, ne tantomeno sono state avvistate dagli Ispettori UE nel Mar Ionio Orientale.
Quattro missioni separate sono state effettuate da un aereo della Guardia Costiera Italiana e quattro da un elicottero del servizio di controllo di pesca Spagnolo. In tutti i casi sono state date agli Ispettori UE tutte le informazioni su possibili avvistamenti ed in un caso in particolare questo ha portato all'intercettazione di una imbarcazione in corrispondenza della costa orientale della Sardegna. Inoltre gli Ispettori UE sono stati invitati a suggerire particolari aree in cui effettuare il controllo aereo in relazione con l'attività del NORTHERN DESIRE.
Gli Ispettori UE non hanno avuto informazioni sia riguardo la presenza in mare di altre imbarcazioni di controllo italiane (solo durante il fine settimana del 14-15 Giugno é stata avvistata una vedetta della Guardia di Finanza) sia sul risultato di altre ispezioni in mare, tantomeno se l'area pattugliata dal NORTHERN DESIRE fosse stata anteriormente controllata da una imbarcazione di controllo italiana.
Nello stesso tempo nel corso della missione IT-96-03-C sono stati visitati i seguenti porti e Capitanerie:
a) Capitaneria di Palermo e porto di Porticello;
b) Capitaneria di Trapani e porto San Vito lo Capo;
c) Capitaneria Mazara del Vallo;
d) Capitaneria di Messina;
e) Capitaneria di Catania e porti di Riposto, Pozzillo, Acitrezz, Santa Maria La Scala;
f) Capitaneria Milazzo e Isola di Lipari.
Le ispezioni in mare hanno dimostrato come il non rispetto dell'art. 9a CR N( EC) 3094/86 sia più o meno totale. Su 16 imbarcazioni controllate 15 sembravano avere, secondo gli ispettori UE, più di 2.5 Km di rete da posta derivante (oltre il 90% del non rispetto della legge). A tal merito é stato presentato un dettagliato rapporto con annessa documentazione fotografica e copie dei verbali effettuati dagli Ispettori Nazionali. Solo in un caso é apparso evidente agli Ispettori UE che l'imbarcazione ispezionata fosse in regola con la legislazione comunitaria. Tale imbarcazione pescava con palangaro ma aveva a bordo anche 2.5 Km di rete da posta derivante.
In tutte le ispezioni il grado di non rispetto é variato da 3 Km ad una imbarcazione sospettata di avere a bordo 10 Km di rete da posta derivante.
Contrariamente a quanto succede nell'Atlantico Nord Orientale tutte le imbarcazioni rispettano la disposizione di tenere attaccata alla imbarcazione la rete in accordo con l'art. 9a(3) CR (CEE) N 3094/86, ma nessuna aveva galleggianti con indicazione del nome o matricola dell'imbarcazione, né erano adeguatamente segnalate con luci e riflettori radar così da risultare un pericolo per la navigazione e rendere difficoltoso se non pericoloso il controllo durante la notte.
Il non rispetto dell'art. 9a CR N( EC) 3094/86 é stato evidenziato durante un giorno di pattugliamento intorno alle Isole Eolie a bordo della motovedetta della locale Guardia Costiera (Missione IT-96-03-C): tutte le imbarcazioni con reti da posta derivanti incontrate furono inviate al porto di Lipari allo scopo di stimare il volume e la lunghezza della rete a bordo. Come risultato abbiamo osservato l'ispezione di 44 imbarcazioni nel porto di Lipari: 33 delle 44 imbarcazioni imbarcavano reti derivanti con lunghezza superiore a 2.5 Km (calcolo effettuato attraverso la stima del volume e della lunghezza della rete).
Azioni prese in caso di non rispetto della normativa comunitaria.
La procedura seguita dagli Ispettori Nazionali durante le ispezioni in mare puó essere cosí riassunta:
Se la rete era calata in mare veniva misurata con l'uso del Radar o GPS; inoltre gli Ispettori Nazionali si basavano sulla quantità di rete a bordo sebbene l'uso di fattori di conversione abbia poco valore per le leggi nazionali. Il capitano dell'imbarcazione, in alcuni casi, faceva una dichiarazione sulla lunghezza della rete che corraborava la sanzione e rendeva meno complicata la procedura di prosecuzione.
Una volta completata la documentazione prevista gli Ispettori Nazionali emettevano una sanzione pecunaria di 2.000.000 ed una autorizzazione, alle autorità del porto di registrazione dell'imbarcazione, di sequestrare la rete risultata in eccesso.
