CASAVIVA, pag. 260
di anna bartolini
E' scoppiata la pazzia chiamata Internet: chi ci naviga già dentro non ne può più fare a meno, chi è rimasto tiepidino, guarda con preoccupazione quei pazzi che passano le giornate a collegarsi in rete e fare di tutto. La chiamano la grande scommessa del multimediale cioè quella di ogni bene e servizio utilizzabile in modo interattivo basato sull'offerta di dati, immagini e voce opportunamente integrati, mediante tecnologie informatiche e di telecomunicazione. Per quelle famiglie che hanno in casa un figlio patito di Internet, questo vuol dire bollette del telefono salatissime ma per l'intera società - si dice - sarà una vita migliore per il futuro. Volete alcuni esempi? Basta avere un computer ed essere collegati con una linea telefonica a pagamento, la rete: giovani e anziani possono e potranno prenotarsi le vacanze acquistate per catalogo e pagare con la carta di credito, consultare un libro in una biblioteca che sta nell'altra parte del mondo, lavorare a distanza sullo stesso documento, inviare un messag
gio che arriva nella casella elettronica del proprio interlocutore. Si può vedere un film o uno spettacolo, imparare una lingua con un insegnante tutto per voi (grazie a un CdRom, cioè un disco di plastica inserito nel computer che offre un insieme di immagini e suoni che invitano l'utente all'interazione). Avete dei dubbi? Anche noi.
Come sarà questa nuova società dell'informazione? Molto dipende anche da noi. Si dice che sarà la democrazia assoluta dove ricchi e poveri, belli e brutti, timidi e spigliati, uomini e donne potranno essere avvicinati e informati in modo interattivo. Che dietro a tutto questo vi sia un business colossale, tutti lo intuiscono e nessuno è così cieco da non vedere che saranno forniti al cittadino-consumatore nuovi servizi sfruttando ogni opportunità offerta dalla rapida evoluzione tecnologica. Ma i consumatori staranno solo a vedere, pagare, soggetti passivi di una società che cambia? Di questo ci si preoccupa in sede europea tanto che la commissaria Bonino ha organizzato a Bruxelles e a Dublino incontri in cui sono emerse tutte le perplessità e tutti i dubbi. Nessuno è contro l'avvento di una società che possa semplificare la vita purché tutti ne siano tutelati.
DIECI RISCHI
Ebbene si sono identificati dieci potenziali rischi concreti che riguardano il cittadino-consumatore nell'ambito della futura evoluzione della società digitale. Ne vogliamo accennare affinché, non travolto dal massiccio bombardamento della pubblicità, ciascuno di noi cominci a meditare sui cambiamenti che la società dell'informazione porterà anche nelle nostre case, volenti o nolenti.
1. C'è il rischio che governi e industriali decidano senza che i consumatori dispongano di canali adeguati per influenzare la politica;
2. i consumatori potrebbero non avere strumenti idonei per risolvere le eventuali controversie con fornitori di servizi;
3. c'è il rischio che l'accesso alla società dell'informazione, il costo di servizi essenziali non siano accessibili a tutti o finanziariamente sopportabili;
4. vi è anche il rischio che il consumatore non conosca nella pratica delle vendite a distanza, i sistemi di recesso, i sistemi di difesa da prelievi finanziari non autorizzati;5. c'è una possibilità non poi così remota che i prezzi al consumo dei servizi di telecomunicazione siano più alti del previsto e le tariffe non equilibrate;
6. non si hanno sufficienti garanzie sulla qualità dei servizi multimediali. Per esempio molti servizi potrebbero essere pessimi rispetto alla promozione che se n'è fatta;
7. non si escludono difficoltà per i consumatori a fare una scelta obiettiva per mancanza di informazioni sui prezzi e le alternative sul mercato;
8. si vuole una difesa della propria privacy e della propria sicurezza onde evitare il rischio che i dati personali vengano raccolti e utilizzati all'insaputa o senza il consenso del consumatore interessato;
9. c'è il rischio che i minori non siano tutelati adeguatamente e possano ricevere materiale "indecente" o dannoso;
10. c'è necessità di tutelare classi sociali meno fortunate come i portatori di handicap e che l'informazione ricevuta sia corretta e non menzognera.
In sede europea si sta lavorando perché ogni qual volta si parla di società multimediale, si cerchino risposte adeguate ai rischi connessi per consumatori e utenti, cioè tutti noi.