(ansa) - bruxelles, 2 lug - la commissaria europea emma bonino ha giudicato oggi "improprio, sia giuridicamente che politicamente", che uno stato membro dell'ue rivendichi l'appartenenza 'nazionale' di un commissario e che possa considerarlo 'non allineato' con le posizioni del governo. intervenendo con una dichiarazione ("spero per l'ultima volta") sulle polemiche suscitate dalle osservazioni del collega mario monti circa il documento di programmazione economica e finanziaria (dpef) del governo prodi, bonino ha notato che, come guardiana dei trattati, la commissione "ha il dovere di svolgere un ruolo d'impulso e d'incoraggiamento nei confronti degli stati membri". "mi aspetto - ella ha aggiunto - che questo sia riconosciuto per lo meno dal governo di uno stato membro fondatore della comunità e che gode di una fama 'europeista"'. la commissaria ha detto di voler "ribadire che i membri della commissione europea esercitano le loro funzioni in piena indipendenza e nell'interesse generale della comunità" e che "

nell'adempimento dei loro doveri, essi non sollecitano ne' accettano istruzioni da alcun governo ne' da alcun organismo". "ciascuno stato membro - ha aggiunto emma bonino - si impegna a rispettare tale carattere e a non cercare di influenzare i membri della commissione nell'esecuzione dei loro compiti. così recita l'articolo 157 del trattato che istituisce la comunità europea". "considero l'intervento del collega monti come un contributo al dibattito in corso sul futuro dell'europa - ha concluso la commissaria italiana - anche se confermo di non essere d'accordo con l'ipotesi di una finanziaria blindata perché ritengoinopportuno impedire al parlamento di esprimersi su un provvedimento fondamentale nelle sue varie articolazioni".