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Conferenza Emma Bonino
Partito Radicale Mauro - 12 settembre 1996
Intervista a Emma Bonino sull'Unità dell'11 settembre
PAG 11

BONINO: »GARANTIRE I CONSUMATORI

»Il consumatore deve avere la garanzia che i prodotti sul mercato siano sicuri per la salute e la sua sicurezza. Le leggi ci sono ma il consumatore meglio difeso è quello in gradi di difendersi da sé . L'intervista a Emma Bonino, commissario europeo, che sottolinea l'efficacia del sistema di »allarme rapido nell'Ue e passa in rassegna i ritardi della legislazione nazionale. »Ma il governo si è impegnato a fare la legge-quadro .

BRUXELLES.

D. L'Italia ha ricevuto i complimenti della Commissione europea per la tempestività con cui ha avvertito la comunità sull'»emergenza mascarpone . Ma esiste uno scudo europeo che sia in grado di difendere efficacemente i consumatori?

R. Lo »scudo europeo che ha funzionato efficacemente in questo caso è il cosiddetto »sistema di allarme rapido gestito dalla Commissione europea sulla base della direttiva comunitaria del 1992 sulla sicurezza dei prodotti. Sulla base delle disposizioni di questa direttiva, ogni Stato membro che riscontri in un prodotto in commercio nel suo territorio eventuali problemi o pericoli per la salute o la sicurezza dei consumatori è tenuto ad informarne tempestivamente la Commissione che, a sua volta, rilancia l'informazione a tutti gli altri Stati membri. Questa procedura può riguardare qualsiasi tipo di prodotto, compresi i prodotti alimentari trasformati. Diciamo che la Commissione agisce da cassa di risonanza dell'informazione permettendo agli altri Stati dell'Ue di assumere quelle disposizioni di prudenza che si impongono.

Nel caso italiano, in base ad una rapida segnalazione alla Commissione, lunedì scorso, da parte del ministero della sanità italiano, gli altri Stati hanno potuto immediatamente prendere misure precauzionali ritirando dal mercato il prodotto sotto accusa.

D. E' ancora in corso il blocco delle carni della Gran Bretagna per via del virus di »mucca pazza . Ora arriva il caso del formaggio italiano avvelenato. Qual è il grado effettivo di armonizzazione degli strumenti di controllo nazionale con quelli comunitari?

R. Vorrei ricordare che i sistemi di controllo sono sotto la responsabilità degli Stati membri e non dell'Unione europea in quanto tale. E questo avviene per precisa scelta e volontà degli Stati. Del resto, l'Unione europea non avrebbe le risorse per gestire un sistema capillare di controllo. Quello che la Commissione persegue è l'assicurazione di un grado elevato di attendibilità e sicurezza dei controlli stessi, armonizzandone i parametri, promuovendo scambi tra i sistemi nazionali, nonché controlli incrociati con la collaborazione di organi comunitari.

La vicenda delle »mucche pazze ha messo in risalto l'insufficienza dei sistemi di controllo esistenti in alcuni Stati dell'Ue, ed in particolare la non trasparenza degli stessi e, in alcuni casi, il potenziale conflitto di interessi. Non è pensabile infatti che in alcuni Paesi controllori e controllati coesistano in uno stesso »attore del mercato. I controlli sui prodotti agricoli non possono essere esercitati dal ministero dell'agricoltura: eppure in alcune nazioni accade. Per fortuna non è il caso dell'Italia dove il ministero della sanità, preposto ai controlli, garantisce che vi sia indipendenza dai produttori.

D. Poiché succederanno ancora dei casi come può difendersi il consumatore se non ha strutture che lo aiutino?

R. Il consumatore deve avere la garanzia che i prodotti sul mercato siano sicuri per la sua salute e la sua sicurezza. La legislazione europea e nazionale si presenta vasta e articolata ed assicura una protezione adeguata. E' cero che il consumatore meglio difeso è quello che si difende da sé, nel senso che ha varie possibilità di scelta, è in grado di compiere delle scelte ragionate in base alle informazioni di cui dispone, ha mezzi di ricorso efficaci. La premessa essenziale è l'esistenza di una legislazione, la sua effettiva applicazione, l'informazione del consumatore e l'esistenza nella società civile di forti organizzazioni dei consumatori che ne assicurino la tutela.

D. Politica dei consumatori: l'Italia è indietro dal punto di vista legislativo. Perché? Cosa fa la Commissione per sensibilizzare i Paesi ritardatari?

R. L'Italia si trova effettivamente in ritardo. E' l'unico Paese europeo in cui non esiste una »legge-quadro relativa alla politica dei consumatori che fissi i criteri affinché un'associazione dei consumatori possa essere riconosciuta come tale, nonché la possibilità per i rappresentanti dei consumatori di far sentire la loro voce nelle varie fasi del processo legislativo. Mi risulta che il nuovo governo si sia impegnato in questo senso, le associazioni italiane stanno lavorando bene insieme e facendo sentire con autorevolezza la loro voce. Speriamo che presto la nuova legge vada in porto. La mia esperienza di commissario mi ha fatto riscontrare come nei Paesi del sud Europa siano generalmente meno sensibili e meno organizzati. Per questa ragione tali Paesi costituiscono delle priorità per le iniziative della Commissione che cerca di aiutare le associazioni del sud a collaborare tra loro e a »crescere in dimensione e peso politico.

 
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