RIVOLUZIONE TELEMATICA E SOGNI DEL CONSUMATORE
di Emma Bonino
La rivoluzione digitale con cui si è arrivati a tradurre lo scritto, la voce e le immagini in messaggi digitali è paragonata da alcuni a quella industriale che alla fine del '700 sconvolse l'economia e la società occidentale. Le potenzialità in termini di nuovi servizi appaiono immense e, forse, siamo veramente alla vigilia di una rivoluzione culturale che toccherà lo stesso modo di concepire i rapporti e la comunicazione tra gli individui e le nazioni.
Ma quali benefici concreti si possono cominciare a ottenere da subito? Quello che ci si aspetta dalla società dell'informazione è uno sviluppo della crescita economica, l'aumento della competitività industriale e, dunque, nuove opportunità di lavoro. Inoltre, la tecnologia dovrebbe portare a una semplificazione dei problemi quotidiani della gente a cominciare dai rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione e dall'acquisto di beni e servizi per i consumatori. In generale si può dunque sperare in una migliore qualità della vita.
Ma che cosa succede dal punto di vista del cittadino/consumatore, cioè di quello che dovrebbe essere il principale beneficiario della società dell'informazione? Cosa deve aspettarsi dalle nuove tecnologie? Riuscirà a tenerne il passo? Sono più i vantaggi o i rischi? Per tentare di dare risposta a queste domande è necessario aprire lo stesso dialogo avuto finora con i fornitori dei servizi anche con i destinatari finali, ossia con i cittadini/consumatori. Questo è il motivo per cui, insieme alla presidenza irlandese dell'Ue, ho lanciato l'iniziativa di un forum consumatori sulla società dell'informazione da tenersi il 4 e 5 settembre a Dublino.
I sogni sono tanti. Chi non ha sperato almeno una volta nella vita di ricevere direttamente a casa i certificati e tutti gli atti amministrativi, senza dover fare ore di fila; o di visitare il museo di Louvre senza uscire dalla propria città; di essere informati riguardo al traffico o al tempo prima di intraprendere un viaggio; di prenotare un aereo senza dover andare fino all'agenzia; o addirittura essere "visti" da quel medico che abita dall'altra parte del mondo senza muoversi dal proprio letto? Pensate per quante cose è possibile accorciare i tempi ed eliminare le distanze e troverete almeno altri cento esempi su servizi in grado di migliorare la qualità della vostra vita. Se si mette il cittadino consumatore al centro dello sviluppo della società dell'informazione i "sogni" potrebbero, anche in tempi brevi, diventare realtà.
Certo vi sono rischi e ostacoli. Primi fra tutti le barriere tecnologiche ed economiche che rischiano di dividere in due la società tra chi ha l'educazione e i mezzi finanziari e chi rimane escluso dall'accesso alla società dell'informazione.
Si tratta in sostanza di evitare che la diffusione accelerata delle nuove tecnologie porti a fenomeni di emarginazione e isolamento. Occorre allargare al massimo la base del servizio universale e fornire l'educazione e la formazione necessaria affinché il cittadino/consumatore possa utilizzare le nuove tecnologie a proprio profitto. Un esempio potrebbe essere un migliore utilizzo della Tv pubblica e privata per informare e spiegare meglio al consumatore come accedere alle nuove tecnologie.
Vi sono poi esigenze di tutela direttamente legate alle nuove tecniche di fornitura di beni e servizi e, dunque, problemi di salvaguardia dei dati personali, di tutela contrattuale per la vendita a distanza, tutela dei minori, correttezza e qualità delle informazioni, ecc. L'apertura del dialogo con i consumatori potrebbe servire a definire iniziative e proposte per dare risposte adeguate a un cittadino/consumatore che non può essere lasciato abbandonato a se stesso di fronte alla rapida evoluzione di un mondo tecnologico che rischia di emarginarlo.