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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Maurizio - 1 settembre 1996
VITA DI CAMPAGNA, pagine 8/9

E' UN'ITALIANA IL COMMISSARIO EUROPEO PER LA DIFESA DEI CONSUMATORI

Si tratta di Emma Bonino che dal 1995 e fino al 2000 tutelerà i diritti dei consumatori europei. A lei abbiamo chiesto di illustrarci il suo lavoro e i risultati fin qui ottenuti.

Intervista raccolta da Giorgio Vincenzi

La Commissione europea, per il suo ruolo e le sue responsabilità, è il »cuore della vita politica dell'Unione europea. Senza i 20 commissari che la compongono e le 15.000 persone che lavorano per essa, l'Unione europea non potrebbe funzionare. Il Consiglio dei ministri della Comunità e il Parlamento europeo devono attendere una proposta della Commissione prima di poter emanare qualsiasi regolamento o direttiva. Inoltre, alla Commissione europea è stato dato l'incarico di far rispettare le direttive europee in materia di politica agricola, sviluppo delle regioni svantaggiate, gestione e sviluppo della cooperazione con i Paesi dell'Est europeo dell'Africa, del Centro-America, nonché in materia di programmi di ricerca e sviluppo tecnologico che sono vitali per il futuro dell'Europa.

Come avrete certamente compreso, la Commissione europea è una istituzione importantissima, dove sono rappresentati con propri commissari tutti i Paesi facenti parte dell'Unione europea. Per l'Italia vi sono: Mario Monti - che si interessa di mercato interno, servizi finanziari, dogane e fiscalità- ed Emma Bonino, addetta alla pesca, all'Ufficio europeo per l'aiuto umanitario d'urgenza e per i diritti dei consumatori. Proprio di questo ultimo aspetto vogliamo parlare con Emma Bonino.

In che cosa consiste il suo incarico di commissario per i diritti dei consumatori? Di quali settori si occupa?

Io mi considero portavoce del cittadino/consumatore. Quando mi hanno affidato questa responsabilità ho potuto subito constatare quanto il peso politico della protezione dei consumatori sia stato ingiustamente poco rilevante nel passato. Il primo vero passo avanti a livello europeo per il consumatore è stato fatto a Maastritch, dove nel Trattato sull'Unione europea è stato introdotto l'obiettivo di un livello elevato di protezione dei consumatori. Certo, la nostra competenza resta limitata e le nostre risorse scarse, ma possiamo guardare al futuro con ottimismo.

Appena nominata ho voluto subito fissare le mie »Priorità per la politica dei consumatori per gli anni 1996-1998. Si tratta di migliorare la formazione e l'informazione del consumatore, tutelare i suoi interessi all'interno del Mercato unico europeo, migliorare la qualità dei servizi finanziari e dai servizi pubblici, permettergli di beneficiare delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie di telecomunicazione che aprono sempre maggiori prospettive verso una società dell'informazione globale, migliorare la sua fiducia nei generi alimentari, incoraggiare »consumi sostenibili (cioè quella consapevolezza ecologica del consumatore che lo porta a scegliere prodotti e servizi con un basso impatto ambientale), rafforzare e aumentare la rappresentanza dei consumatori, aiutare i Paesi dell'Europa centrale ed orientale e i Paesi in via di sviluppo ad elaborare politiche dei consumatori.

Lo scopo principale di tutte le mie azioni è quello di tutelare gli interessi del cittadino/consumatore in ogni area possibile. La difesa del consumatore deve necessariamente diventare una variabile di cui tener conto in tutte le altre politiche.

In che modo lei può intervenire sulle politiche interne dai singoli Stati per difendere i consumatori?

La legislazione dell'Unione europea fissa dei livelli di armonizzazione minima (cioè uguali per tutti) di certi aspetti della politica dei consumatori. E le direttive comunitarie vincolano lo Stato membro quanto al risultato da raggiungere, lasciando agli organi nazionali la scelta delle forme legislative più adeguate. Si tratta di iniziative di stimolo volte a rafforzare il peso dei consumatori nelle politiche degli Stati membri e che hanno come scopo quello di arrivare ad una maggiore informazione, una più ampia trasparenza ed una più alta qualità dei prodotti e dei servizi.

Nella vicenda delle vacche pazze quali sono state le sue azioni per salvaguardare la salate dei consumatori?

Mi pare di essere riuscita a trasformare il caso da »problema veterinario in »problema di salute pubblica .

