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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Maurizio - 14 agosto 1996
BONINO: GANDHI? UMBERTO BESTEMMIA.

IL MESSAGGERO, prima pagina

Intervista di Marco Berti

Bossi come Gandhi? Emma Bonino non vuole nemmeno sentir parlare di un paragone del genere, lei che milita in un partito che ha come simbolo il volto del Mahatma. "Se il 15 settembre ci sarà gente dietro la Lega, la colpa sarà dei giornali", afferma il commissario europeo, sfidando Bossi sul federalismo. E' intanto partita la campagna d'autunno dei Riformatori per sostenere i venti referendum. La Bonino si spoglia degli abiti di commissario europeo e indossa quelli di militante radicale. E con Pannella va a caccia di soldi. Li cercano fra i "ricchi" a ciascuno dei quali chiedono dieci milioni.

RICCHI, DATECI 10 MILIONI PER I REFERENDUM

Le battaglie dei partiti/Scatta la campagna d'autunno dei Riformatori. Servono cinque miliardi. Emma li cerca fra i villeggianti della Sardegna.

LA BONINO: "IL SENATUR COME GANDHI? IL MAHATMA POTREBBE RIVOLTARSI NELLA TOMBA"

Emma Bonino è appena tornata dalla Sardegna. Non era in vacanza. Era là con Pannella per cercare di rimediare da qualche ricco villeggiante dieci milioni per sostenere la campagna dei referendum. mentre parla sulla sua scrivania squilla il telefono: è il ministro olandese per lo sviluppo, Pronk. Dopo la telefonata la Bonino si immerge subito nelle cose italiane, indossa di nuovo gli abiti della militante radicale e sbotta: "Non riesco a credere che in Italia non ci siano cinquecento persone ricche che non vogliano investire dieci milioni su una forza organizzata liberale, per una politica liberale che difenda anche i referendum".

D. Ma come, un ministro europeo ridotto a chiedere l'elemosina?

R. E' vero. Sono una che fa da un anno e mezzo il commissario europeo. Ho le competenze per la pesca, gli aiuti umanitari e i consumatori. Credo, leggendo soprattutto la stampa internazionale, di farlo bene. Il Financial Times ha fatto una graduatoria e mi ha messo al primo posto fra i commissari. Gestisco duemila miliardi, mille sugli aiuti umanitari e mille nel settore pesca. Il lavoro mi porta in contatto con le massime istituzioni politiche ed economiche internazionali e ancora una volta mi ritrovo a fare la militante che mendica qualche soldo pulito in questo paese.

D. E' vero che per sostenere i venti referendum servono 5 miliardi, ma non è utopistico cercare di far sborsare a cinquecento persone dieci milioni a testa?

R. Beh, ho letto in questi giorni che l'Italia è piena di miliardari.

D. Forse sono diventati miliardari perché non hanno mai regalato dieci milioni a nessuno?

R. Intanto questi dieci milioni dovrebbero rappresentare una sorta di polizza di assicurazione. Una garanzia per far sì che i temi referendari non finiscano nel cassetto, nel dimenticatoio. Che poi sia il parlamento a discuterne o restino nel dibattito referendario, poco importa.

D. Forse hanno altri modi per spenderli quei dieci milioni.R. Ho l'impressione che molti spendano centinaia di milioni in avvocati quando è invece il sistema della giustizia che non funziona. E non posso pensare che non esistano degli avvocati o degli imprenditori che non si pongano il problema di una giustizia liberale. Con i referendum e con i nostri vent'anni di storia noi facciamo questa offerta.

D. Vi rivolgete ad un ceto sociale che però storce il naso quando vi sente parlare di legalizzazione delle droghe leggere o di aborto.

R. proprio con un buon liberale vorrei discutere di droga perché sono contro la droga come lui. Il problema è decidere come affrontarla. Ci sono ad esempio trecentomila tossicodipendenti? e' un problema sociale o sanitario, non penale. La microcriminalità gira tutta intorno al proibizionismo della droga. non a caso gli antiproibizionisti americani sono di destra, in Europa quelli che balbettano qualcosa di confuso su questo tema sono di sinistra.