Multe
Dalla missione é apparso evidente come la violazione dell'art. 9a CR N( EC) 3094/86riguardante l'uso di una o più rete derivanti in eccesso di 2.5 Km é risultata in una sanzione pecunaria; allo stesso tempo sono risultate meno chiare le azioni intraprese riguardo la confisca della rete in eccesso. Su questo punto é da notare che gli Ispettori Nazionali emettevano un ordine di confisca della rete in eccesso sulla base di una dichiarazione del capitano o in alternativa sulla misurazione con il Radar o GPS e non sulla base di una misurazione fisica della rete. Inoltre, per le imbarcazioni mandate al porto per la misurazione della rete, non vi é la certezza che la quantità di rete sia la stessa: in altre parole non vi é continuità nella catena degli avvenimenti.
Durante il periodo della missione solo tre imbarcazioni di paese extracomunitari sono state avvistate e nessuna di queste utilizzava reti da posta derivanti.
Alcune considerazioni sulla pesca con reti da posta derivanti nel Mediterraneo.
(i) Considerazioni Operative.
L'esperienza ottenuta durante la missione indica che quando il NORTHERN DESIRE era avvistato in qualche area le imbarcazioni con reti derivanti lasciavano subito l'area, conseguentemente vi era la possibilità di effettuare al massimo due boarding.
Inoltre le procedure di sanzioni erano più semplici da effettuare nel caso la rete era in mare; da questo la considerazione che i periodi migliori per effetuare un'ispezione a bordo erano la sera, dopo che la rete era stata calata, o la mattina presto, prima che la rete venisse salpata.
(ii) Specie Migratorie.
Un riuscito controllo in mare é reso difficoltoso dal fatto che la pesca con reti drivanti non é correlata con la profondità e puó essere effettuata in qualsiasi area in relazione con i movimenti delle specie bersaglio (pescespada, tonno albacore ed altri tipi di tonno). Le imbarcazioni sono state osservate pescare con reti da posta derivanti in acque profonde tra 200 e 2600 metri.
(iii) Misurazione della rete.
Non é stato possibile, durante la missione in mare, per gli Ispettori UE calcolare la lunghezza della rete delle derivanti italiane a partire dal suo volume (come é successo per la flotta Inglese, Irlandese e Francese nel 1993/94). Il fattore di stiva usato nell'Atlantico Nord-Est nelle pesca del tonno albacore non puó essere applicato nel mediterraneo data la differenza nell'armamento tra i due tipi di rete. Sino a quando non si ha un fattore di conversione volumetrico valido per il Mediterraneo sarebbe opportuno non dare conclusioni definitive sulla lunghezza delle reti. Questo problema non esiste quando la rete é in mare e si puó misurare la lunghezza della rete con l'uso del Radar o Gps. Sfortunatamente le operazioni notturne di boarding durante la missione sono state impedite o da cattiva visibilità o dal traffico di navi.
La diretta misurazione della rete in mare non é possibile effettuarla.
In tutte le ispezione a bordo gli ispettori UE hanno effettuato una stima volumetrica della rete e con un fattore di conversione di 2.3 m3 = 1 Km tutte le reti osservate, meno una, sono risultate superiori a 2.5 Km.
Durante la missione a terra nel porto di Porticello (Missione IT-96-03-c) gli Ispettori UE hanno avuto la opportunità di misurare il volume della rete a bordo e quindi calcolare il fattore di conversione che é risultato di 1.5 m3 per 1.0 Km di rete. Tale risultato non deve essere considerato valido per tutta la flottiglia che utilizza le reti da posta derivanti tenuto conto delle differenze di armamento che esistono tra le varie regioni nell'armamento dellarete (vedi: Le Reti derivanti. Quaderni ICRAM n 13. A cura di: M. Ferretti, A. Mangano, S. Palladino e E. Tarulli).
OSSERVAZIONI
1) La strategia di controllo per le reti da posta derivanti, da parte delle autorità italiane, é parsa essenzialmente basata sulla prevenzione attraverso la divulgazione della regolamentazione e sulle possibili conseguenze per i trasgressori.
2) In due differenti occassioni, responsabili della Capitaneria di Porto (in forma non ufficiale), hanno espresso il parere che circa l'80% della flotta con reti derivanti pesca con circa 5 Km di rete e che non é possibile una stretta applicazione della legge in quanto questo determinerebbe una rivolta tra i pescatori per le seguenti ragioni:
b) in molti casi le marinerie sono estramamente dipendenti, dal punto di vista economico, dalla pesca al pescespada (es. Isole Eolie 1500 pescatori su una popolazione totale di 10000);
c) Nessun piano di riconversione é stato stabilito;
d) La pesca al pescespada si effettua a partire da metà Aprile sino ad Agosto; più del 50 % del guadagno annuale si realizza in questo periodo.