(ansa) - bruxelles, 30 set - ''la debolezza istituzionale della politica dei consumatori in europa, da cui dipendono una grande debolezza finanziaria e di risorse umane, si puo' combattere solo con una adeguata campagna d'informazione''. e' questa la colonna portante della strategia indicata dalla commissaria europea emma bonino, che tra le sue responsabilita' annovera anche quella della politica dei consumatori. ''con il nostro magrissimo bilancio, il piu' piccolo di tutte le politiche comunitarie - ha detto bonino - abbiamo ritenuto fin dall'inizio che proteggere oltre 300 milioni di consumatori in europa fosse praticamente impossibile: l'unico punto su cui si puo' battere quindi e' l'informazione e l'educazione. la migliore protezione che si puo' dare loro, a parte gli interventi legislativi peraltro utili e indispensabili, e' percio' renderli avvertiti piu' che protetti dall'alto''. saranno poi loro a scegliere sul mercato i prodotti migliori''. per bonino e' necessario che il consumatore europeo assuma
questa ''cultura'', presente fino a livelli a volte parossistici nell'europa del nord ma quasi del tutto assente in quella del sud, diventando consapevole di essere la ''seconda gamba'' del mercato unico. ''e' per questo motivo - ha detto - che sin dall'inizio si e' battuto il tasto dell' informazione e educazione del consumatore, cercando di creare soprattutto delle sinergie''. in questa ottica, ha proseguito bonino, si inquadra ad esempio un progetto pilota di formazione degli insegnanti. c'e' insomma il tentativo di ''uscire dal nostro chiuso di un approccio troppo verticale per cercare di implicare sempre di piu' altri''. un'idea di coinvolgere le scuole italiane verra' entro breve proposta al ministro berlinguer. comunque, ha aggiunto la commissaria europea, ''si fara' ogni sforzo possibile per premere per un aumento dei fondi, attualmente magrissimi, a nostra disposizione. ci stiamo quindi muovendo a livello di parlamento europeo per creare una lobby a favore dei consumatori''. proseguono inoltre le in
iziative per l'accesso alla giustizia indicate da una apposita direttiva: tra queste un progetto pilota con finlandesi e svedesi, piu' esperti in soluzioni extra giudiziali dei conflitti, grazie alla presenza di 'ombudsman' e di altre strutture apposite, che in molti paesi sarebbero impensabili per motivi economici. chi in italia penserebbe mai di infilarsi in una causa civile perche' il frigorifero funziona male, ad esempio? si e' quindi pensato di proporre un modulo semplificato, come quello che gia' esiste per gli incidenti automobilistici, in cui le parti constatano amichevolmente il danno. per i contatti diretti con la giustizia, potrebbero poi entrare in gioco le associazioni dei consumatori.