D. Un ascoltatore di radio radicale ha accusato te e Pannella di spassarvela sui panfili dei ricchi, con la scusa di andare a cercare soldi.

R. Non è proprio così. Ho pensato che se la montagna non va da Maometto, maometto va alla montagna. Loro, i ricchi, stanno lì nei loro panfili. Io vado, busso, e vedo che succede. Siamo andati io e Pannella, abbiamo bussato e abbiamo trovato due donne. Le ringrazio, Marta Marzotto, in primo luogo e Nori Corbucci. Ci hanno dato i dieci milioni. ne abbiamo trovati altri sette o otto che hanno dato . Andrò a bussare ad altre porte e mi auguro che qualcuno si faccia i suoi conti...ragazzi questi referendum s'hanno da fare.

D. Avete, dunque, fatto un salto di qualità. Da mille lire al giorno che chiedevate nel '93 siete passati ai dieci milioni.

R. Continuiamo anche con le mille lire al giorno. La campagna d'autunno dei referendum sarà dispendiosa.

D. Ma perché cinque miliardi per difendere i referendum? Non sono tanti?

R. Solo per la difesa giuridica dei referendum dovremmo prenotare studi legali forti, molto forti, che scrivano memorie, difese e così via. E più li vuoi forti, gli studi legali, e più costano. Sa quanto costa una pagina di pubblicità sui grandi giornali? duecento milioni ciascuna. Su quegli stessi giornali che adesso sono molto interessati all'ondata di nonviolenza che viene attribuita a Bossi.

D. A proposito di Bossi, non è che vi ha tagliato l'erba sotto i piedi? Di solito, in agosto era Pannella che occupava le prime pagine. E poi quel suo paragonarsi a Gandhi, non è una bestemmia?

R. Credo che questo sia un paese in cui la grande industria e la grande stampa si scelgono prima i protagonisti poi gli antagonisti. Se poi gli antagonisti sono poco presentabili perché si mettono la canottiera o le dita nel naso, tocca ripulirli. Ed ecco la marcia del 15 settembre. Certo la secessione è dura da digerire. allora che si fa? Sulle prime pagine dei giornali la marcia della secessione viene ribattezzata la marcia del sale e appaiono foto di Bossi e Gandhi. credo che il Mahatma si rivolti nella tomba. Il 15 settembre per questa stronzata madornale, ci sarà un milione di persone in piazza, non perché le ha convocate Bossi, ma perché le hanno convocate i grandi giornali e Gandhi.

D. Ma ci sarete anche voi il 15 settembre. Cos'è una sfida?

R. Una sfida che in realtà è una proposta a Bossi. io credo che se si vuole parlare veramente di federalismo, sarebbe bene tirar fuori Spinelli e il suo federalismo europeo. Che centra lasecessione?

D. Torniamo all'Europa. Cosa c'è nel suo carniere?

R. Sulla pesca mi si riconosce il miglior accordo nella guerra col Canada, con il Marocco e con la Mauritania. Ho impostato una filosofia completamente diversa rispetto a quella predatoria degli anni precedenti.

D. E sugli aiuti umanitari?

R. Ho da una parte un grande orgoglio e dall'altra una grande frustrazione sulla vicenda di Srebrenica. quando l'11 luglio dello scorso anno la città cadde, dodici ore dopo stavo là. Ho denunciato inascoltata che erano sparite ottomila persone, quelle che si ritrovano adesso nelle fosse comuni. Sono la prima commissaria ad essere stata a Rangoon con un visto turistico, visto che non mi volevano fare entrare per andare a trovare Aung San Suu Kyi, Nobel per la pace '91 che in Birmania ha vinto le elezioni con la Lega per la democrazia con l'85 per cento dei voti e che la giunta militare ha messo in carcere per sei anni dopo il colpo di Stato. Comunque, al di là dei miei portafogli specifici credo anche, per il momento, di supplire ad una deficienza di attenzione dell'Italia rispetto all'Europa.

 
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