In caso di dubbi scientifici sull'eventuale trasmissibilità della malattia dall'animale all'uomo, il dubbio va ribaltato nella direzione di protezione del consumatore. Per questo la Commissione europea ha deciso, nel marzo scorso, di bloccare tutte le esportazioni dal Regno Unito di animali vivi, carne e derivati. A Firenze, nel giugno scorso, abbiamo raggiunto l'accordo con il Regno Unito sulle modalità di sospensione progressiva del blocco delle esportazioni, a fronte di impegni precisi di quel Paese per uno sradicamento definitivo della malattia. Questo piano prenderà molti mesi e sarà sottoposto a stretti controlli comunitari per consentire l'eliminazione del rischio. In questo contesto, la mia preoccupazione è sempre stata quella di dare ai consumatori notizie precise, trasparenti, chiare ed utili, per tutelare la loro salute, la loro sicurezza e i loro interessi economici. A questo preciso scopo ho creato un Gruppo interservizi che ha il compito di tenere informato il consumatore attraverso un flusso c

ostante di informazioni relative ai risultati della ricerca dei vari Comitati scientifici consultati e che viene regolarmente aggiornato. Si tratta del »Vademecum sulla Bse , un documento che spiega cos'è questa malattia, dove è nata, quali sono le ultime notizie dei Comitati scientifici, quali sono state le misure prese fino ad adesso e quelle programmate per il futuro.

E più in generale nel settore dei prodotti agroalimentari - e »biologici in particolare -che cosa si sta facendo affinché sulle mense arrivino prodotti genuini?

L'Unione europea ha prodotto, nel corso degli anni, un'amplissima legislazione che riguarda i prodotti agroalimentari: si tratta di sistemi di controllo, di trattamento, di commercializzazione, di additivi, di protezione delle denominazioni di origine, e così via. Ma quello di cui si sta occupando attualmente la Commissione è la questione delle etichette e quindi di una migliore informazione per il consumatore.

Etichette più semplici, che diano indicazioni utili, chiare, leggibili e trasparenti, dove il prezzo sia esposto, il prodotto descritto nelle sue caratteristiche essenziali, la data di scadenza evidenziata, e dove sia identificato il fabbricante o il produttore.

Da quando è responsabile di questo settore quali sono state le battaglie che lei ha sostenuto e vinto?

Quando mi è stata affidata questa competenza il mio primo obiettivo è stato quindi quello di aumentarne il peso politico. Ho ottenuto che a questo settore fosse messa a disposizione una Direzione generale della Commissione, un vero e proprio »Ministero ; ho cercato di aumentarne la visibilità e di coinvolgere il Parlamento europeo nella mia battaglia. C'e stata - anche se ancora deve migliorare - un'evoluzione culturale in seno al Collegio dei Commissari europei: questo è quello che considero il mio più grande risultato.

Ma non si tratta solo di vincere delle battaglie; si tratta di non smettere mai di combattere. La situazione è tale per cui se solo si riesce a far parlare di un problema già si è fatto un gran passo avanti.

Quali norme l'Unione europea ha in elaborazione per difendere i consumatori dai sofisticatori?

La Commissione europea è da sempre attenta a queste problematiche ed attua una politica di coordinamento delle azioni di controllo degli Stati membri. I controlli sono infatti di loro competenza. La Commissione si è però anche dotata di un Ufficio centrale della lotta alla frode, per vigilare sulle frodi a danno dei fondi comunitari. Ma più in generale la Commissione intende introdurre nuove sanzioni amministrative, rafforzare il rapporto con gli Stati membri, migliorare il quadro legislativo comunitario e aumentare la presenza sul campo.

Un cittadino italiano che volesse segnalarle delle disfunzioni o degli imbrogli come può mettersi in contatto con lei?

Sono contenta che mi abbia fatto questa domanda. Mi sono creata un mio indirizzo telematico, un nuovo servizio in Internet che si rivolge direttamente al consumatore (non solo italiano), il quale può rivolgermi richieste e segnalazioni attraverso la posta elettronica. Internet: consumer-help@dg24,cec.be

Molte risposte alle sue domande il cittadino/consumatore le trova anche nella »Guida del consumatore europeo nel mercato unico , pubblicata nel 1995 che tratta gli argomenti più importanti ed attuali e che si può trovare presso le Associazioni dei consumatori.

Lo scorso anno è stato creato un Comitato consultivo dei consumatori che ha il preciso compito di rappresentare gli interessi e le esigenze dei consumatori presso la Commissione europea. Come? Consigliando la Commissione su quelle che sono le problematiche più urgenti. Un dialogo quindi nel quale anche il singolo cittadino può intervenire. Il Comitato infatti è formato per ogni Stato da un rappresentante che si fa portavoce delle organizzazioni dei consumatori del suo Paese.

 
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